La recensione di Andy Ihnatko sull'iPad 2 — Prima parte

Mele e appunti

Qualche giorno fa è apparsa sul Chicago Sun-Times un’interessantissima recensione dell’iPad 2 scritta dall’impareggiabile Andy Ihnatko dopo aver utilizzato il dispositivo per una settimana. Come sempre con Ihnatko, le recensioni importanti contengono tutta una serie di spunti e osservazioni intelligenti su cui fermarsi un momento a riflettere. Per questo ho pensato che valesse la pena tradurla e condividerla con il pubblico italiano. Essendo davvero lunga, ho creduto opportuno dividerla in due parti, non uguali perché non volevo spezzare il filo del discorso. In questa prima parte Ihnatko parla soprattutto dell’iPad 2 e delle sue caratteristiche. Nella seconda parte, che spero di pubblicare presto, vengono analizzate le due applicazioni presentate insieme all’iPad 2 — iMovie e GarageBand — e, cosa importante, le conclusioni.

Buona lettura!

 


 

L’iPad 2 non è rivoluzionario, ma è un fantastico prodotto

L’iPad 2 è un aggiornamento ottimo e altamente progressivo, e finirà col deludere solo un certo tipo di consumatore: chi sperava che Apple potesse in qualche modo ridefinire completamente il prodotto più incredibile del 2010 alla sua seconda incarnazione.

Nah. Tutti i miglioramenti e le nuove caratteristiche dell’iPad del 2011 sono risposte alla domanda Come sarebbe stato il primo iPad se gli ingegneri Apple avessero avuto un altro anno a disposizione per lavorarci sopra? Avrebbero sicuramente cercato di renderlo più veloce ed elegante, e avrebbero trovato il modo di infilarvi una fotocamera o due. Tutto fatto.

(E la custodia prodotta in Apple non sarebbe sembrata una robetta plasticosa da quattro soldi. Fatto anche questo).

L’iPad 2 è l’iPad di sempre. L’unica differenza è che è migliore sotto ogni punto di vista.

Dopo aver passato una settimana con iPad 2, mi sono reso conto che il cambiamento veramente rivoluzionario di Apple è stato concettuale. Il primo iPad non era soltanto un nuovo prodotto, ma una categoria di computer completamente nuova. Credo che nel 2010 Apple ebbe l’intuizione che con un oggetto così diverso nelle proprie mani, non si sarebbe potuta permettere di rischiare tutto. Poteva semplicemente scoprire le carte e suggerire i vari punti di forza di iPad, e poi stare a guardare che cosa sarebbe successo. Dopo tutto quel lavoro, Apple poteva solo sperare che i consumatori e gli sviluppatori capissero per proprio conto che cosa fosse iPad e come utilizzarlo. Solo a quel punto Apple avrebbe potuto fare la mossa successiva, basandosi su quelle reazioni.

Tutto avrebbe potuto andare storto. Se Apple avesse venduto iPad esplicitamente come un lettore di ebook, la prima lamentela sarebbe stata “Perché questo aggeggio costa il doppio di un Kindle?”. Se invece iPad fosse stato presentato come il perfetto sostituto del vostro computer portatile, allora qualunque consumatore con un po’ di buon senso avrebbe fatto notare che, malgrado l’iPad 1 fosse molto più abbordabile del MacBook più economico, con 500–875 dollari uno si sarebbe potuto comprare un qualsiasi portatile Windows di marca.

Vendere 15 milioni di iPad in nove mesi deve aver dato ad Apple un certo grado di fiducia sul fatto che il mondo, alla fine, ha ‘capito’ l’iPad per davvero.

E il pubblico lo ha capito, infatti. L’iPad non si trattava di un semplice accessorio da scrivania, e mentre si è certamente guadagnato gli onori di ottimo lettore di libri elettronici, riproduttore multimediale e visualizzatore di documenti, non era necessario limitare le proprie percezioni del dispositivo. Davvero l’iPad era, ed è, un tipo di computer del tutto nuovo. Molti di voi hanno visto la transizione dall’interfaccia utente testuale a quella grafica. Alcuni di voi hanno anche fatto in tempo a vedere il passaggio dai mainframe ai personal computer. Beh, congratulazioni: avete vissuto abbastanza per vedere la terza rivoluzione informatica.

Il primo iPad era il giro di prova che compiono le macchine da corsa intorno al circuito per scaldare le gomme. L’iPad 2 è il punto in cui Apple comincia a guidare in modo aggressivo. L’anno scorso Apple ha lasciato intendere che l’iPad avrebbe forse potuto sostituire il vostro computer portatile. Quest’anno pare che Apple stia dicendo che l’iPad 2 potrebbe sostituire… l’intera classe dei portatili.

