Ancora crudo

Mele e appunti

Almost Human: a review of Google’s Android G1 phone: Glen Fleishman di Ars Technica ha provato estesamente il nuovo HTC G1, primo smartphone della piattaforma Android di Google. Dalla sua interessante recensione emerge quanto già mi aspettavo senza neanche vedere il telefono dal vivo, e di più. Due le cose fondamentali nelle conclusioni di Fleishman: 1) Il G1 è un prodotto ancora troppo immaturo e 2) Il G1 sarebbe anche un discreto smartphone… se non esistesse già iPhone.

Riporto, traducendolo, qualche stralcio emblematico della recensione.

Il pezzo comincia con un doveroso inciso:

Quanto segue è una nostra prima impressione di Android, e nella recensione ci siamo concentrati soprattutto sull’interrogativo di molti: può questo telefono scalzare iPhone dal suo piedistallo? Nelle prossime settimane continueremo ad approfondire questo dispositivo, osservandone più da vicino gli utilizzi di nicchia e la sua natura ‘aperta’. Per ora ci limitiamo a valutare se Google abbia o meno commercializzato un prodotto elegante, ricco di funzioni e semplice da usare.

E la risposta arriva subito:

Lo smartphone G1, progettato da Google e costruito da HTC, rimane decisamente nell’ombra di iPhone, almeno per ora. Il telefono […] è stato rilasciato troppo presto. Lo hardware di HTC e il sistema operativo Android che lo comanda sotto molti aspetti mancano della raffinatezza e della profondità persino della versione 1.0 di iPhone. Non è un brutto telefono, ma il software e lo hardware avrebbero dovuto rimanere più a lungo ‘in forno’ per giungere a una perfetta maturazione.

Sull’hardware:

Il sistema di scorrimento della tastiera non è morbido, ma raggiunge la posizione aperto/chiuso in maniera secca. La sezione dello schermo oscilla leggermente e non si blocca fermamente nelle posizioni aperto/chiuso. La parte inferiore del telefono, quando è chiuso e in posizione verticale, è leggermente inclinata e sollevata, e la sensazione, tenendo il telefono in mano, è ottima. HTC è riuscita a infilare 5 pulsanti e una piccola trackball in questa parte del dispositivo.

Quando il G1 è aperto, ci si ritrova la sezione inclinata e sollevata a destra della tastiera, ed è irritante mentre si scrive. La tastiera è piuttosto buona, completa di lettere, numeri, tasto con il punto e con il simbolo @, più un tasto dedicato alle ricerche con Google. È molto simile a quella di un BlackBerry.

Porte e pulsanti sembrano distribuiti un po’ a casaccio sul telefono, secondo il criterio ‘questo sta qui perché non si poteva fare altrimenti’, più che essere stati disposti secondo un design preciso e ponderato. È probabile che HTC abbia basato il G1 su un modello precedente per accelerare la produzione. I possessori di telefoni HTC saranno abituati ad avere i pulsanti per alzare/abbassare il volume in una posizione ragionevole (in alto sul lato sinistro, osservando il telefono in verticale), ma il mini-jack USB è nella parte inferiore, il pulsante della fotocamera si trova in basso a destra e la chiusura dello slot microSD è parzialmente nascosta quando il telefono non è aperto.

Non vi è nemmeno un jack standard per gli auricolari, anche se il dispositivo include una coppia di scomodi auricolari con microfono che utilizzano il connettore audio USB proprietario di HTC per collegarsi al telefono. È disponibile un adattatore USB–presa da 2,5 mm piuttosto grossolano, che comunque non è incluso nella confezione.

Una caratteristica decisamente positiva del G1 è la fotocamera:

La fotocamera integrata da 3 megapixel produce foto di alta qualità ed estremamente nitide, anche a distanze ravvicinate. Il suo autofocus e le regolazioni dell’esposizione sono fantastici. Uno scanner di codici a barre di terze parti non ha avuto alcun problema a riconoscere e a decodificare all’istante la foto di un codice stampato su un libro. Tuttavia la funzione hardware migliore di uno smartphone non dovrebbe essere la fotocamera.

Il G1 è di base poco capiente, in quanto la memoria fornita con il telefono è una microSD da 1 GB. Dato che una microSD da 4 GB è piuttosto economica, secondo Fleishman T‑Mobile avrebbe potuto essere meno avara e metterne una di serie.

La batteria:

Anche se non ho potuto usare il G1 per un tempo sufficiente a stimare le prestazioni della batteria con lunghe chiamate e altre tipiche attività che impattano la vita della batteria, questa mi è sembrata comunque sufficiente. Con molto traffico dati, scaricamenti da Internet e riproduzione di video di YouTube, la batteria è durata circa una giornata (però con la luminosità dello schermo molto bassa che viene impostata di default).

