Magic Mouse: sparate a vista

Mele e appunti

Da quando è stato annunciato il Magic Mouse sono stato estremamente attratto e interessato. Provengo, come molti, da un’esperienza non del tutto soddisfacente con il Mighty Mouse (principalmente a causa della maledetta pallina di scorrimento) e ho davvero voglia di passare a qualcos’altro. Come già commentavo all’uscita delle novità Apple una settimana fa, ritengo che l’eliminazione della pallina (e di qualsiasi parte in movimento) già di per sé è un tremendo passo avanti rispetto al Mighty Mouse. Non voglio però acquistare a scatola chiusa e sto aspettando di poter provare il Magic Mouse dal vivo prima di esprimere giudizi definitivi e soprattutto prima di fare acquisti impulsivi. Diciamo che il dettaglio che più mi rende guardingo non è tanto l’implementazione del multi-touch, quanto la forma più abbassata e schiacciata del mouse, e non vorrei che il Magic Mouse finisca con l’essere inadatto alla mia mano o al modo in cui afferro un mouse. Nel frattempo leggo con interesse le impressioni e le recensioni di chi lo ha già provato.

Ed è appunto interessante la recensione di Macworld.com pubblicata ieri. Ancor più interessante della recensione sono i commenti, ed è questo che mi ha spinto a scrivere il pezzo che state leggendo.

La fauna dei commentatori è un affascinante campione statistico: un sacco di gente apparentemente boccia il Magic Mouse sulla carta, ancor prima di averlo provato. Le motivazioni? C’è chi dice che l’aspetto è troppo stiloso e che Apple ancora una volta è tutta estetica e zero utilità. Che il Magic Mouse è tutto fuorché ergonomico (ribadisco: giudizio dato senza nemmeno toccare l’oggetto). Che è un passo indietro rispetto al Mighty Mouse perché ha meno pulsanti programmabili e meno funzioni. Che quelle gestualità su un mouse sono una sciocchezza. Ma poi il raggio si estende: secondo alcuni il Magic Mouse è l’ennesimo fallimento di Apple in quest’ambito, dopo il Mighty Mouse, il mouse rotondo, e per il fatto di aver insistito per troppo tempo con mouse a un solo tasto. Ironico per un’azienda che ha rivoluzionato l’interfaccia utente proprio diffondendo l’idea del mouse come dispositivo di input per eccellenza; tanto che i primi Macintosh non avevano nemmeno i tasti cursore, in modo da spingere l’utente a puntare e fare clic usando il mouse.

Quanto un mouse sia utile ed efficiente è difficile da misurare in maniera oggettiva. Ogni utente ha le sue abitudini e ha alle spalle una storia differente di utilizzo del mouse. Dalle mie osservazioni e dalla mia esperienza posso dire che in genere gli utenti più insoddisfatti e critici nei confronti dei mouse Apple sono quelli che si sono formati con i PC Windows. Nel mondo PC i mouse a due pulsanti sono comparsi molto prima, così come i mouse multi-pulsante e con la rotellina di scorrimento. Nel mondo Mac si è dovuto attendere fino al Mighty Mouse (agosto 2005) per avere un mouse ‘evoluto’. Altri utenti che trovano i mouse Apple insufficienti ai loro bisogni sono coloro che utilizzano per lavoro applicazioni professionali di gestione audio/video, le quali abbondano di comandi raffinati e complessi e di conseguenza necessitano di una serie sterminata di scorciatoie da tastiera e di comandi che è decisamente più comodo avere sul mouse, pertanto è preferibile utilizzare un mouse multi-pulsante.

