Ancora brevi ed eventuali

Mele e appunti

Sto ancora smaltendo gli arretrati di quasi un mese di posta elettronica non letta e centinaia di feed. La tentazione di ‘marcare tutto come letto’ è forte, ma ho sempre paura di perdere qualche messaggio o notizia davvero interessanti, anche se non sono freschi di giornata. Se qualcuno mi ha inviato email private durante il mese di agosto e non ha ricevuto risposta, prego di pazientare. Non sono un veloce in queste cose né voglio esserlo, preferendo scrivere messaggi quando ho tempo e l’attenzione è al massimo che non quattro righe affrettate a testimoniare che ‘ci sono’ ma in realtà non è così.

Detto questo, e venendo al blog, non sono ancora riuscito a trovare un argomento che valga la pena portare in primo piano, per cui continuerò nel tono colloquiale del post precedente, condividendo disordinatamente qualche appunto e frammento dei più vari.

Ancora sul (secondo) nuovo MacBook Pro — Dopo la sfortuna legata al primo acquisto effettuato a giugno (il pixel morto), devo dire che il secondo modello va benissimo e non mi sta dando problema alcuno. Come ricorderete, ho attraversato momenti di forte indecisione e non sapevo se restituire o no il MacBook comprato a giugno: in fin dei conti un solo pixel morto, in un computer destinato a essere collegato a un monitor LCD esterno il 90% del tempo, non sembrava un gran dramma. Alla fine però ho pensato: il denaro è buono ed è giusto esigere un Mac perfetto. È stata un’ottima decisione, in quanto sono riuscito ad acquistare il secondo MacBook Pro a un prezzo decisamente più conveniente del primo; questo perché, grazie all’intervento di mia moglie che lavora nel settore dell’educazione, ho potuto usufruire dello sconto su Apple Store Education, e abbiamo ordinato lo stesso modello di MacBook Pro 15″ (2,66 GHz) e, aggiungendo persino l’Apple Care, il prezzo finale è stato inferiore rispetto al normale prezzo di listino per questo modello. In più la banca dove mia moglie ha il conto aveva una convenzione per il finanziamento estremamente vantaggiosa, sempre legata al settore educativo: in pratica è possibile pagare il computer a rate fino a 36 mesi senza interessi. Fatti i dovuti calcoli, rispetto al primo acquisto e relativo finanziamento (annullati dopo la restituzione del MacBook Pro difettoso) il risparmio finale è di più di 400 Euro. Da parte di Apple la gestione dell’ordine è stata decisamente soddisfacente, come era da aspettarsi. Inviato il bonifico bancario il 22 luglio, il 24 ricevevamo conferma e il MacBook partiva dall’Olanda per arrivare qui il 29 luglio in mattinata, prima che partissi per le ferie.

Per quanto riguarda il MacBook Pro valgono sempre le impressioni positive già esternate in questa sede; devo però aggiustare leggermente il tiro parlando della temperatura del Mac. Nell’articolo linkato scrivevo:

Sulla temperatura si va sempre un po’ nel soggettivo: dopo una giornata di utilizzo, sia alimentato, sia con batteria, il MacBook Pro è tiepido ma non raggiunge mai una temperatura fastidiosa tanto da non poter essere tenuto sulle ginocchia, per dire. Ovviamente si scalda di più quando la scheda grafica di turno viene stressata, e la parte più calda è quella nei dintorni del connettore MagSafe (diciamo la zona dell’altoparlante sinistro, a grandi linee), ma ho notato anche che, finito il compito stressante, il Mac si raffredda piuttosto rapidamente. 

In tutta onestà, c’è una discreta differenza nella temperatura del portatile quando viene usato con il sistema grafico NVIDIA GeForce 9400M e con la scheda grafica NVIDIA GeForce 9600M GT. Dopo molte ore d’uso con la 9400, il MacBook Pro rimane sostanzialmente fresco e utilizzabile anche sulle ginocchia. Con la 9600 non è così, e il portatile si scalda in maniera decisamente percettibile, tanto da non poter essere tenuto sulle gambe in maniera confortevole. Mi andava di puntualizzarlo.