Beh, forse Apple non ha una posizione così aggressiva: in fondo quei MacBook rendono un bel po’ di soldini. Ma la potenza di iPad 2 e l’introduzione in contemporanea di due nuove applicazioni per iPad prodotte in casa, una per comporre musica, l’altra per il montaggio video, entrambe sofisticate come programmi desktop (e per lavori creativi che nessun dispositivo portatile è mai stato in grado di svolgere, nemmeno malamente), secondo me indica chiaramente che Apple vuole che vi poniate un quesito piuttosto profondo:

Tanto per cominciare, avevate davvero bisogno di un portatile? O lo avete acquistato solo perché nell’epoca pre-iPad un notebook era l’unico dispositivo mobile a disposizione che potesse gestire una serie così variegata di attività?

Una cosa è subito chiara: un simile quesito non mi sarebbe mai passato per la testa se stessimo discutendo di un qualsiasi altro tablet stile iPad di prossima uscita nel 2011. Se il messaggio di Apple ai consumatori è “Considerate iPad come il vostro prossimo computer”, il messaggio alla concorrenza è “È proprio adorabile da parte vostra pensare di avere un prodotto che sia minimamente in grado di competere con il nostro”.

Più sottile. Più leggero. Più veloce. FaceTime. Smart Cover. Batteria da 10 ore”. Questo è lo slogan che troverete sul sito Apple. Vediamo di analizzarlo pezzo per pezzo.

Più sottile, più leggero

Sì, è davvero molto, molto più sottile dell’iPad originale: è spesso un terzo dell’iPad 1. Ma nessun numero sulla carta e nessuna foto dei due iPad fianco a fianco potranno mai comunicare questa differenza come la semplice azione di tenere in mano un iPad 2. Se fosse più sottile di così, verrebbe da arrotolarlo e infilarselo nella tasca posteriore dei pantaloni, come un giornalino a fumetti.

(Fra parentesi: è così sottile che posso finalmente infilare un iPad nella tasca posteriore dei miei pantaloni militari 5.11, i Pantaloni Ufficiali della Serie A degli Scrittori Tecnici. Solo per questo fatto l’iPad 2 è un aggiornamento che mi conviene).

È anche un tantino più leggero. Entrambi questi elementi sottolineano uno degli aspetti forse meno eclatanti eppure importantissimi del design del primo iPad: il dispositivo è fatto per essere nient’altro che una ‘cornice digitale’ per le vostre applicazioni. Quando si rende il dispositivo più sottile e leggero, la sua presenza nelle vostre mani si riduce ancor di più, e quindi l’intero concetto di base dell’iPad risulta ancor più rafforzato.

1) Apple, si tratta di un incredibile passo avanti in quanto a design e un passetto avanti in quanto a usabilità;

2) Apple, hai tutte le ragioni per essere orgogliosa di questo fatto;

3) Adesso però, Apple, per favore non farlo ancor più sottile di così.

Dopo una settimana d’uso, ho l’impressione che un terzo di un pollice (8,8 mm) sia il minimo spessore a cui un iPad può arrivare prima che un utente inizi a pensare a un tablet con un po’ più di sostanza. iPad 2 è comodo e piacevole da tenere in mano, ma la sensazione è quella di essere al limite di sicurezza, per così dire. Sostenendolo e leggendo a certe inclinazioni, mi piacerebbe che ‘riempisse’ la mia mano un po’ di più, o che la parte posteriore avesse maggior presa (anche se l’esperienza è cambiata del tutto con una Smart Cover attaccata, come vedremo più oltre).

Questa sensazione potrebbe essere in parte dovuta al fatto che i bordi dell’iPad 2 si assottigliano invece di terminare in un contorno piatto come nell’iPad 1. Devo dire che questa idea non mi fa impazzire. Tale concetto di design, seppur accattivante, fa in modo che le aperture per le due porte principali dell’iPad 2 (il connettore dock e il jack per le cuffie) siano leggermente allungate. Su un iPad 1, il cavo degli auricolari e quello del connettore dock rimangono a filo con la struttura del dispositivo. Sull’iPad 2, parte della ‘spalla’ della spina rimane a mezz’aria. La cosa non influisce assolutamente sulle prestazioni, ma costringe a stare un po’ più attenti quando si collega qualcosa.

Inoltre, quando ho un cavo piuttosto grosso inserito nell’adattatore video e ho in mano l’iPad, mi viene istintivo sostenere il cavo con le dita. Temo che non vi sia un contatto meccanico sufficiente a evitare che il peso del cavo spezzi qualche terminazione interna. Solo con il tempo (e interventi nei forum di supporto) vedremo se le mie preoccupazioni sono fondate o meno.

