iPhone: note mobili (4)

Mele e appunti

Dell’App Store si è già parlato a sufficienza. Mi limiterò pertanto a qualche osservazione annotata durante l’utilizzo di App Store alla ricerca di applicazioni da installare e provare sul mio iPhone.

La navigazione è migliorabile — Il numero di applicazioni cresce giornalmente. Quando si esplorano le varie categorie di applicazioni, ogni pagina può visualizzare al massimo 21 programmi. Più aumentano le pagine, più difficile diventa l’esplorazione. Superate le 10 pagine, la navigazione diventa snervante, ed esistono categorie di applicazioni, come Intrattenimento e Riferimento, in cui le pagine sono rispettivamente 24 e 13. iTunes è essenzialmente un browser, purtroppo però è più lento e i controlli per la navigazione sono piccole, scomode freccette. La barra del percorso è utile per sapere esattamente dove ci si trova, tuttavia può contribuire a rendere la navigazione più impacciata.

Esempio: ci troviamo nella categoria Intrattenimento, e per facilitarci la vita abbiamo scelto un certo ordine di visualizzazione delle applicazioni (Alfabetico). Vediamo un’applicazione potenzialmente interessante (Pocket Piano) e facciamo clic su di essa. Veniamo portati alla pagina di informazioni dell’applicazione, con la sua descrizione, le schermate, le recensioni, ecc. A questo punto la barra del percorso appare come segue:

iTS-barra-percorso.png

Se inavvertitamente premiamo il pulsante “Intrattenimento” veniamo riportati all’inizio della categoria perdendo l’ordinamento alfabetico e tocca rifare tutto daccapo. Per tornare invece all’esplorazione in ordine alfabetico dovremo premere il primo pulsante a sinistra, “<”. Sembrano piccolezze, ma quando una categoria contiene moltissime applicazioni divise in 15–20 o più pagine, le ricerche cominciano a diventare davvero lunghe.

Le categorie stesse sono migliorabili. Per esempio, cerco un’edizione della Bibbia o del Corano: saranno sotto “E‑Books”, “Istruzione” o “Riferimento”? Cerco un convertitore di valuta: sarà sotto “Finanza”, “Utility”, “Produttività” o “Viaggi”? Alla fine, ovviamente, è molto più rapido inserire Bible o Currency o Converter nel campo di ricerca in alto a destra e navigare fra i risultati.

In generale ho notato che, almeno per quanto riguarda la mia esperienza, è quasi più rapido cercare applicazioni dall’iPhone stesso che non usando iTunes. Il vantaggio di iTunes rispetto all’applicazione “App Store” di iPhone è che presenta più schermate di un’applicazione, ed è fondamentale poter vedere più immagini di esempio quando si valuta l’acquisto di un programma, specie se a pagamento.

Le recensioni e il sistema di valutazione con le stelline sono molto spesso inutili — Grazie al cielo Apple ha cambiato le condizioni e adesso si può pubblicare una recensione solo se si è già comprato o scaricato l’applicazione in questione, ma serve ugualmente a poco. Non ho molta esperienza dell’App Store italiano, io uso quello spagnolo, ma troppo spesso ho letto recensioni di mezza riga che accompagnano valutazioni di una sola stellina perché il pezzente di turno scrive che “0,79 Euro sono troppi per questa applicazione”, ma non mi dice nient’altro sul programma: se è lento, se gli sembra mal scritto, se gli ha impiantato iPhone. Molti hanno dato giudizi negativi a Koi Pond perché è un’applicazione che “non fa nulla di sostanziale, e che quindi pagarla 79 centesimi è un furto”. Ma Koi Pond è ben fatta, ha degli effetti molto piacevoli e mi rilassa, e li considero 79 centesimi ben spesi. Gusti personali a parte, quel che intendo dire è che nella maggior parte dei casi la media delle stelline non è affatto indicativa della bontà di un’applicazione. Questo, lo ribadisco volentieri, grazie a un manipolo di pezzenti che vorrebbero che tutte le applicazioni fossero gratis. Gente che si può permettere un iPhone o un iPod touch, ma 79 centesimi o uno-due euro sono un furto.

Applicazioni di terze parti

Ma veniamo alle applicazioni stesse. Ci sono dei veri gioiellini nell’App Store. Io al momento ho installato sull’iPhone 24 applicazioni di terze parti. La maggior parte sono gratis, e la più ‘cara’ che ho acquistato finora è PhotoCalc (2,39 Euro), che è un’utility per chi ha l’hobby della fotografia. Serve a calcolare la profondità di campo, l’esposizione quando si usa il flash, ecc. In più ha un bel glossarietto di base, e una funzione che visualizza a che ora sorge e tramonta il sole basandosi sulla propria posizione (fa uso dei Location Services); di più, mostra a che ora si inizia ad aver luce, a che ora il sole sorge, a che ora il sole è al punto più alto, quando inizia il tramonto, e a che ora la luce se ne va definitivamente. Utili anche le informazioni sui vari tipi di pellicola e di filtri.

