Le proposte di Tognazzini per migliorare l'interfaccia di iPhone

Mele e appunti

Aspettavo da un po’ che Bruce Tognazzini [Wikipedia ITA | Wikipedia ING] aggiornasse la sua rubrica AskTOG con qualche contributo succoso. Quando ho compreso che il suo articolo più recente parlava di soluzioni pensate per migliorare l’interfaccia di iPhone / iPod touch, mi sono buttato a capofitto nella lettura. Ma devo ammettere di essere rimasto piuttosto deluso dalla sua analisi, e non trovo nessuna delle sue proposte particolarmente elegante o convincente. La sua analisi rimane interessante e ponderata e merita di essere letta integralmente; ovvio, il guru dell’usabilità è lui, non io.

Nel paragrafo introduttivo, What’s wrong with today’s Springboard 1.0? (Che cosa non va con l’attuale Springboard 1.0? — ‘Springboard’ è la denominazione formale della schermata principale di iPhone / iPod touch), Tognazzini fa una premessa interessante:

A differenza del Finder o della Scrivania, invece di fornire accesso a tutte le applicazioni che un utente potrebbe volere, l’attuale sistema di schermate pone un limite a 180 applicazioni. Paradossalmente questo non sarebbe male se si trattasse di un Mac o un PC, dato che [su un computer] le applicazioni possono essere problematiche, e più ne installiamo, più il rischio di incappare in qualche problema aumenta. Su iPhone / iPod touch, però, 180 applicazioni è una quantità estremamente limitata, dato che le applicazioni per iPhone / iPod touch sono spessissimo sinonimo di divertimento, intrattenimento, e non di problemi, e pertanto più applicazioni installiamo, più giovamento ne possiamo trarre. 

Il grosso limite dell’attuale sistema di schermate su iPhone è dato dal fatto che non è possibile ordinare le applicazioni in maniera davvero efficiente:

Sì, Apple offre un metodo per ordinare le applicazioni, ma diventa rapidamente inefficace quando si possiede, per esempio, una pagina e mezzo di applicazioni dedicate ai viaggi, un quarto di pagina con applicazioni mediche, 7/8 di una pagina pieni di programmi scientifici, eccetera. Con un limite prefissato di 11 pagine, senza alcuna possibilità di apporre etichette alle pagine, e senza spazio sufficiente sulle singole pagine per contenere le applicazioni di una certa categoria, le cose cominciano a farsi difficili. All’avvicinarsi al limite di 180 applicazioni, le pagine diventano caotiche, dato che le nuove applicazioni acquistate vengono sistemate un po’ a caso dove c’è spazio, senza una posizione logica ove spostarle.

Arrivati al tetto massimo di applicazioni, le cose si complicano. E il problema ha raggiunto un’entità tale che Apple, con la versione 3.0 di iPhone OS, ha affrontato il problema con un classico hack da programmatori: il limite delle 180 applicazioni rimane, ma è possibile continuare a installarne altre, solo che non saranno visibili. Gli utenti le possono cercare utilizzando Spotlight a meno che si ricordino il nome esatto dell’applicazione. Per esempio, se avete l’applicazione della American Automobile Association, dovrete immettere “AAA”. Ah no, un momento! Non si chiama “AAA”, ma “Roadside”! Quante sono le probabilità che vi ricorderete della differenza fra un paio d’anni quando avrete problemi con la vostra auto?

Tognazzini propone 5 alternative per migliorare la situazione.

La prima consiste nel dare la possibilità all’utente di avere etichette identificative associate alle pagine:

SpringboardTravelAppPage.jpg

È vero, Tognazzini suggerisce che Apple potrebbe fare in modo di non visualizzare alcuna etichetta inizialmente, così che il nuovo utente non incontri nessuna complessità aggiunta, ma per me questa soluzione è meno efficace di quel che sembra. Esempio: che si fa quando le applicazioni che rientrano sotto una certa categoria (quindi etichetta) sono più di 16? Supponiamo di avere 22 applicazioni sotto l’etichetta “Dizionari e consultazione”: la prima paginata di 16 applicazioni avrà quell’etichetta in alto, e la seconda pagina (contenente le altre 6) che etichetta avrà? Ancora “Dizionari e consultazione”? O “Dizionari e consultazione 2”? A me sembra poco pratico.

