Domani i riflettori saranno puntati sui portatili

Mele e appunti
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Domani è il grande giorno dell’evento dedicato ai portatili. Ovviamente, come sempre in queste circostanze, il Web è tutto un brusio di previsioni e di voci di corridoio. Ci si appoggia soprattutto a una recente fuga di immagini da un sito cinese, immagini di buona qualità che mostrano sostanzialmente quelli che dovrebbero essere i nuovi case dei prossimi MacBook e MacBook Pro.

Se diamo per buone quelle immagini, i dettagli principali che saltano all’occhio sono:

  1. I prossimi MacBook Pro abbandoneranno lo stile della tastiera che hanno ereditato dai PowerBook G4, per adottare quello dei MacBook e del MacBook Air in particolare.
  2. I prossimi MacBook abbandoneranno il materiale plastico e saranno anch’essi di alluminio.
  3. I prossimi MacBook/MacBook Pro avranno un trackpad più grande, come quello del MacBook Air (e saranno implementate le stesse gestualità multi-touch, suppongo).
  4. I prossimi MacBook Pro potrebbero avere delle porte differenti. In particolare, sembrerebbe abbandonata la FireWire 400 in favore di una FireWire 800 o di prestazioni superiori.

Tutto questo è assai plausibile, eppure ho l’impressione che ci dev’essere qualcos’altro che bolle in pentola. Ieri stavo cercando di ricordarmi quando Steve Jobs ha parlato espressamente di portatili in tempi recenti. I tre eventi, in ordine cronologico inverso, sono stati:

  • MacWorld San Francisco 2008: Introduzione del MacBook Air;
  • MacWorld San Francisco 2006: Introduzione del MacBook Pro (Video su YouTube);
  • MacWorld San Francisco 2003: Introduzione dei PowerBook G4 di alluminio da 12 e 17 pollici (Video su YouTube).
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    Tutti questi eventi hanno un comun denominatore: l’introduzione di una grossa novità nella linea dei portatili. I PowerBook G4 introdotti nel 2003 furono un evento importante, perché la famiglia dei portatili “pro” veniva estesa (tre modelli, non più il solo Titanium da 15,4 pollici), e per l’introduzione dell’alluminio come novità a livello di materiale e di design. L’introduzione del MacBook Pro nel 2006 è stata altrettanto importante: il primo portatile Apple con un processore Intel Core Duo, il primo salto in avanti in quanto a potenza dai tempi dei G4, il primo processore a essere più performante del PowerPC G4 e al tempo stesso ad avere consumi contenuti. Ma soprattutto, la novità del nome: veniva abbandonata la dicitura “PowerBook” a favore di “MacBook” (ricordo che i MacBook Pro sono stati introdotti prima dei MacBook). L’introduzione del MacBook Air non ha bisogno di chiavi di lettura: la novità è l’intero computer. Il design, la filosofia, i compromessi, e a livello tecnologico la possibilità di avere un modello con una memoria flash al posto del classico disco rigido.

    Con questi precedenti, mi sembra un po’ strano che Apple abbia programmato un evento a sé stante, espressamente dedicato ai portatili (non quindi all’interno di un evento più grande, come il Macworld o la WWDC), per presentare una linea di portatili con cambiamenti di scarsa rilevanza. Riguardiamo la lista stilata all’inizio: non c’è granché di sensazionale. Forse l’abbandono della FireWire 400 (ammettendo che così sia), ma è un dettaglio tutt’al più inaspettato, non così profondo da meritare un evento. Se i cambiamenti fossero soltanto i quattro elencati sopra, Apple potrebbe introdurli senza fanfara, come i classici speed bump del passato, come i MacBook, come i Mac Pro.

    Insomma, non voglio alimentare false speranze, ma ho la netta impressione che domani potremo vedere almeno una novità interessante. Nel prezzo, nella tecnologia, nelle scelte, nei cambiamenti. Attendo con trepidazione, anche perché per me è ormai venuto il momento di pensare a un aggiornamento hardware.

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