Anche gli interruttori di accensione e del volume hanno dovuto essere posizionati in maniera leggermente inclinata, e occorre farci un po’ l’abitudine.

Un altro elemento che pare non abbia guadagnato dal nuovo design dell’iPad 2 è la qualità dell’altoparlante incorporato. Rimane notevole il fatto che un suono così ricco possa fuoriuscire da un altoparlante così piccolo sul bordo di un dispositivo spesso soli 8,8 millimetri. Ma se l’altoparlante incorporato dell’iPad 1 è molto piacevole, con una quantità sorprendente di dimensione e di bassi, quello dell’iPad 2 è semplicemente ‘Buono’.

Vi esorto a scaricare qualche brano di Diana Damrau e ad ascoltare voi stessi. (Non tanto per ripetere il confronto da me effettuato, ma in generale… Ragazzi, quella sa cantare per davvero!)

Già che sto trattando dell’hardware in generale: lo schermo dell’iPad 2 ha le stesse specifiche tecniche del primo iPad. È difficile dire se sia migliore. Sembra più luminoso e i colori paiono un po’ più caldi… ma dovete capire che lo sto confrontando con un iPad 1 che ho usato tutti i giorni per quasi un anno ormai.

Più veloce

Non vi sono dubbi: non si tratta di un piccolo aumento di velocità puramente nominale. La differenza in velocità fra l’iPad 1 e l’iPad 2 è quel che accade dal momento in cui il conducente dice “Che cosa fa questo pulsante con la scritta ‘Turbo’?” al momento in cui la macchina si trova impastata su un lato della collina a 300 metri dall’autostrada.

Secondo Apple, il nuovo processore A5 dual core dell’iPad 2 e il processore grafico garantiscono prestazioni di sistema doppie e prestazioni grafiche nove volte superiori al primo iPad. Il meticoloso smontaggio dell’iPad 2 da parte di iFixit.com mostra che il nuovo modello è dotato del doppio della memoria del suo predecessore (cosa che dovrebbe favorire il multitasking).

Il benchmark comparativo migliore e più veloce che mi è venuto in mente è stato AutoStitch, un’applicazione per creare foto panoramiche. È un’applicazione solo per iPhone, il che dovrebbe eliminare ogni dubbio sulla possibile ottimizzazione del codice per l’hardware dell’iPad 2. In più lavora su un misto di matematica e grafica, come quasi la totalità di quel che si fa girare su un iPad. Ho fatto in modo che l’applicazione allineasse e mettesse insieme 36 immagini sorgenti creando un panorama completo su entrambi gli iPad dopo un’accensione a freddo.

L’iPad originale ha impiegato tre minuti e venticinque secondi. L’iPad 2 ha terminato dopo… cinquantadue secondi.

Chiaramente, qualsiasi applicazione per iPad vedrà un incremento delle prestazioni immediato e marcato sull’iPad 2. Ed è possibile ottenere risultati ancora migliori con applicazioni rivedute e ottimizzate per il nuovo hardware. Sono già arrivati almeno due aggiornamenti di giochi ottimizzati per iPad 2. Real Racing 2 HD, il mio gioco di corse preferito, funziona sugli iPad di entrambe le generazioni, ma l’edizione per iPad 2 presenta un piacevole antialiasing e non perde neanche un frame… anche dopo aver deciso di scatenare il pilota che è in me. Il miglioramento più evidente in Infinity Blade, un gioco 3D di azione e avventura all’arma bianca, è che tutte le mappature delle texture sono state realizzate in un dettaglio molto maggiore. Armature e scudi ora hanno riflessi dipinti e un disegno molto più realistico.

Anche quando non si gioca all’asso del volante o a tirar di spada, si noterà che qualsiasi cosa è nettamente più veloce su un iPad 2. Il mio iPad 1 ha iniziato a farmi sentire… impaziente.

(E che dire di un confronto di benchmark fra l’iPad 2 e il Motorola Xoom, il miglior tablet Android oggi sul mercato? Posso solo esprimere il parere soggettivo che l’iPad 2 dà l’impressione di essere molto più veloce. Ma non vuol dire niente, perché potrei star reagendo a qualcosa di semplice come i tempi di risposta dell’interfaccia touch di iOS rispetto a quella di Android. Appena vedo un benchmark che possa sembrare anche solo lontanamente credibile, lo proverò).

