L'anteprima di iPhone OS 3.0: impressioni

Mele e appunti

Ieri ho seguito gli aggiornamenti in tempo reale di Macworld.com durante l’evento Apple per la presentazione di un’anteprima della nuova versione 3.0 del sistema operativo di iPhone, che sarà disponibile in estate. Ma ho voluto aspettare e guardarmi l’evento in streaming differito con QuickTime, soprattutto per vedere le demo di certe nuove funzioni. Come sempre dopo appuntamenti di questo genere, eccomi con qualche impressione e riflessione sparsa.

Molta carne al fuoco

L’evento è durato poco meno di un’ora e mezza (escludendo la breve sessione di domande e risposte, che come sempre non viene aggiunta al filmato QuickTime), ma mi è sembrato particolarmente denso. Come immaginavo, la versione 3.0 sarà un major upgrade e a ragione — le novità, i cambiamenti, i miglioramenti sono tanti e a vari livelli. La maggior parte dell’evento è stata dedicata a quel che cambierà per gli sviluppatori (e, di rimbalzo, anche per il pubblico), e solo nell’ultima mezz’ora circa sono state introdotte alcune — presumo le più importanti — nuove funzionalità per tutti noi utenti di iPhone e iPod touch.

Mille nuove API per gli sviluppatori, e cento nuove funzioni per gli utenti sono bei numeri, e se quel che ho visto è solo la punta dell’iceberg, direi che sono tempi interessanti per chi possiede un iPhone. Non mi ha entusiasmato l’introduzione di In-App Purchase, un nuovo modello commerciale per le applicazioni a pagamento sull’App Store grazie al quale in futuro gli autori di tali applicazioni potranno offrire nuove funzioni (o nuovi livelli se si tratta di un gioco, o sottoscrizioni periodiche se si tratta di una e‑pubblicazione) a fronte di un ulteriore pagamento dall’interno dell’applicazione stessa. È indubbiamente un servizio vantaggioso per gli sviluppatori e per i creatori delle applicazioni, e offre una flessibilità e versatilità maggiori nella presentazione di un’offerta, ma non vorrei che fosse un incentivo ad abbandonare il modello attuale, per cui si paga un una tantum per l’acquisto di un’applicazione, e si ricevono gli aggiornamenti gratuitamente. Non è un discorso di taccagneria, beninteso: sono felicissimo di pagare 20 o 30 Euro per un buon dizionario inglese per iPhone; sono meno felice se Collins o Merriam Webster si inventano un sistema in modo che i 20 Euro che pago all’inizio sono per un anno di sottoscrizione, e che se voglio usare il dizionario un altro anno devo pagare altri 15 Euro. Va beh, è un esempiaccio. Per stare nell’ambito dei giochi, sarebbe spiacevole che tutti si mettessero a vendere versioni ‘monche’ e a far pagare livelli, aggiunte, aggiornamenti.

E poi sono curioso di vedere che cosa succederà ai giochi e alle applicazioni esistenti sull’App Store e a quelle che abbiamo già acquistato. Se ho comprato il gioco del Tangram (Tangram Puzzle Pro) due mesi fa, dovrei aver diritto ai livelli aggiuntivi e agli aggiornamenti gratis, oppure dalla prossima estate li metteranno a pagamento? Oppure uscirà una nuova versione del gioco che bisognerà ricomprare perché incompatibile con versioni dell’iPhone OS precedenti alla 3.0? Sono dettagli delicati, che immagino ogni autore di software per iPhone pondererà, dato che il rischio che la gente smetta di acquistare un’applicazione è forte. Basta vedere certe recensioni a programmi che costano 0,79 Euro — credo che la frase più utilizzata sia Non è male, ma per quel che fa è troppo caro. Sono curioso di vedere come cambierà l’App Store.

Le novità

Devo dire di essere piuttosto soddisfatto per quanto riguarda le funzionalità che verranno introdotte nell’iPhone OS 3.0. Sono stati toccati molti punti della mia lista dei desideri e in un certo senso mi ha fatto piacere ‘indovinare’ qualcosa. Il copia/incolla era prevedibile; sul potenziamento del Bluetooth non avevo grandi speranze, ma le novità ci sono e interessanti; evviva l’orientamento orizzontale e il potenziamento dell’applicazione SMS; e la ricerca potenziata e in stile Spotlight è una cosa a cui non avevo pensato ma sono felicissimo per la sua introduzione e per come è stata congegnata.

