Con la tastiera supplente

Mele e appunti

Ieri le pile della mia Apple Wireless Keyboard si sono scaricate definitivamente. In questa tastiera e nel Mighty Mouse solitamente uso delle pile NiMH ricaricabili da 2300–2500 mAh, e tengo delle alcaline di scorta che butto dentro mentre le ricaricabili si ricaricano. Stavolta, non avendo alcaline sottomano, e dato che ormai la vecchia Apple USB Keyboard del defunto iMac G3 è permanentemente collegata al PowerMac G4 Cube, ho deciso di optare per una soluzione alternativa: riesumare la ancor più vecchia Apple Extended Keyboard II e collegarla al PowerBook G4 mediante quella piccola grande cosa che è il Griffin iMate, un adattatore ADB-USB per collegare appunto le vecchie periferiche ADB (tastiere, mouse, trackball, tavolette grafiche…) ai Mac più moderni attraverso la porta USB.

Un excursus sull’iMate — Avevo adocchiato questo oggettino qualche anno fa a Milano, ma il prezzo era allora piuttosto alto (sui 60 Euro) e avevo appena sborsato un centinaio di Euro per il Keyspan Twin Serial Adapter (che permette di avere due vecchie porte seriali Mini-DIN8 sui Mac più moderni per esempio per collegarci vecchie stampanti StyleWriter o LaserWriter, o il Newton), per cui decisi di lasciar perdere. Avanti veloce fino al mese scorso, quando di passaggio alla FNAC di Valencia ne vidi un paio in offerta a 29 Euro, ma ero di fretta e mi ripromisi di tornare dopo il finesettimana per acquistarne uno. Ovviamente, di ritorno il lunedì successivo, i due iMate erano spariti. Mi son detto: diamo un’occhiata online. Sul sito di Griffin, se andate alla pagina dell’iMate, potete vedere che il prezzo non è poi tanto male: 39 dollari al cambio attuale sono meno di 17 Euro. Il problema è che arrivando in fondo alla procedura di acquisto si scopre che Griffin spedisce fuori dagli USA con corriere UPS e i costi di spedizione superano i 70 dollari, che aggiunti ai 39 del prodotto fanno circa 110 dollari (47 Euro). Lascio perdere Griffin e passo a eBay, dove trovo un negozio in Spagna che mi invierebbe un iMate per 27 Euro spese di spedizione incluse. “Bene”, mi son detto, “domani lo compro”. Quel giorno stesso ripasso dalla FNAC e con mia grande sorpresa vedo che in un cesto con dei prodotti di informatica in offerta c’è proprio un iMate a 7,95 Euro, forse l’ultimo fondo di magazzino. Lo prendo al volo, vado a pagarlo e — altra sorpresa — la cassa applica un ulteriore sconto al prodotto (leggendo lo scontrino sembrerebbe si tratti di punti non spesi sulla mia tessera socio) e mi porto via l’iMate per 0,79 Euro. Sul retro della confezione c’è ancora l’etichetta col prezzo originale, 52,90 Euro. Pazzesco. Per una volta mi è andata bene.

Tornando alla tastiera… Non la ricordavo così buona. Mi ero subito abituato alla Apple USB Keyboard dell’iMac G3 prima e alla wireless poi, e le avevo trovate entrambe discrete. Il primo amore non si scorda mai, e in questo caso si trattava di una tastiera per PC, totalmente meccanica, che mi era stata venduta insieme al primo PC 386 assemblato. Il ritorno dei tasti era eccezionale, e il rumore paragonabile a una macchina da scrivere manuale (la mia Olivetti ETP 56 era più silenziosa), ma permetteva una velocità e una precisione formidabili, e il feeling sotto le dita senza paragone. Passando a Mac, le due tastiere su cui misi di più le mani furono la Apple Keyboard II e la Apple Design Keyboard, che erano discrete, un po’ più silenziose, ma il ritorno dei tasti era meno scattante, per così dire, e bisognava battere i tasti con più forza; questo naturalmente finiva con l’incidere sulla velocità e notavo anche un maggior numero di errori di battitura.

Beh, è da ieri che sto scrivendo con la Extended Keyboard II ed è un altro pianeta rispetto alle altre, forse a tutte le altre tastiere Apple. I tasti sono al tempo stesso morbidi e scattanti, per cui la tastiera non è rumorosa come una IBM ma non è nemmeno ‘affogata’ come altre tastiere ADB e USB Apple. Se non fosse per il layout leggermente diverso (ormai sono abituato al cosiddetto Italiano Pro, che è QWERTY e non QZERTY e non è necessario premere Shift per ottenere i numeri della fila superiore di tasti) e per la comodità del Bluetooth, che mi libera la porta USB, probabilmente rimarrei con questa tastiera. Potrei acquistare un hub USB ma ci sono già troppi cavi e troppi accrocchi sulla mia scrivania — per un hub USB non c’è spazio.

Le tastiere peggiori che ho utilizzato su macchine Apple sono quella del PowerBook Duo 280, e in minor misura quella del PowerBook 5300, la prima troppo dura e ‘impastata’, la seconda usabile, ma con uno strano ritorno dei tasti, che la fa sentire fragile sotto le mani. Sempre stando sui portatili, l’esperienza migliore è con quella del mio iBook G3 clamshell ultima serie (466 MHz special edition con porta FireWire) su cui si scrive che è un piacere, e credo aiuti molto il design stesso dell’iBook, che permette un appoggio perfetto dei polsi e si è in grado di scrivere molto bene anche tenendo l’iBook sulle ginocchia.

In genere mi abituo facilmente a nuove tastiere, e non ho notato grossi problemi utilizzando quella dei PowerBook G4 Titanium e Aluminium, e nemmeno le nuove tastiere piatte in alluminio (sia USB che wireless), ma tornare alla vecchia Extended Keyboard è stata una piccola rivelazione. Se penso che l’avevo quasi sempre snobbata per le maggiori dimensioni e il peso (è senza dubbio una delle tastiere Apple più ‘importanti’ in questo senso).

Qual è la vostra tastiera preferita? Non dev’essere necessariamente Apple; sarebbe interessante fare confronti e scambiarsi opinioni.

Ah, e per chi non riesce a staccare le mani dalla tastiera, segnalo Keyboardr, un sito che aiuterà sicuramente con le ricerche in rete… senza usare mouse o trackpad. (Piacerà a Lucio di sicuro).

The Author

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