Dopo la WWDC 2008

Mele e appunti

Daring Fireball: WWDC 2008 Miscellany: Riporto qualche interessante osservazione di John Gruber a seguito della WWDC 2008 di San Francisco, interpolando qualche mio commento.

Per coloro che decidono di passare da un iPhone originale al nuovo iPhone 3G, nessuno sembra sapere ancora che cosa si potrà fare con un vecchio iPhone non più legato a un contratto AT&T attivo. Presumo che si potrà sottoscrivere un nuovo contratto con AT&T, ma anche che si dovranno pagare le nuove tariffe mensili (più care), malgrado l’iPhone originale non supporti il networking 3G. 

Un amico in chat suggeriva l’ipotesi della ‘rottamazione’: proporre ai possessori di iPhone originale un passaggio agevolato a iPhone 3G consegnando la vecchia unità. Ma i problemi di un simile scenario sono diversi: in primis, che se ne fa AT&T dei vecchi iPhone? Li restituisce ad Apple? Non credo le due aziende abbiano stipulato alcun accordo di questo genere, né vedo alcun interesse da parte di Apple e men che meno AT&T, nel volersi impelagare in uno scenario simile.

Ho notato una totale assenza di interesse per le API di iPhone non ufficiali, utili al jailbreaking. Ovviamente, nessuna sessione o workshop della WWDC si sarebbe soffermata a trattare (o semplicemente a menzionare) le API non ufficiali. Ciò che intendo dire è che non ho notato nessun partecipante parlare di quelle API, né ho visto gente sfoggiare applicazioni per iPhone ‘jailbroken’ nei corridoi. Può essere che sia stato io a non incappare in simili personaggi, o che le persone interessate a scrivere applicazioni per iPhone sprotetti non siano il tipo di persone che partecipano alla WWDC. 

Fra l’altro, in tema di jailbreaking, è interessante la situazione che si sta creando — almeno negli USA — a seguito della presentazione di iPhone 3G. La procedura di attivazione di un contratto con AT&T è cambiata: adesso non è possibile uscire da un punto vendita AT&T senza aver sottoscritto un contratto, pagato e attivato iPhone 3G. In molti, in giro per la Rete, si stanno quindi chiedendo se l’epoca del jailbreaking, dello sblocco di iPhone, non stia giungendo al termine. Prima era possibile acquistare iPhone e attivarlo in un secondo momento, comodamente da casa con iTunes; ma questo dava la possibilità a molta gente di non attivare affatto iPhone con AT&T, e quindi di sbloccarlo. Ora questo non è più possibile.

Parentesi nella parentesi: mi sembra evidente come la politica sostanzialmente permissiva di Apple verso il mercato degli iPhone sbloccati sia servita alle proprie analisi di marketing, come ulteriore conferma dell’enorme successo del prodotto anche al di fuori di Stati Uniti, Regno Unito, Francia e Germania. Apple ha potuto tastare il polso a livello mondiale e constatare che una situazione del genere era un terreno più che fertile per seminare un iPhone 3G con GPS.

Molte delle cose che più mi hanno colpito riguardavano le sessioni dedicate a WebKit. A differenza della maggior parte delle informazioni tecniche fornite durante la WWDC, molte delle novità di WebKit sono liberamente disponibili. Ciò che mi ha impressionato osservando queste demo è come sia possibile costruire un’interfaccia grafica davvero accattivante per le applicazioni Web utilizzando elementi come il tag canvas, SVG e CSS avanzato. Certo, nessuna di queste cose funziona su Internet Explorer, e IE possiede ancora una quota di mercato enorme — ma non viene usato dal tipo di persone che adottano nuove applicazioni Web con tecnologie all’ultimo grido. La quota di mercato di Firefox 3 e Safari 3 messi insieme, per esempio, è maggiore della quota di mercato globale di Mac OS X. Moltissimi sviluppatori scrivono applicazioni desktop che girano solo su Mac — perché non esiste un numero altrettanto elevato di persone che creino applicazioni Web funzionanti solamente su browser davvero moderni? […] 

Parlando di WebKit, sto pian piano traducendo l’articolo tecnico che approfondisce le innovazioni introdotte da SquirrelFish. Dovrebbe apparire sul mio blog la settimana prossima.

Infine, c’è molta curiosità in merito all’iPod touch. Nonostante le tariffe mensili più care, il prezzo di partenza di iPhone, 199 dollari, fa sembrare piuttosto alto il prezzo per un iPod touch da 8 GB, 299 dollari. L’anno scorso, dopo il lancio del primo iPhone, mi sembrava ovvio che Apple avrebbe prodotto un iPod che fosse sostanzialmente un iPhone senza il telefono. Quest’anno non è affatto chiaro, considerando iPhone 3G, quali possibili novità hardware siano in serbo per iPod touch. Il networking 3G è una funzionalità da telefono, e non credo che implementeranno il GPS su iPod touch.

A mio avviso, il prezzo di iPod touch rimarrà inalterato ancora per qualche mese. Se le vendite scenderanno perché dei potenziali acquirenti di iPod touch preferiscono un iPhone 3G da 199 dollari, non credo proprio che la dirigenza Apple si metterà a piangere. Poi, a settembre, durante il solito evento Apple dedicato alla musica e allo iPod, vedremo un abbassamento del prezzo di iPod touch (o un cambio della guardia: iPod touch da 8 GB sparisce e con 299 dollari sarà possibile comprare il modello da 16 GB) e, invece di modifiche hardware significative, una serie di nuove funzionalità software. Una cosa che è notevolmente assente dall’imminente versione 2.0 del software di iPhone/iPod touch sono nuove applicazioni Apple. Forse la strategia è quella di distribuire prima il sistema operativo, e poi passare l’estate a perfezionare nuove applicazioni da lanciare verso l’autunno.

E qui direi che Gruber sta vedendo giusto su tutta la linea.

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