FaceTime (e fotocamere)

Se vi aspettavate che il nuovo iPad fosse dotato di una fotocamera di qualità come quella incorporata nell’iPhone 4 (fra le migliori fotocamere che si possano trovare su uno smartphone), preparatevi a una grossa delusione. L’iPad 2 non scatta foto… si tratta sostanzialmente di fermi immagine di video HD — e nemmeno tanto buoni. Scattate una foto con l’applicazione Fotocamera e un’immagine JPEG da 960×720 altamente compressa apparirà nel Rullino Fotografico di iPad. Il confronto con lo Xoom qui non regge, dato che quest’ultimo produce ottime immagini da 5 megapixel di qualità smartphone.

La fotocamera frontale di iPad 2 è una banale ottica VGA 640×480.

La fotocamera fa schifo” è una valida lamentela, ma che merita due note a pié pagina. Prima di tutto, malgrado la fotocamera dello Xoom sia mille volte migliore di quella dell’iPad 2, è ben lontana dalla qualità di fotocamere che si trovano su smartphone da 200–300 dollari.

Ma soprattutto devo tenere in considerazione le intenzioni di Apple. In Apple non hanno mai vantato le capacità di iPad 2 come strumento per fare ottime foto o video HD. Che diamine, non hanno nemmeno modificato l’applicazione Fotocamera di iPhone. E quando Apple non si preoccupa nemmeno di fare l’unica cosa più ovvia per migliorare l’usabilità di un’applicazione (in questo caso spostare il pulsante di scatto in un punto dello schermo in cui si ha almeno il 40% delle probabilità di toccarlo intenzionalmente e senza far cadere il giocattolo da 500 dollari), questo è un chiaro indizio di quanto seriamente l’azienda sta prendendo in considerazione qualcosa.

Aggiungo: ho rivolto quella domanda direttamente al product manager di iPad 2, e lui mi ha dato una risposta altrettanto diretta. Le fotocamere dell’iPad 2 sono state pensate specificamente per FaceTime (e, per estensione, per tutte le altre applicazioni di chat video).

Mi sta bene; immagino che la fotocamera andrà bene anche con applicazioni e giochi di realtà aumentata, soprattutto visto che l’iPad 2 incorpora un giroscopio stile Wii.

FaceTime è una bellezza. Non ho ancora incontrato un tablet che abbia un senso come fotocamera, ma quando si deve fare una videoconferenza, il grande schermo trasforma scettici come me in entusiasti. Lo schermo è abbastanza grande da permettere di vedere le fossette sul viso di vostro figlio e le gocce di sudore scorrere sulle tempie del distributore di parti di ricambio che vi sta offrendo una spiegazione pietosa del perché le vostre sedi non stanno ricevendo le forniture nei tempi pianificati. Quindi per effettuare videoconferenze sia a livello personale che per lavoro, le fotocamere dell’iPad 2 sono complessivamente più che adatte.

Smart Cover

La Smart Cover dell’iPad 2 è emblematica di ciò che rende Apple una grande azienda produttrice di tecnologia. Ho quasi voglia di nascondermene una nella tasca della giacca ogni volta che un’azienda di tecnologia mi sta dando il primo briefing sul suo nuovo tablet, per tirarla fuori al momento giusto. […]

La Smart Cover per l’iPad 2 è il raro esempio di un concetto che è stato implementato in maniera praticamente perfetta. È a tutti gli effetti una copertina che protegge lo schermo di iPad 2 dai graffi (e, in misura minore, dagli urti). Come la custodia dell’iPad originale, e come centinaia di altre custodie di terze parti create per iPad da un anno a questa parte, può anche sostenere il dispositivo in verticale a un’inclinazione comoda per la lettura e la visione di contenuti, o alzare l’iPad a un’inclinazione adeguata alla scrittura.

Gli ingegneri Apple avrebbero potuto tirar fuori quest’idea in un paio d’ore e poi concedersi una lunga pausa pranzo. Ah, ma se l’avessero fatto, io non avrei speso 300 parole in questo articolo solo per creare il giusto climax e arrivare a spiegare perché questa copertina così semplice in apparenza è in realtà un prodotto davvero intelligente.

Non sottrae nulla alla portabilità, alla maneggevolezza e allo stile di iPad. L’iPad 2 con la Smart Cover rimane ancora più sottile del primo iPad. La Cover si aggancia al dispositivo mediante una serie di ingegnose cerniere magnetiche. Quando è chiusa, è poco più di uno strato di poliuretano (39 dollari) o di pelle (69 dollari) che copre lo schermo. Quando l’aprite, si arrotola dietro l’iPad, come la copertina di una rivista, e sparisce nelle vostre mani.