E per chi possiede 500 applicazioni è comunque una soluzione a dir poco provvisoria, in quanto l’unica forma di scorciatoia offerta è quella di tener premuto sull’etichetta per far comparire un menu a discesa con tutte le etichette impostate: l’utente può così raggiungere più rapidamente la pagina con l’applicazione desiderata. Ciò tuttavia crea due problemi ulteriori, o due facce dello stesso problema: come gestire le applicazioni che non appartengono a nessuna etichetta (sì perché se si possiedono soltanto due applicazioni dedicate alla messaggeria istantanea, per esempio, mi sembra inutile dedicare loro un’intera pagina con relativa etichetta)? L’utente, per meglio approfittare della funzionalità, dovrebbe obbligatoriamente suddividere le applicazioni in categorie, un compito piuttosto tedioso. Per non parlare dell’interfaccia stessa, che diventa inutilmente affollata da un punto di vista visivo, e complicata da un punto di vista operativo.

La seconda proposta (forse tenendo in mente la parziale inefficacia della prima): lo scorrimento verticale.

SpringboardScrollingPage.jpg

Lo scorrimento verticale non si muoverebbe ‘a paginate’ come avviene quello orizzontale, scrive Tognazzini, ma si sposterebbe di riga in riga per individuare le applicazioni in maniera raffinata. In questo modo si potrebbe sopperire al limite della proposta precedente che ho evidenziato (ossia come gestire un numero maggiore di 16 applicazioni appartenenti alla stessa ‘etichetta’). Con lo scorrimento verticale si potrebbero avere 27 applicazioni di viaggio su una sola pagina-con-etichetta, per esempio; si tengono in alto le più importanti o usate, e si scorre col dito verso il basso per accedere alle altre. È una proposta più accattivante, ma ho l’impressione che il doppio scorrimento, in orizzontale e in verticale, finirebbe col disorientare gli utenti. Sarei poi curioso di sapere se Tognazzini ha pensato di stabilire un limite allo scorrimento verticale o no. Quante applicazioni si potrebbero inserire? Inoltre ho l’impressione che estendere sui due assi la disposizione delle applicazioni finisca col richiedere all’utente un maggior numero di movimenti per raggiungere una tale applicazione. Immaginiamoci lo scenario in movimento: per trovare l’applicazione X bisogna sfogliare tre volte orizzontalmente, poi verticalmente, ma dato che lo scorrimento in verticale non procede ‘a pagine’ ma come un elenco, non è così immediato trovare l’applicazione cercata perché risulta più difficile memorizzarne la posizione nella memoria muscolare.

La terza proposta: posizionamento manuale delle icone, ovvero lasciare all’utente la possibilità di disporre le applicazioni su una pagina in maniera caratteristica, potendo lasciare spazi vuoti in modo da riconoscere una certa pagina a colpo d’occhio:

SpringboardThreePages.jpg

Uhm… No. Non riesce a convincermi. Ammetto di non avere obiezioni razionali, solo una reazione istintiva: non mi pare elegante o particolarmente efficace. Con il continuo aggiungersi di applicazioni sarebbe comunque difficile mantenere questi layout distintivi.

La quarta proposta: Contenitori.

Tantissima gente ha tirato fuori il problema di organizzare le applicazioni su iPhone, e l’idea di racchiuderle in contenitori (cartelle, cassetti, stack, quel che volete) è in genere la prima che viene in mente, specie agli utenti più ‘tecnici’ e che provengono dal continuo contatto con la metafora della scrivania sul computer. Ho già trattato in parte questo argomento, e continuo a pensare che l’introduzione delle cartelle sarebbe un passo indietro per quanto riguarda l’immediatezza e la semplicità dell’interfaccia di iPhone. Occorrerebbe inventare un sistema (o comando, o gesto) per creare una nuova cartella, poi un sistema per differenziare visivamente una cartella dall’altra, per inserire/modificare il nome, per spostare elementi dentro e fuori da una cartella, per gestire una gerarchia di cartelle, e così via. Questi sono compiti da tablet, non da smartphone.