Invece, un salto enorme a livello prestazionale riguarda Time Machine, e questa è una piacevole, recentissima scoperta. Ho riformattato la partizione del disco esterno dedicata a Time Machine che usavo con il PowerBook G4, per poterla riutilizzare con il nuovo MacBook Pro (avendo fatto la migrazione dei dati fra le due macchine non ho perso nulla), e già al primo backup, quello in cui Time Machine fa una copia dei contenuti del disco del Mac, la velocità era notevole. Non sono stato col cronometro in mano, ma il tempo trascorso per trasferire 54 GB di backup è stato decisamente inferiore di quando trasferii i 30 GB del primo backup del PowerBook G4 a ottobre 2007. Inoltre i piccoli backup successivi avvengono più rapidamente rispetto al PowerBook G4 e con un dispendio di risorse processore del tutto risibile. Ricordo che con il PowerBook G4 ogni volta che partiva un backup di Time Machine significava ventole al massimo, processore soffocato al 100% di risorse CPU, e difficoltà nel portare avanti qualsiasi altro compito. Sul MacBook Pro neanche me ne accorgo, e la volta che ho avviato Monitoraggio Attività per pura curiosità, il processo del backup sfiorava appena il 20% di uno dei due core del processore.

iPhone lettore di eBook — Malgrado le mie opinioni sui libri elettronici non siano cambiate e continui a preferire il libro in formato cartaceo, devo dire che in vacanza mi sono sorpreso a leggere più volte usando iPhone, questo grazie soprattutto a Eucalyptus, un’ottima applicazione di cui ho già parlato. Mi sono riletto due classici che non leggevo da anni: Around the World in 80 Days di Jules Verne, e The Castle of Otranto di Horace Walpole. Il programma formatta i testi del progetto Gutenberg in maniera piacevole e leggibile, e la vista mi si è affaticata un po’, ma meno di quanto pensassi. Dato che le pagine, in un formato così piccolo, racchiudevano poco testo rispetto ai libri in formato classico, notavo in me una certa impazienza nel proseguire la lettura, e quindi leggevo di più e più rapidamente.

Sempre parlando di iPhone, oggi ho potuto chiamare l’assistenza Apple per richiederne la sostituzione in garanzia, dato che a fine luglio, giusto prima di partire per le ferie, mi sono accorto di una piccola crepa in uno degli angoli della presa di connessione Dock. Se tutto va per il verso giusto, dovrei avere un iPhone nuovo nel giro di 7–8 giorni. Considerando che la garanzia scade il 18 settembre, meno male che ho notato il problema in tempo. Vi terrò informati anche su questa procedura, nel caso possa servire ad altri con lo stesso problema.

32 o 64 gatti? — Non sono ancora passato a Snow Leopard e sto aspettando che mi giunga il DVD, secondo il programma Up-to-Date a cui ho diritto. Nel frattempo mi godo le varie discussioni su forum e mailing list, dove un sacco di gente non fa altro che parlare di 32 bit e 64 bit, di come essere sicuri che il Mac si avvii a 64 bit, dei vantaggi e degli svantaggi, e via discorrendo. Fino all’altroieri era un non problema per la stragrande maggioranza dell’utenza Mac. Oggi sembra che se il tuo Mac non supporta i 64 bit non sei nessuno. Meno masturbazioni mentali e più buonsenso, gente. Non vedo l’ora di avere per le mani il leopardo bianco per poter parlare di tutto meno che di questo.

The Author

Writer. Translator. Mac consultant. Enthusiast photographer. • If you like what I write, please consider supporting my writing by purchasing my short stories, Minigrooves or by making a donation. Thank you!

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