Sunrise

Mele e appunti

Stavo dando un’occhiata ad alcune cartelle di applicazioni che uso di rado, per fare un’ulteriore sfoltita e mi sono imbattuto in una vecchia versione di Sunrise. Nemmeno mi ricordavo che fosse un altro browser Web. Sono andato sul sito e ho scaricato la ultima versione, 1.8.3 (io avevo ancora la 0.8.qualcosa), e ci ho fatto un giro di prova. Non faccio mistero che dei browser ‘piccoli e indipendenti’ continuo a preferire Stainless, ma anche Sunrise non è male. Non c’è bisogno che inserisca schermate, l’aspetto di Sunrise è ben visibile sul sito, ma va detto che le migliorie sono consistenti. (Piccola parentesi: in applicazioni che vengono aggiornate con grande frequenza a volte non ci si rende conto della portata delle migliorie apportate strada facendo; ho l’abitudine di conservare vecchie versioni di browser e altri programmi. Di tanto in tanto vado a lanciarle e le differenze, a distanza di svariate versioni, sono proprio evidenti — come Chimera e Firebird, le precedenti incarnazioni di Camino e Firefox. Lanciare l’ultima versione di Sunrise e confrontandola con quella che avevo prima, forse di un anno fa o più, è stato interessante e i passi avanti sono subito saltati all’occhio).

Sunrise è l’ennesimo browser basato su WebKit ma che si propone di avere un’interfaccia più snella di Safari e di guadagnare in velocità, oltre a presentare alcune funzioni oggettivamente assenti in altri ‘colleghi’. I Visual Bookmarks non sono una brutta idea: il concetto è presentare i segnalibri in una griglia di miniature (simili a quelle che crea OmniWeb nella barra laterale quando si aprono più pannelli). È quel che Safari 4 beta fa con la tecnologia CoverFlow, ma che in Sunrise mi pare più efficiente e meno avida di risorse grafiche.

Le due funzionalità che mi paiono degne di nota, e che distinguono Sunrise da altri browser, sono però le seguenti:

  1. Snapshot Entire Page: Permette di catturare una schermata dell’intera pagina Web e di editarla all’interno del browser stesso. Una volta dato il comando, si apre un pannello dal fondo scuro in cui è possibile specificare le dimensioni in pixel, la percentuale di zoom in caso si voglia rimpicciolire/ingrandire la selezione, e il formato del file che verrà salvato (TIFF, GIF, JPG, PNG). La grandezza del file viene continuamente aggiornata a ogni modifica.
  2. Save Entire Page as PDF: Permette di salvare l’intera pagina Web in un file PDF.

La comodità di entrambe le funzioni (accessibili dal menu File) è proprio la gestione della pagina intera. A volte può capitare di voler catturare l’intero contenuto di una pagina e non solo la porzione visibile nel browser. Un altro tocco apprezzabile è la possibilità, nelle preferenze dell’applicazione, di specificare il proprio editor di testi preferito per la visualizzazione del codice sorgente delle pagine Web.

Non ho fatto confronti cronometro alla mano fra Sunrise, Safari e Stainless, ma Sunrise sembra davvero scattante nel caricamento di siti complessi. Tutti e tre i browser renderizzano comunque a una velocità più che soddisfacente. Sunrise è freeware (chi vuole può inviare donazioni) e pesa davvero poco (l’applicazione occupa meno di 3 MB sul mio PowerBook). Non va certo a sostituire altri browser che uso regolarmente, come Camino, Safari e Stainless, ma forse vale la pena di tenerselo buono per sfruttarne le funzioni particolari viste sopra.

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