iPhone e l'insostenibile lentezza del backup

Mele e appunti

Probabilmente ne ho già fatto menzione in altri interventi, e di certo mi sono sfogato più volte su Twitter a riguardo. Negli ultimi tempi ho notato un progressivo allungarsi del tempo necessario a effettuare il backup durante il processo di sincronizzazione di iPhone, fino ad arrivare a estremi di 25 minuti. Venticinque minuti. Questo articolo è più che altro una riflessione a voce alta — voglio ripassare che cosa viene copiato durante un backup e fare qualche osservazione, dati alla mano. Potreste naturalmente avere esperienze diverse.

Che cosa viene copiato da iTunes durante un backup

Questa illuminante nota tecnica della Knowledge Base di Apple lo spiega. Vediamo l’elenco:

iPhone OS 1.1 e versioni più recenti

  • Preferiti, cookie, cronologia e pagine attualmente aperte di Safari
  • Preferiti delle mappe, ricerche recenti e posizione attualmente visualizzata in Mappe
  • Impostazioni, preferenze e dati delle applicazioni
  • Rubrica Indirizzi e preferiti di Rubrica Indirizzi
  • Account calendario
  • Sfondi
  • Note
  • Cronologia chiamate
  • Account di Mail
  • Preferiti di YouTube
  • Messaggi SMS
  • Suggerimenti per la correzione automatica (memorizzati automaticamente quando rifiuti le correzioni suggerite)
  • Rullino fotografico (foto e istantanee scattate con l’iPhone)
  • Token segreteria telefonica (non è la password della segreteria telefonica, ma viene utilizzata per la convalida al momento della connessione. Viene ripristinata soltanto sui telefoni con lo stesso numero presente sulla scheda SIM)
  • Clip web
  • Impostazioni di rete (spot Wi-Fi memorizzati, impostazioni VPN, preferenze di rete)
  • Dispositivi Bluetooth abbinati (utilizzabili solo se ripristinati sullo stesso telefono con cui è stato eseguito il backup)
  • Portachiavi (comprese le password degli account di posta elettronica, le password Wi-Fi e quelle immesse nei siti Web e in alcune altre applicazioni. Il portachiavi può essere ripristinato da un backup soltanto sullo stesso iPhone o iPod touch. Se esegui il ripristino su un dispositivo nuovo, sarà necessario immettere nuovamente tali password).
  •  

    iPhone OS 2.0 e versioni più recenti

  • Configurazioni e profili gestiti
  • Elenco di sorgenti di sincronizzazione esterne (MobileMe, Exchange ActiveSync)
  • Configurazioni dell’account Microsoft Exchange
  • Impostazioni e allenamenti memorizzati di Nike + iPod
  • Dati relativi alle applicazioni App Store (a eccezione dell’applicazione stessa, dei relativi archivi tmp e della cartella Cache)
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    iPhone OS 3.0 e versioni più recenti

  • Video nel rullino fotografico
  • Preferenze per le applicazioni che consentono l’utilizzo dei servizi di localizzazione
  • Cache e database delle applicazioni Web offline
  • Memo vocali
  • Riempimento automatico per le pagine Web
  • Host attendibili i cui certificati non possono essere verificati
  • Siti Web approvati per l’individuazione della posizione del dispositivo
  • Acquisti In-App
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    Novità di iPhone OS 3.1

  • Non viene eseguito il backup dei video presenti nel rullino fotografico con dimensioni pari o superiori a 2 GB.
  • È una lista senza dubbio lunga e variegata, ma sotto il profilo quantitativo non si tratta di una mole ingestibile di dati. Per il 90% sono informazioni sulle impostazioni di sistema e delle applicazioni, qualche decina di megabyte. La parte consistente sono le foto, le immagini e i video nel Rullino fotografico. Io non possiedo un iPhone 3GS, quindi niente video. È vero, scatto molte foto con iPhone, e in genere ne ho sempre 250 in media nel rullino, per un equivalente di 280–300 MB. È vero, un’altra nota tecnica di Apple spiega che è consigliabile ridurre i contenuti multimediali presenti nel Rullino fotografico per migliorare i tempi di backup e ripristino, ma tempo fa ho provato a ridurre il numero di foto di oltre la metà, senza notare cambiamenti sostanziali.