Il copia/taglia/incolla si è fatto attendere, ma si è presentato in una maniera tale che mi sento di perdonarlo per il ritardo. L’implementazione è intelligente e non sembra affatto una funzionalità spinta a tutti i costi dentro un’interfaccia omogenea. È bello poter selezionare con precisione un blocco di testo, così come interi paragrafi, siano di un’email o di un sito Web — pochi tocchi e con una serie di operazioni intuitiva e facilmente memorizzabile. A riguardo ho solo una piccola perplessità. Se per selezionare una parola devo fare doppio tap su di essa e sto leggendo, che so, la prima pagina del Times, come fa iPhone a capire che voglio selezionare del testo e non che voglio ingrandire/rimpicciolire un certo settore della pagina Web? Perché la gestualità appare identica. Ma sono certo che prima di giugno, se questo è davvero un problema, troveranno il modo di disambiguare. L’idea di scuotere iPhone per annullare l’operazione o per ripeterla è una piccola genialata, la classica finezza Apple.

Alleluia anche per la vista orizzontale estesa anche ad altre applicazioni oltre a MobileSafari (Scott Forstall ha menzionato esplicitamente Mail, Note e SMS). Con Mail e le Note continua a venirmi spontaneo il mettere iPhone in orizzontale per scrivere, e ovviamente non succede nulla. Finalmente ci hanno pensato, e onestamente non mi sembra una funzione così complicata da implementare per averci fatto attendere la versione 3.0 del software di sistema.

L’applicazione SMS, che cambierà il nome in Messages, diventerà esattamente come la volevo: più gestibile e meno rigida; con la possibilità di inoltrare messaggi e di cancellarli in maniera selettiva senza dover per forza eliminare intere ‘conversazioni’. E poi arriverà il tanto agognato (non dal sottoscritto, sia chiaro) supporto per gli MMS. Li sento già i commenti: “Adesso finalmente iPhone è un telefono serio”. Ma vaff. Comunque si potranno inviare via MMS non solo foto, ma anche file audio, informazioni di contatto (vCard) e porzioni di mappe, e questo può avere la sua utilità, senza dubbio.

Forstall ha presentato anche una nuova applicazione, Voice Memos, per registrare appunti vocali, che possono poi essere inviati per email o MMS, o archiviati per usi futuri. Da quel poco che si è visto, Voice Memos sembra un’applicazione curata, dall’aspetto gradevole e molto immediata da utilizzare. Non sono avvezzo agli appunti vocali, ma è certamente utile avere ‘di serie’ un programmino del genere.

Nuove funzionalità anche per il Calendario: supporto di calendari CalDAV (il formato di Yahoo, Google, Oracle, e altri), e il supporto per le sottoscrizioni a calendari.

Potenziata l’applicazione Borsa, con vista orizzontale e supporto aggiunto per le news finanziarie. A me non interessa, ma ben venga.

Decisamente potenziata la funzione di ricerca, ora estesa anche ad altri programmi (e in Mail se ne sentiva la mancanza), ma soprattutto centralizzata grazie a Spotlight, che permette di cercare fra le informazioni contenute nel telefono direttamente dalla schermata principale. L’implementazione è brillante: la schermata di ricerca diventa una sorta di ‘pagina zero’ collocata virtualmente a sinistra della schermata principale. Si accede premendo l’icona a forma di piccola lente d’ingrandimento posta a sinistra della riga di puntini che rappresentano le varie pagine o schermate in cui abbiamo installato le applicazioni; oppure, se ho ben capito, semplicemente passando il dito in direzione opposta rispetto al solito, così da passare dalla schermata home alla ‘pagina zero’, invece che alla seconda paginata di applicazioni. Si effettua la ricerca e facendo tap su uno dei risultati si aprirà l’applicazione a cui il risultato appartiene. In caso di un brano musicale, il brano verrà automaticamente riprodotto.

Altre funzionalità anticipate: scuotere iPhone per la riproduzione casuale dei brani (come sui nuovi iPod nano), e la sincronizzazione delle note (che molti aspettavano).

In espansione

Per quanto concerne le novità per gli sviluppatori, da quel che è stato presentato finora mi sembra di capire che il comune denominatore sia l’espansione. È evidente che, a poco a poco, iPhone sta diventando una piattaforma sempre più aperta, almeno per chi ci vuole sviluppare. Ora gli sviluppatori si trovano per le mani una grande quantità di funzioni, prima assenti o a loro precluse, e questo non potrà che dare una nuova spinta alla creazione di applicazioni per iPhone per renderlo un dispositivo sempre più capace e versatile. Forstall e Joswiak lo hanno fatto capire molto chiaramente: questo è solo l’inizio.