Le mie applicazioni preferite, quelle che mi ritrovo a usare più frequentemente e che mi sento di consigliare sono:

  1. AirSharing (prezzo: 5,49 Euro) — l’ho comprata quando era in promozione gratuita, ma la acquisterei anche se costasse 10 Euro. Serve per trasferire file dal Mac a iPhone via wireless. iPhone viene visto dal Mac come un disco di rete (occorre collegarsi facendo Mela‑K dal Finder; AirSharing fornisce l’indirizzo IP di iPhone da inserire nella finestra “Collegamento al server”), e lo scambio di file avviene in modo semplice e veloce. AirSharing supporta i tipi di file più svariati, e per me è molto comodo per visualizzare file PDF anche di discrete dimensioni; nessun problema con i file immagine, con i formati di Microsoft Office, e nemmeno con file .mov QuickTime che inspiegabilmente iTunes non voleva sincronizzare con iPhone. Consigliatissimo.
  2. Remote (gratuito) — realizzato da Apple stessa, trasforma iPhone in un telecomando con cui comandare iTunes sul Mac. Una volta abbinato con la propria libreria musicale (è un’operazione simile al pairing dei dispositivi Bluetooth), si può gestire la riproduzione della musica sul Mac dall’iPhone. Il bello è che la comunicazione fra iPhone e il Mac non avviene via infrarossi, come nei telecomandi classici di televisori, stereo e home theatre, ma via wireless: questo significa che si comanda la riproduzione della musica da qualsiasi punto della propria abitazione. Molto comodo per chi collega lo stereo al Mac attraverso una o più basi AirPort Express. L’interfaccia è ottima: sembra di star utilizzando l’applicazione iPod su iPhone.
  3. Klick ed Exposure (il primo gratuito, il secondo è disponibile in due versioni, gratuita e a pagamento) — sono due programmi per interfacciarsi con flickr. Navigare fra le nostre foto, quelle dei nostri contatti, aggiungere commenti e utilizzare flickr in generale, è molto più comodo attraverso queste applicazioni che non caricando il sito in MobileSafari (anche se di recente flickr ha lanciato una versione mobile ottimizzata per iPhone che è una meraviglia). Delle due applicazioni sto preferendo Klick perché ha più funzioni di Exposure: è più versatile nella navigazione di foto altrui, specie quando si vogliono vedere le foto di qualche persona nuova che appare nei commenti alle nostre foto o alle foto di un nostro contatto. Inoltre è possibile entrare in modalità fotocamera, scattare una foto e caricarla immediatamente nella nostra pagina su flickr. Consiglio di scaricarle entrambe e di valutarne l’approccio e l’interfaccia. Sono ambedue molto valide.
  4. Twitterrific e Twittelator — due client per Twitter. Entrambi hanno una versione gratuita e una a pagamento. Twitterrific in versione gratuita va benissimo; la versione a pagamento è in sostanza una donazione che si sceglie di fare agli sviluppatori. L’unico vantaggio rispetto alla versione gratuita è la mancanza di pubblicità, ma gli annunci pubblicitari sono così discreti e integrati nell’interfaccia che è difficile diano fastidio. Twittelator a pagamento offre più funzionalità e meno limitazioni della versione gratis, che è comunque usabilissima. Sono due ottime applicazioni: Twitterrific ha una grafica più curata, ed è sostanzialmente identica alla versione da scrivania per Mac OS X. Twittelator ha un approccio leggermente diverso e ha delle scelte di design che possono confondere (all’inizio è un po’ difficile capire esattamente le funzioni della fila di icone nella parte inferiore dello schermo), ma in altri aspetti, a mio avviso, è meglio ‘pensato’ di Twitterrific; per esempio è più facile vedere i contatti di un nostro contatto, visitare le loro pagine e aggiungerli alla nostra lista di persone da seguire. Con Twitterrific non è possibile. Come per le due applicazioni precedenti, consiglio il confronto. Io ho deciso di tenerle entrambe perché secondo me si completano a vicenda.
  5. Mobile News della Associated Press (gratuita) — fra le applicazioni per leggere le notizie dal mondo, è la migliore che ho provato. Suddivisa in parecchie rubriche, dà la possibilità di leggere le notizie per intero, spesso arricchite da contributi fotografici e video. A me piace, per esempio, entrare in una sezione come “World” o “Showbiz” e fare clic su “Today in Photos” e “Today in Video”, dove è possibile avere un’idea dei fatti odierni visti attraverso una galleria di foto o di filmati. Peccato che la sezione “Local” serve a visualizzare le notizie locali solo se si vive in USA (richiede l’inserimento di un CAP statunitense) e che naturalmente la lingua utilizzata è l’inglese. Per chi non ha problemi a leggere l’inglese, è un’applicazione che mi sento di consigliare.
  6. Shazam (gratuita) — è magia pura. Si tratta di un’applicazione che, dopo aver ascoltato una manciata di secondi di un brano, ci dice che brano è, chi è l’artista, ecc.; insomma, tutte le informazioni a riguardo. Avrei voluto avere con me un’applicazione simile in tutte quelle occasioni in cui mi sono ritrovato in un negozio, in un ristorante, in un grande magazzino e avrei voluto sapere chi fosse l’autore o il titolo del brano di sottofondo; oppure si sta guardando la TV e c’è uno spot pubblicitario con una musica bellissima, ma di chi sarà? Shazam ascolta, consulta Internet, e risponde. È sufficiente avvicinare iPhone alla sorgente sonora e attivare Shazam. A volte non trova le informazioni richieste: magari ci si trova in un luogo affollato e il brusio si sovrappone alla musica, oppure si tratta di un brano non catalogato nei vari store online (a me è capitato con certi CD di vecchia data), ma in molti casi Shazam è veloce e preciso. Quando trova le informazioni di un brano, propone un collegamento a iTunes Store per il preascolto di 30 secondi e per comprare il singolo brano o l’intero album. È gratis, è divertente, e la consiglio.

Queste sono le applicazioni che uso di più, ma ve ne sono altre, e le tratterò più avanti. Adesso ditemi quali sono le vostre, quelle che più utilizzate e quelle che consigliereste.

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