Tanto rumore per nulla

Mele e appunti

Sia John Gruber che Macworld.com segnalano iPhone Application Graveyard, un sito che tiene traccia delle applicazioni per iPhone e iPod touch che Apple ha respinto o rimosso quasi immediatamente dall’App Store. Le vicende di alcune di queste applicazioni (NetShare, Podcaster, MailWrangler) hanno sollevato un gran polverone le scorse settimane, e si sono sprecati fiumi di inchiostro elettronico su questa Apple brutta, cattiva, dedita alla dittatura e alla censura. Pertanto, quando mi sono ritrovato alla pagina principale del sito in questione, mi aspettavo pagine e pagine di nomi di applicazioni ‘terminate’ da Apple.

Contatele, sono tredici. Undici schede complete, tre applicazioni menzionate a fondo pagina. Farebbero quattordici, ma una di queste, BoxOffice, è stata reintrodotta 10 giorni dopo l’espulsione, con il nome di NowPlaying.

Tredici. Adesso andiamo sull’App Store e contiamo quante applicazioni sono disponibili. Migliaia. Tante sono stupidate, tante hanno funzionalità simili o identiche. Rimangono migliaia contro poco più di una decina.

Poi c’è Fingergaming, che alla categoria Removed Game riporta i giochi che sono stati appunto eliminati dall’App Store. Per ora ne conto cinque. E a leggere le storie dietro la rimozione di questi giochi, si scopre che Apple c’entra poco e niente. In genere si tratta di giochi troppo simili agli originali (Tetris, Arkanoid, Boulder Dash), per cui le aziende sviluppatrici degli originali hanno chiesto la rimozione, per evidenti conflitti di copyright.

Insomma, per anni ho sentito la solita solfa di Jobs e del suo famigerato Reality Distortion Field, ma più leggo in Internet, più mi rendo conto che non è il solo a soffrirne — se ne ha mai sofferto davvero, s’intende.

The Author

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