Questo è il motivo per cui, nei mesi successivi all’introduzione dell’iPad 1, ho scartato tutte le custodie per iPad tranne una (la FoldIO di Scosche). Nessuna di esse valeva la pena. Tutte trasformavano il mio iPad, questo dispositivo tremendamente fico, nell’ennesima tavoletta tecnologica ingombrante che guardava fuori da una finestra rotonda in un guscio di vinile.

La Smart Cover è facile da mettere e da togliere. Il dorsetto della copertina rimane agganciato all’iPad grazie a una fila di magneti di polarità opposta. Avvicinatelo al dispositivo e un’altra serie di magneti incorporati nell’iPad ‘afferreranno’ la copertina, allineandola perfettamente. È possibile agganciare la Smart Cover in modo improprio, ma ci vuole impegno.

E quando è agganciata a iPad, vi rimane finché non la togliete. Durante la settimana di prova, l’unica occasione in cui la Smart Cover si è sganciata da sola è stato mentre infilavo un po’ di cose nella mia borsa e l’ho involontariamente trascinata via. Ma non è successo niente, e naturalmente si è riposizionata sull’iPad.

Non fa altro che migliorare l’utilizzo di iPad. Non è mai d’impiccio. Altri magneti all’interno della Cover la mantengono in posizione quando funge da ‘cavalletto’ e impediscono che il vostro iPad cada di schianto. Ci vuole un po’ prima di capire come arrotolarla in maniera corretta, ma si impara subito.

La disposizione delle parti pieghevoli di questa copertina è stata senza dubbio il frutto di una ricerca considerevole. Oltre a stabilizzarla nelle due posizioni di sostegno, i magneti manterranno la copertina ripiegata a metà, che sarebbe il modo di tenerla sull’iPad mentre lo si regge in posizione verticale per registrare video.

Ma la mia disposizione preferita (e mi stupisce che Apple non l’abbia messa in evidenza) è una semplice ripiegatura a fisarmonica. Questa crea una presa robusta sul ‘dorso’ di iPad che ne aumenta il comfort del… (un attimo, sto eseguendo un benchmark)… di quasi il 194 per mille!

Facezie a parte, con la Smart Cover ripiegata a fisarmonica e le dita ben salde su quello che ora è il dorso del ‘libro iPad’, potete sedervi o sdraiarvi e leggere comodamente per ore e ore. Il Kindle rimane un lettore di ebook molto più leggero… ma ora non è di certo più confortevole da reggere rispetto all’iPad.

Tornando alla metafora automobilistica, Apple ha deciso di fare anche il giro d’onore dopo aver vinto il gran premio. Quando si solleva la copertina, anche parzialmente, l’iPad si risveglia. Non c’è nemmeno bisogno di far scorrere il cursore di sblocco. iPad è sveglio e pronto all’uso ancor prima di aver finito di rimuovere la Smart Cover. Riapplicatela, e iPad torna a dormire.

Non era necessario che Apple aggiungesse questa funzionalità. Eppure ha dovuto fare un sacco di modifiche all’hardware dell’iPad 2 per farla funzionare. Provate qualche volta. Prendete una di quelle calamite da applicare al frigorifero e posizionatela sulla cornice dello schermo dell’iPad a ore 3. Questa è la posizione del sensore magnetico. Appoggiate la calamita… l’iPad va a dormire. Toglietela… si risveglia. Forte, eh?

Il fatto che l’iPad 2 dovesse essere progettato fin dal primo giorno con l’idea di una Smart Cover con cui interagire, la dice lunga su Apple. I casi sono due: o in Apple hanno un interesse molto sano a far le cose per bene, oppure erano semplicemente molto imbarazzati per lo scarso risultato della custodia nera del primo iPad, il cui aspetto e sensazione al tocco erano quelli di un oggetto da quattro soldi.

Riesco a vedere prove a sostegno di entrambe le conclusioni.

Batteria da 10 ore

OK, in realtà non ho niente di intelligente da dire a proposito. Nonostante l’iPad 2 sia molto più sottile, un pelo più leggero, e con due processori invece di uno, ci si può aspettare di ottenere la stessa durata della batteria del suo predecessore. I miei test (estrapolati) mostrano un’autonomia di circa 6–7 ore per carica con un uso estremamente aggressivo (luminosità e volume al massimo, WiFi sempre attiva, riproduzione video e processi in background a tenere continuamente impegnata la CPU), di 9–11 ore con un utilizzo normale, e di poco superiore alle dodici ore se siete parsimoniosi.

[Fine Prima Parte] 

[Link alla Seconda Parte]

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