Ancora sugli schermi lucidi

Mele e appunti

Chi mi segue da tempo saprà che, nella disputa schermi opachi (matte) — schermi lucidi (glossy), sono sempre stato a favore dei primi. Pur riconoscendo i vantaggi offerti dalla tecnologia LED, pur riconoscendo l’indubbia maggiore luminosità e saturazione degli schermi dei Mac unibody (portatili e non), ho sempre ritenuto un deciso passo indietro l’impiego di superfici riflettenti, e quindi l’introduzione di riflessi ed effetti ottici indesiderati. Molti professionisti della grafica e del colore sono d’accordo, e ricordo vari dibattiti in questione su forum e mailing list, davvero agguerriti.

La mia posizione di netto rifiuto degli schermi lucidi, tuttavia, si è piuttosto ammorbidita dopo l’acquisto del MacBook Pro 15″ nel luglio 2009. Dovevo entrare in possesso di uno di questi Mac e usarlo quotidianamente per rendermi conto che sì, i riflessi ci sono, che bisogna a volte fare più attenzione alla fonte luminosa che si ha alle spalle o di lato, ma che i pregi di questi schermi superano di buon passo questo inconveniente.

È un’opinione personale; soprattutto, è l’opinione di qualcuno che non è un professionista della grafica e del colore. Anche se rimane comunque l’opinione di uno che legge e scrive per molte ore davanti al Mac, che è miope e astigmatico, quindi forse ancora più suscettibile a riflessi indesiderati e a luminosità e contrasto eccessivi. 

È stato interessante, pertanto, leggere l’opinione di Dave Shea nell’intervista recentemente apparsa su The Setup. Shea è un designer e illustratore, uno che sa il fatto suo (leggete tutta l’intervista, ricca di link in proposito), nonché una persona che mi pare abbia uno spiccato senso critico (almeno, lo seguo su Twitter da un po’ e questa è l’impressione che ne ho ricavato). Quando gli viene chiesto qual è lo hardware che sta utilizzando, a un certo punto Shea risponde:

Il mio computer da scrivania è un nuovissimo iMac 27″ quad core con processore i5, 4 GB di RAM e un disco da 1 TB. Malgrado sia abbondantemente reattivo, non è così incredibilmente veloce come mi sarei aspettato. Ma lo schermo. Mio Dio, lo schermo! Ho praticamente 4 megapixel di area visibile su un display ad alto contrasto brillantemente saturato, dal quale non riesco a staccare gli occhi di dosso. Guardare le foto prodotte dalla mia DSLR su questo schermo sembra di vederle per la prima volta.

Questa è l’opinione di una persona a cui sicuramente le prestazioni di uno schermo in funzione del suo lavoro importano più che a me. Una persona per cui grafica e resa cromatica non sono elementi secondari o hobbistici. Ci mancherebbe, ognuno ha le sue preferenze e idiosincrasie, anche fra i professionisti di questo settore. Però non posso fare a meno di pensare che magari qualche merito l’abbiano questi schermi lucidi tanto criticati (forse quelli di ultimissima generazione sono ancora migliori di quelli di un paio d’anni fa). Così come non posso fare a meno di ripensare a certe opinioni trancianti, che continuo a sentire. Forse che siano reazioni più per partito preso che per prove ed esperienze d’uso prolungate?

Sarebbe interessante conoscere il pensiero di altri ‘convertiti’, passati in maniera soddisfacente dal matte al glossy.

The Author

Writer. Translator. Mac consultant. Enthusiast photographer. • If you like what I write, please consider supporting my writing by purchasing my short stories, Minigrooves or by making a donation. Thank you!

4 Comments

Comments are closed.