Sì, ho una mia proposta, che esporrò alla fine. Ora manca la quinta proposta di Tognazzini: link multipli, ossia la possibilità di introdurre alias per raggiungere una certa applicazione da punti diversi.

No, no, assolutamente no. È complicare e confondere le idee al massimo livello. È, ancora una volta, guardare a iPhone pensando che l’interfaccia sia estensibile come quella di un computer. O considerabile come tale. Su iPhone gli spazi sono diversi, i paradigmi anche, e la navigazione al suo interno deve tenere conto di queste differenze. Ogni aggiunta deve considerare quanto va a impattare sull’interfaccia, quanto la complica, quali gestualità nuove introduce, e via dicendo.

La mia modesta proposta

Anch’io è da un po’ che rifletto su come affrontare il problema di cui parla Tognazzini. La mia proposta tiene in considerazione un aspetto che trovo fondamentale: il problema di gestire più di 180 applicazioni installate su iPhone o iPod touch è di una minoranza di utenti (stiamo sempre parlando di numeri considerevoli, di una ‘ricca’ minoranza, ma comunque di una minoranza). La proposta deve essere quindi intrusiva il meno possibile per la maggioranza dell’utenza, che deve poter continuare a usare iPhone come sempre. La proposta non deve complicare l’interfaccia e non deve introdurre affollamenti visivi né comandi o gestualità difficili da memorizzare.

La mia proposta riguarda la possibilità di visualizzare i contenuti di iPhone in maniera alternativa, opzionale, trasparente. Non si sposta nulla, non si cambia nulla potenzialmente, ma si può scegliere di passare a una vista differente che possa aiutare chi ha un numero spropositato di applicazioni. La mia proposta è creare su iPhone OS l’equivalente di questa applicazione:

gestisci-widget.png

Immaginiamo di avere un’applicazione che si chiama “Gestisci Applicazioni”. Tap sull’icona e si entra in un’interfaccia simile a quella di MobileMail: le applicazioni vengono visualizzate in ‘vista elenco’. Si vogliono mettere tutte le applicazioni per le previsioni del tempo in una cartella apposita? Tap su [+] e si crea la cartella. Si può persino scegliere fra una serie di cartelle predefinite, magari dotate di icone distintive (per esempio che rispecchiano le categorie dell’App Store). Le cartelle appaiono sempre in cima all’elenco, e fuori rimangono quelle applicazioni che non vogliamo inserire in nessuna cartella. Fuori e dentro le cartelle l’ordine prestabilito è alfabetico, e per muoversi rapidamente appare la colonna verticale con le lettere dalla A alla Z come nell’applicazione Contatti. Possono persino esserci delle cartelle speciali, come nel Finder o in iTunes, che dividono automaticamente le applicazioni nelle categorie dell’App Store (una soluzione rapida per chi non ha voglia di mettersi a creare categorie ad hoc). Per gestire spostamenti di grandi quantità di applicazioni in cartelle si potrebbero selezionare previamente e poi spostare, come si fa con i messaggi in MobileMail. O nella peggiore delle ipotesi ricorrere a iTunes e farlo dal Mac.

Tutti questi ordinamenti avverrebbero però soltanto all’interno della fantomatica applicazione “Gestisci Applicazioni” e sarebbero una vista facilitata per chi ha grossi volumi di applicazioni. Uscendo dall’applicazione ci ritroveremmo con le classiche schermate di iPhone, senza cambiamenti superficiali, così sarebbe facile avere accesso alle applicazioni che usiamo di più (e che in genere mettiamo nelle prime 2–3 schermate). In questo modo non si complica nulla. Chi ha molte applicazioni trae beneficio dalla versatilità delle viste e ordinamenti alternativi messi a disposizione dal gestore di applicazioni; chi ne ha poche può bellamente ignorare tale applicazione e continuare così, senza alcun cambiamento né imposizione di interfaccia. Mi sembra un’idea elegante ed efficace, ma ovviamente non sta a me dirlo.

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