La connettività peer-to-peer via Bluetooth è un’altra idea interessante e aperta agli sviluppi più vari, così come il nuovo framework Map Kit che permette di incorporare le mappe del servizio Google Maps in applicazioni di terze parti. Il framework External Accessory servirà a chi sviluppa accessori per iPhone: sarà così possibile creare un’applicazione dedicata per interagire con l’hardware collegato a iPhone.

Probabilmente il servizio di notifica Push avrà lasciato un po’ di amaro in bocca a chi sperava in un via libera per la creazione di applicazioni o processi che possano funzionare in background. Ma Forstall ha ribadito due capisaldi della posizione di Apple, contraria alle applicazioni in background su iPhone: durata della batteria e prestazioni del dispositivo. Applicazioni in background significa compromettere entrambe le cose. Il servizio di notifica Push permette di ricevere ugualmente avvisi in tempo reale, in forma di ‘badge’ (ossia il pallino rosso sull’icona dell’applicazione interessata, indicante il numero di elementi non letti), di avvisi sonori personalizzabili, e di avvisi testuali (finestre di dialogo traslucide che appaiono in sovraimpressione). È un sistema che sulla carta appare efficace ed ‘economico’ per quanto riguarda l’impatto su batteria e prestazioni. Così a prima vista nutro qualche riserva a livello di interfaccia nei casi di molti avvisi contemporanei: che succede quando due o più applicazioni inviano allarmi o aggiornamenti in formato testuale? Le finestre di dialogo si sovrapporranno sullo schermo di iPhone? Si disporranno in modo da essere tutte visibili? Si darà precedenza a una e poi, una volta agito sulla prima, verrà mostrata la seconda? Anche qui, vedremo più avanti.

Risposte oblique che dicono molto

Molto interessanti certe risposte fornite da Forstall, Joswiak e Schiller nella sezione finale dell’evento, non inclusa nello streaming QuickTime. USA Today ha chiesto notizie sull’implementazione di Flash in iPhone. Schiller ha risposto con un Non vi sono annunci a riguardo oggi. Forstall ha detto che se si incorpora il video in HTML 5 con determinate codifiche (come H.264), questo è supportato, così come viene supportato lo streaming HTTP audio e video. Sono tutte ottime soluzioni per il video. ESPN, per esempio, sta utilizzando le nuove API per lo streaming HTTP.

Io leggo tra le righe e mi sembra proprio di leggere: Flash su iPhone? Scordatevelo. Potrei sbagliarmi, ma sul sito di Apple, per esempio, non c’è la minima traccia di Flash. Le animazioni presenti nelle pagine dedicate al nuovo iPod Shuffle sono realizzate sfruttando QuickTime, JavaScript e HTML 5. E, a mio modesto parere, non hanno nulla da invidiare a Flash. Ho l’impressione che Apple stia spingendo in questa direzione, e spero convinca sempre più persone a seguire l’esempio. Non c’è quasi impatto prestazionale sul browser, a differenza di quando ci si trova in un sito con molti contenuti Flash.

E poi, un paio di belle scoperte. La prima è che gli iPod touch di seconda generazione hanno il Bluetooth, che verrà abilitato dal software 3.0. La seconda riguarda il tethering, cioè la possibilità (che la stragrande maggioranza di smartphone offre) di usare iPhone per condividere la connessione Internet con il computer. Apple, contrariamente a quanto sembrava, è assolutamente a favore di questa funzionalità, che verrà supportata lato client (ossia su iPhone), ma occorre anche interpellare le aziende di telefonia mobile di tutti i paesi in cui viene venduto iPhone, e pare che Apple stia lavorando anche su questo fronte.

Non resta che attendere

È questa la parte difficile, dopo tutte le novità annunciate o suggerite. Nel frattempo sono sollevato dal fatto che iPhone OS 3.0 supporterà il copia/incolla e soprattutto gli MMS — degli MMS continuerò a non saper che farmene, ma almeno non sentirò più dire che iPhone non è uno smartphone che si rispetti perché mancano gli MMS. Purtroppo continuerà a esservi una categoria di persone che si rifiuterà di considerare iPhone per la mancanza del supporto Flash. Detto fra noi, che caspita ha Flash di tanto speciale? In ogni caso, se ho ben interpretato la reazione di Forstall di cui sopra, sarà più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…

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