Piccole grandi utility

Mele e appunti

Questo sarà probabilmente il primo post di una mini-serie. Ieri stavo infatti facendo passare i contenuti sempre in crescita della mia cartella Applicazioni e ho pensato di dar risalto ad alcuni programmi di utilità che mi accorgo di utilizzare quotidianamente e di cui non potrei fare a meno.

In questa sede ho già avuto modo di dedicare singoli articoli ad applicazioni del genere, e vale la pena rimandare a quanto ho già scritto riguardo a programmi come Find Any File, Xee, Volumizer, Notational Velocity, ecc. Oggi parlerò brevemente di due altre ‘piccole grandi utility’: Movist e TimeTracker.

Movist

Una piacevolissima e recente scoperta. Si tratta di un riproduttore di filmati per Mac OS X basato su QuickTime e FFmpeg che in poco tempo mi sta facendo dimenticare la mia scelta di sempre, VLC. Movist non ha un sito vero e proprio: il punto di riferimento principale è questa pagina ospitata da Google Project. Per scaricare la versione più aggiornata (la 0.6.8 al momento in cui scrivo), fare clic sulla sezione Downloads.

Come dicevo, fino a pochi mesi fa il mio player preferito era VLC. Quando il PowerBook G4 era il mio Mac primario, ho sempre trovato VLC più fluido e meno avido di risorse rispetto a QuickTime 7 + Perian, nonché più versatile e personalizzabile in quanto a preferenze (una delle più importanti per me è la gestione dei sottotitoli, decisamente meno manipolabili sotto QuickTime + Perian, per esempio). L’uso di VLC ha cominciato a diradarsi quando sono passato al MacBook Pro e a Snow Leopard. Vuoi perché lo sviluppo di VLC per Mac OS X ha iniziato a impantanarsi, vuoi perché QuickTime X si è dimostrato un player più robusto, ho iniziato a preferire quest’ultimo (sopportando la scarsa personalizzazione dei sottotitoli). Poi ho scoperto Movist.

Fra le ragioni che me lo fanno preferire, cito senza ordine preciso:

  • L’ottima interfaccia, molto più rifinita di VLC, più completa di QuickTime.
  • La possibilità di passare istantaneamente dai codec supportati da QuickTime a quelli supportati da FFmpeg premendo un pulsante sulla finestra principale del player (vedere figura più sotto).
  • La reattività dell’applicazione e la velocità nel gestire, per esempio, l’avanti/indietro veloce. Le impostazioni di default permettono di saltare avanti e indietro di 10 secondi semplicemente premendo i tasti Freccia destra / Freccia sinistra. Anche premendo freneticamente questi tasti per trovare un punto preciso del filmato, Movist non perde un fotogramma e porta al punto desiderato senza il minimo ritardo. Un’operazione analoga su VLC mandava in tilt l’applicazione.
  • La notevole flessibilità delle impostazioni. Movist è altamente personalizzabile e le preferenze sono molto più chiare e ordinate rispetto a quelle di VLC (vedere figura).
  • La stabilità. Finora ho dato in pasto a Movist ogni tipo di file video e non ha fatto una piega, né è mai andato in crash. Ottimo segno.
Movist main window

L’interfaccia principale di movist: in alto a destra il pulsante per passare al volo dalla codifica FFmpeg (attualmente selezionata) a QuickTime.

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Movist preferences 1

Il pannello General della finestra delle Preferenze di Movist. Notare l’interfaccia chiara ed elegante, in pieno stile Mac OS X.

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VLC Preferences

A titolo di confronto, ecco la finestra delle preferenze di VLC, a mio avviso più confusa (notare la localizzazione solo parziale) e complessa. Senza contare che si tratta delle preferenze di base: quelle avanzate presentano un’interfaccia ancor più complicata e sovrabbondante di opzioni.

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Movist - codecs

Ancora Movist: il pannello con l’elenco dei codec installati.

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TimeTracker

Questa applicazione è un’utility molto spartana, scritta da Charles Srstka, autore di Pacifist, altro programma di utilità ben noto agli utenti di Mac OS X. TimeTracker è scaricabile dalla stessa pagina Web di Pacifist, e serve sostanzialmente a visualizzare i contenuti dei vari backup di Time Machine. Io ho un rapporto molto tranquillo con Time Machine, e non sono certo uno di quegli utenti che vorrebbe maggior controllo su come opera questa funzionalità di Mac OS X. Credo che, per l’utente che non ha esigenze di effettuare backup complessi e vuole semplicemente avere la possibilità di salvare periodicamente i propri dati senza preoccuparsene e lasciando fare al sistema operativo, Time Machine va benissimo così com’è.

Detto questo, a volte noto backup stranamente consistenti e mi chiedo: Perché sta effettuando il backup di 1,8 GB di dati, quando due ore fa ha copiato solo 90 MB? In simili circostanze, TimeTracker va più che bene. Nella finestra principale è possibile accedere ai vari backup selezionandoli nel pannello di sinistra. Verrà calcolata la dimensione del file di backup e nel pannello di destra appariranno tutte le directory i cui cambiamenti sono stati oggetto del backup di Time Machine. In questo modo si sa sempre quel che Time Machine ha copiato di volta in volta. Semplice ed efficace.

TimeTracker

L’interfaccia di TimeTracker. La dimensione dei singoli backup viene calcolata selezionandoli individualmente; ecco perché nella figura la maggior parte ha dimensioni 0 byte.

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