A parità di utilizzo, e per esperienza personale, un iPhone 3G dura di più.

L’interazione

Le prestazioni sono sottotono e il telefono lento a rispondere. Android reagisce con una velocità sufficiente a farti capire che sta facendo qualcosa, ma poi sembra prendersi un intervallo di tempo assurdamente lungo per fare qualunque cosa, soprattutto se confrontato con altre piattaforme di smartphone. Quando si chiede al dispositivo di caricare una pagina Web, di passare da una schermata all’altra, o di completare un’operazione, i tempi di attesa sono percepibili. È più bravo a indicare un progresso invece di farlo davvero.

Anche l’interfaccia è problematica, in quanto molte delle azioni più semplici necessitano di svariati passaggi. A differenza delle prime release di Windows Mobile, quando per accoppiare un auricolare Bluetooth occorrevano 14 passaggi (ora è molto meglio), Android è decisamente un altro pianeta. Ma le scelte in merito a cosa mostrare e a cosa nascondere appaiono spesso bizzarre.

Fleishman poi conferma un sospetto che mi era venuto quando avevo osservato l’emulatore Android sul sito di HTC, sospetto legato all’uso di una tastiera fisica in un dispositivo che ha, per il resto, delle funzioni touch-screen molto limitate:

Mi sono stancato molto presto di dover continuamente far scorrere il telefono per usare la tastiera. Quando è in verticale, chiuso, il G1 può essere utilizzato con una mano, ma ogni volta che è necessario digitare qualcosa, bisogna aprire il telefono, e la vista passa obbligatoriamente in orizzontale. […] Per svolgere operazioni in cui non serve digitare molto, sarebbe stato preferibile avere una soluzione più comoda, come uno stilo o anche una tastiera virtuale.

Spero sia almeno possibile comporre un numero di telefono senza dover aprire il G1 e usarlo in orizzontale!

Il software

Parlando del client di posta e del browser di Android:

[…] Le applicazioni incluse sono rispettivamente buona e pessima. Il programma di posta consente la creazione di account multipli, fra cui Gmail, con il rilevamento automatico della configurazione del server di posta. Il Setup Manuale presenza opzioni più avanzate, come specificare porte personalizzate e crittografia SSL/TLS.

L’interfaccia del client email imita alcune caratteristiche di quella Web di Gmail, ma non vi è nulla di straordinario. A differenza di Gmail sul Web, un messaggio inserito in un thread non visualizza quanti messaggi si trovano sotto di esso: bisogna scorrere manualmente, e non sembra esservi un sistema per tornare rapidamente all’inizio di un messaggio lungo.

Ma se la posta è OK, il browser incluso è mediocre. Provando vari siti Web, ho notato che erano sufficienti anche CSS poco avanzati per confondere il browser. La mia home page ha un box di posizionamento CSS statico, e viene renderizzato correttamente persino dal browser sperimentale del Kindle di Amazon. Il browser di Android sembra non sapere dove inserire il box, e la pagina Web diventa inutilizzabile.

Il browser è lento nel caricamento e nel rendering, anche quando sta scaricando dati attraverso una connessione Wi-Fi veloce, e senza le azioni multitouch per pizzicare ed espandere il contenuto, la navigazione di una pagina è difficoltosa e snervante. Esiste una modalità zoom che permette di far passare una lente di ingrandimento sulla pagina, ed è possibile far apparire delle lenti per ingrandire/rimpicciolire facendo tap sullo schermo.

L’esperienza di navigazione Web è frustrante e scomoda, e mi aspettavo di più e meglio. Con Nokia e Apple che sfruttano il nucleo di WebKit per i loro browser, e Google immersa nel progetto Chrome, credevo che il G1 fosse dotato di un browser con qualcosa di unico da offrire. Invece l’impressione è di usare un software del 2006.

È vero, nella scelta delle parti da proporre ho privilegiato gli aspetti negativi, ma non per disonestà intellettuale, semplicemente perché costituiscono il 98% della recensione. Gli aspetti che Fleishman ha gradito si possono riassumere in poche parole: buona qualità dell’audio, buona tastiera, comodo quando impugnato verticalmente, discreta applicazione di posta, tracciamento GPS buono (ma persino Google Maps è più scomodo da usare rispetto a iPhone), ottima fotocamera. Tutto qua. Ah, e naturalmente la solita solfa: che essendo open source, molto è migliorabile col tempo sul lato software. Può essere, ma sono davvero curioso di vedere chi ha voglia di mettersi a migliorare questo aggeggio quando è molto più appagante sviluppare per iPhone.

The Author

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