Sia lodato SpamSieve

Mele e appunti

Non ho mai avuto grossi problemi con lo Spam, malgrado l’infornata di account email che ormai mi ritrovo. Quando usavo account gratuiti di libero.it, inwind.it, iol.it, lo Spam era praticamente un fenomeno raro, al punto che non era necessario contraffare l’indirizzo email quando frequentavo i newsgroup. Poi è arrivato .Mac e, grazie anche alla mia politica di scarsa divulgazione (o, peggio, pubblicazione online) dell’indirizzo mac.com, in quattro anni di sottoscrizione non ho mai visto un messaggio di Spam. Con l’avvento di Gmail ho aperto vari account gmail.com e ne sono più che soddisfatto: i filtri antispam sono molto buoni. Ogni tanto qualche messaggio riesce ad arrivare alla casella in entrata, ma quando entro nell’account via Web e vedo che ne sono stati catturati più di 300 so che posso stare tranquillo.

Qualche giorno fa, prenotando un volo sul sito di una compagnia a basso costo che utilizzo di frequente, ho visto che hanno aperto un programma ‘a punti’: ogni volta che compri un biglietto aereo, la tua spesa viene calcolata in punti e, come al supermercato, puoi usare quei punti per scontarti spese successive; se voli molto puoi arrivare a pagarti un biglietto coi soli punti accumulati. Io non volo moltissimo, ma quando lo faccio tendo a rivolgermi a questa compagnia. Insomma, mi son detto, perché no? Loro avevano già parte dei miei dati: ho semplicemente attivato il profilo nel programma a punti, confermato il mio nome utente e password (in questo caso il nome utente è l’indirizzo email), mi hanno subito caricato i punti del mio recente acquisto e mi è arrivata un’email di conferma che tutto era in regola. Ottimo…

…Ma tre ore dopo, allo stesso indirizzo email che ho fornito alla compagnia aerea (indirizzo che non è gmail.com, né mac.com), cominciano ad arrivare messaggi di Spam. Non lo ‘Spam’ che in genere inviano queste aziende (Roxio, per esempio, ti tempesta con messaggi informativi e pubblicità), ma proprio il classico Spam fatto di farmacie online, Viagra, orologi fasulli e altre amenità. La mattina successiva controllo la posta e i messaggi di Spam erano già dodici, ne stavano arrivando due ogni ora.

Ho scritto un’email incattivita alla compagnia aerea, suggerendo loro di trattare un po’ meglio i dati dei clienti. Questo non avrebbe fermato lo Spam, e qui entra in scena SpamSieve.

Ho avuto la fortuna di trovare SpamSieve in bundle quando ho comprato Mailsmith, ma questa bella applicazione è sempre stata parcheggiata sul mio disco rigido senza mai dover essere utilizzata. C’è sempre una prima volta, come si dice. Lanciato il programma, mi ha subito avvertito della presenza di un aggiornamento. Gli ho dato conferma, ha scaricato l’aggiornamento, lo ha installato e SpamSieve si è riavviato. Operazione semplice, pulita, veloce. Un buon inizio. L’ho poi configurato per interagire con Mail (se si usano più programmi di posta, fra l’altro, è possibile istruire SpamSieve affinché interagisca con tutti — altra ottima cosa), e in un minuto d’orologio era già impostato. Le istruzioni sono semplici e il manuale è davvero ben scritto ed esauriente.

Nelle ore successive, SpamSieve ha filtrato con successo tutto lo Spam, anche senza addestramento (il programma si serve di una serie di filtri bayesiani per separare lo Spam dalla posta buona, ed è possibile insegnare a SpamSieve a distinguere con sempre maggiore accuratezza, fornendogli campioni di Spam e di posta regolare). Insomma, mi ritengo parecchio soddisfatto e consiglio questo ottimo programma a chiunque abbia problemi con lo Spam. È possibile scaricare SpamSieve e utilizzarlo senza restrizioni per un periodo di prova di 30 giorni. Richiede almeno Mac OS X 10.4. Costa 30 dollari (meno di 15 Euro) e li vale tutti, a mio parere. È compatibile con i programmi di posta più disparati e il manuale offre istruzioni di configurazione per:

  • Apple Mail
  • Entourage
  • Eudora (versione 6 e 5.2)
  • GyazMail
  • Mailsmith
  • Outlook Express
  • PowerMail (versione 5 e 4)
  • Thunderbird
  • Claris Emailer (!!)

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