iPad: la recensione di Ars Technica

Mele e appunti

È senza dubbio una delle più approfondite e ben fatte di quelle che ho letto finora. Non per niente è lunga 18 pagine. Si trovano anche delle buone foto ravvicinate di iPad. E si tratta di un lavoro scritto a più mani, e questo è un altro dettaglio che mi piace, ossia il fatto che non sia frutto di un solo punto di vista. La lettura integrale è obbligata, specie prima di lanciarsi in ciance senza spessore (specie se non si è nemmeno provato il dispositivo). Purtroppo sarà un problema per chi non mastica l’inglese, e mi piacerebbe tradurla tutta, ma c’è un limite al lavorare gratis. Ecco però il grosso della conclusione:

iPad rappresenta molte cose diverse per utenze diverse, e scrivere una conclusione che accontenti tutti e riunisca ognuno di questi aspetti differenti è impossibile. […] Anche se abbiamo evidenziato solo un piccolo gruppo di applicazioni nella nostra recensione, è importante sottolineare che molti di noi ritengono che sia il software a fare l’iPad. Questa prima serie di applicazioni è piuttosto buona in generale, ma quel che arriverà in futuro da parte di Apple e degli sviluppatori di terze parti porterà iPad a vette ancora più alte.

In verità, questo dispositivo può essere compreso fino in fondo soltanto maneggiandolo direttamente (lo sappiamo bene, ci sono volute più di 18.000 parole per raccontarvelo). Non importa quante parole si sprechino su iPad, non esiste ancora un modo semplice per descriverne l’uso vero e proprio, il ‘feel’, e come l’esperienza con iPad sia diversa da quella che si ottiene con un computer o con uno smartphone. Quelli del nostro staff che si erano mostrati più scettici prima di toccare il dispositivo, hanno cambiato atteggiamento dopo aver passato un certo tempo usando iPad per davvero. È probabile che sarà lo stesso per moltissimi altri utenti.

iPad presenta una serie di lacune, la maggior parte delle quali possono essere sistemate con aggiornamenti software (e ci contiamo) — ma rimane comunque un dispositivo che inaugurerà un cambiamento in come il grande pubblico interagisce con il software e i contenuti. […]

Ma tornando a oggi: iPad è in grado di sostituire un netbook o un laptop? Per gli utenti più tecnici, probabilmente no. Per coloro che utilizzano i netbook come un’alternativa leggera per navigare il Web, chattare un po’ e svolgere del lavoro poco impegnativo: sì, iPad può funzionare come sostituto. iPad è un buon computer ‘da finesettimana’ e ‘da vacanza’? Certamente. Per come iPad è stato progettato, è più difficile essere risucchiati nella spirale del lavoro o accorgersi di aver buttato ore preziose online rispetto a quanto avviene con un computer ‘normale’, ma è sufficientemente dotato da poter essere utilizzato come strumento di lavoro quando necessario. iPad è abbastanza semplice da usare e a prova di idiota così da poter essere utilizzato da un familiare poco avvezzo alla tecnologia? Sì, se questa persona è disposta a spendere almeno 500 dollari. È un buon lettore di e‑book? Dipende da cosa si intende per ‘buono’. I lettori che impiegano la tecnologia e‑ink (come il Kindle) possono ancora rivelarsi migliori in alcune situazioni, ma se lo osserviamo come gadget unificato, iPad come lettore di e‑book è sufficientemente buono, anche per chi ha la vista delicata.

[…]

Il miglior modo per riassumere la nostra conclusione collettiva e unanime nei confronti di iPad è quello di far notare come iPad sia il primo dispositivo a mantenere in sostanza la promessa fatta da iPhone e, sotto certi aspetti, dal Newton prima di esso. Entrambi questi prodotti di Apple ci hanno dato alcune idee su come potrà essere in futuro un tablet vero, usabile e costruito ad hoc; e iPad, finalmente, ci dà un’immagine più completa. Pertanto, in un certo senso, iPad è sia la fine di un lungo cammino, sia l’inizio di un nuovo percorso. Non vediamo l’ora di vedere dove ci porterà.

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