    Osservazioni empiriche

    - Il mio iPhone 3G è da 16 GB (ossia 14,4 GB formattati). Arrotondando per eccesso, la distribuzione delle informazioni contenute è di questo tipo: 9 GB di musica, 1 GB di applicazioni (non che ne abbia moltissime, ma ve ne sono 5 o 6 piuttosto pesanti), 500 MB di foto e di video musicali (contenuti nell’applicazione iPod), circa 200 MB in di podcast e un centinaio di MB nella categoria che iTunes definisce ‘Altro’ nella finestra di riepilogo di iPhone. Il resto è spazio libero. Ora, visto che in un backup non vengono copiati né i brani musicali, né i video musicali, né le applicazioni stesse, deduco che la quantità di dati copiata si riduca a quei 300 MB di foto e a quei 100 MB di ‘Altro’ (che immagino siano le impostazioni di sistema, le cache, ecc.). 400 megabyte, dunque, ma facciamo anche 500. Per frammentati e sbriciolati che siano i dati contenuti in 500 MB, è impensabile che l’operazione di copia di tali dati via USB 2.0 ci metta 25 minuti. Come termine di paragone prendo un analogo backup di Time Machine, che di consueto — almeno sul mio Mac — consta di tantissimi file di piccole dimensioni, e la copia di quei file avviene verso un disco esterno via USB 2.0. Considerando la frammentazione, la grande quantità di file, e le operazioni accessorie compiute da Time Machine, un backup di 500 MB può arrivare a durare 4–5 minuti, forse 6–7 nei casi peggiori. Allora perché un backup analogo, effettuato da iTunes coi dati di iPhone, ci mette fino a cinque volte tanto?

    - Altra cosa che ho osservato: la durata di un backup di iPhone varia a seconda della frequenza dei backup, altro indizio che rivela il parallelismo operativo con Time Machine. Con Time Machine, un backup effettuato ogni tre giorni durerà sempre di più rispetto a un backup effettuato ogni giorno, che a sua volta durerà di più rispetto a un backup effettuato ogni ora. Il motivo è ovvio: più larghi gli intervalli, più dati vi saranno da archiviare (perché più dati saranno stati aggiunti/tolti/modificati nel frattempo), più lunga sarà l’operazione. Con iTunes e iPhone sembra accadere lo stesso, ma — almeno limitatamente alle mie osservazioni — i dati che conservo su iPhone sono raramente soggetti a cambiamenti e modifiche. Sono sempre stato conservatore nell’installazione delle applicazioni, e cambi di configurazione (intesi come spostare/eliminare applicazioni dal dispositivo) ne ho effettuati di rado, e ultimamente nessuno. Cancello manualmente e con frequenza le cache di Safari. In MobileMail vi sono soltanto due account, eccetera. E la quantità di foto, pur essendo elevata, è sempre stata a questi livelli, quindi non vi è nemmeno una corrispondenza diretta (al progressivo aumentare delle foto aumenta anche il tempo necessario al backup).

    - In tempi recenti ho ripristinato iPhone un paio di volte, ma non ho notato particolari benefici per quanto riguarda il tempo necessario a un backup.

    - In generale, ho cominciato a notare tempi più lunghi nell’operazione di sincronizzazione e backup a partire da iPhone OS 3.0; prima il tutto avveniva in tempi accettabili.

    Una situazione migliorabile a monte

    Al di là delle ragioni che possano spiegare il perché un’operazione di backup e sincronizzazione arrivi a durare quasi mezz’ora, quel che mi preme sottolineare è quanto sia inammissibile una cosa del genere a prescindere da tutto. iPhone, iPod touch e iPad sono dispositivi potenti che garantiscono (almeno per una serie di funzioni basilari) un’ampia libertà di movimento. Sono dispositivi che hanno reso quel che Apple alcuni anni fa chiamava “lo hub della vita digitale” qualcosa di ancor più personale e portatile. Questo cordone ombelicale USB con iTunes, in un panorama simile, è sempre più una palla al piede.

    Certo, viste le velocità pratiche e reali della tecnologia Wi-Fi oggi, non si può dire che i tempi siano maturi per un backup wireless (me lo confermeranno, suppongo, i possessori di una Time Capsule), ma sarebbe auspicabile fare un passetto avanti almeno permettendo via wireless la sincronizzazione di porzioni essenziali di informazioni ‘leggere’. Penso per esempio a un MobileMe più potente e più esteso, fornito a tutti gli acquirenti di iPhone, che permetta questa sincronizzazione in una sezione chiamata “Il mio iPhone”, che riduca la necessità di effettuare backup mediante connessione fisica al Mac. E quando decidiamo di effettuare un backup collegando iPhone (iPod touch, iPad) al Mac, che l’operazione stessa sia ottimizzata per essere una procedura rapida e indolore. Che sia permesso, a chi possiede parecchi dati da sincronizzare e salvare, di utilizzare connessioni più veloci, come la FireWire 800.

    Quel che mi auguro è che in un futuro prossimo non serva nemmeno effettuare il backup/sincronizzazione di iPhone, almeno di norma. Che i dati siano conservati sia in locale, sia soprattutto nella ‘nuvola’, in forma persistente, e che ogni modifica sia registrata in tempo reale in background, secondo un modello molto simile a quello di Dropbox. La copia locale sarebbe una misura di sicurezza e una soluzione ‘ultima spiaggia’ in caso di emergenze. Un iPhone, iPod touch e iPad più indipendenti diventerebbero, a mio avviso, ancora più interessanti per gli utenti, specie nel caso di iPad, che muore dalla voglia di essere indipendente dal Mac.

    The Author

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