La mia provenienza è diametralmente opposta. L’ultimo PC Windows che ho usato con frequenza aveva un mouse Compaq a due pulsanti e nulla più. Per il resto sono cresciuto con i mouse Apple a un solo tasto e, pur trovandone alcuni più comodi di altri (il mouse ADB a goccia sopra tutti), non ho mai avuto problemi. La mia mano e le mie abitudini si sono via via adattate alle nuove forme dei modelli successivi, e sono stato forse l’unico, a suo tempo, a gradire il famigerato mouse rotondo che debuttò con gli iMac G3 una decina d’anni fa. (Questo dimostra come sia soggettiva la relazione con i mouse e come dipenda anche da fattori fisici, ossia dalla forma delle mani: io ho il palmo piccolo e le dita lunghe e affusolate, pertanto non ho mai appoggiato completamente il palmo sul dorso del mouse. Se lo facessi, costringerei le dita a movimenti più faticosi e forzati. Per questo non ho mai avuto problemi con il mouse rotondo, visto che lo afferravo ‘a tenaglia’ fra pollice e anulare+mignolo della mano, e premevo il pulsante con indice+medio, il tutto tenendo il polso sollevato dal tavolo. Questa postura, che forse a molti sembrerà scomoda, in realtà non ha mai caricato l’articolazione del polso e non ho mai sofferto di problemi derivati da stress in quella zona).

Viste le mie abitudini con i mouse Apple, non stupirà il fatto che io non abbia per nulla bisogno di un mouse multi-pulsante. Quando comprai il Mighty Mouse tre anni fa, una delle prime cose che feci fu disabilitare i pulsanti laterali perché si trovavano esattamente nel punto in cui afferro il mouse, e quindi continuavo ad attivare Exposé involontariamente. Stesso dicasi per il pulsante centrale (ossia quello ottenuto dalla pressione della pallina di scorrimento). A tutt’oggi utilizzo il Mighty Mouse semplicemente a due pulsanti, e grazie al pessimo design della pallina, sono tornato a scorrere facendo clic sulle barre di scorrimento (oppure facendo passare due dita sul trackpad, un gesto davvero comodo). Tornando al Magic Mouse, non è peregrino ritenere che le funzioni e le gestualità di cui è dotato soddisfino la maggior parte degli utenti comuni — quelli, per intenderci, che non usano applicazioni che necessitano di gestualità esoteriche da compiere con il mouse. Insomma, è un mouse: clic sinistro, clic destro, scorrimento, sfogliare pagine usando due dita. Sono gestualità basilari con le quali l’utente medio può svolgere la maggior parte delle interazioni con l’interfaccia del Mac senza problemi.

Molti però criticano il Magic Mouse e lo vedono come un passo indietro perché supporta meno funzionalità del Mighty Mouse stesso, ed è dotato di un numero minore di pulsanti o aree programmabili e personalizzabili dall’utente. Questo è vero, ma ho una mia teoria a riguardo.

Il Magic Mouse è unico nel suo genere, è il primo mouse ad avere quasi l’intero dorso sensibile al tocco. Un aspetto comune a tutte le recensioni o impressioni che ho letto o sentito è che il clic sinistro o destro erano molto naturali, con un ottimo feedback del mouse e un bel clic meccanico, con una corsa minore rispetto al Mighty Mouse, quindi con maggiore reattività. Con le gestualità il discorso cambiava: se molti trovano abbastanza intuitivo scorrere col dito al centro del mouse per simulare la presenza di una rotellina, tutti hanno dovuto abituarsi un po’ prima di riuscire nella gestualità più complessa di sfogliare spostando due dita verso sinistra o verso destra. Quel che ho dedotto da questa osservazione è che è del tutto probabile che Apple introduca nuove gestualità in maniera graduale. Non c’è niente di più programmabile di un’area uniformemente sensibile al tocco che non ha punti predefiniti (pensiamo al trackpad). Pensiamoci: come sarebbe stata l’accoglienza del Magic Mouse se Apple lo avesse caricato di gesti complessi? Fai questo per ruotare l’immagine, fai quest’altro per lo zoom sul dettaglio, poi doppio tap al centro del mouse per rimpicciolire (o metteteci la funzione che volete), scorrendo con tre dita verso il basso si ottiene Exposé, eccetera. Il Magic Mouse avrebbe dato l’impressione (specie agli utenti normali) di essere un mouse troppo difficile da usare, con tutti quei gesti da fare e da ricordare. Avrebbe forse intimidito gli utenti. Credo che Apple voglia innanzi tutto che la gente familiarizzi con il Magic Mouse. Poi, quando ne avrà venduti a sufficienza, basteranno gli aggiornamenti software per aggiungere nuove funzioni e gestualità. Il tutto sarà più graduale e l’utente avrà l’impressione di aver acquistato un oggetto che si rende ancor più utile col passare del tempo.

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