Mele e mandarini 2

Mele e appunti

CES: Asus EeePC T91; the netbook Apple never made — Macworld UK: Sempre il buon Mark Hattersley, autore dell’articolo segnalato nel mio post precedente, che sforna un altro titoletto ‘provocatorio’: Il netbook che Apple non ha mai prodotto. Sottotitolo: Prova sul campo del netbook con touch-screen di Asus — Che Apple stia perdendo terreno nei confronti della concorrenza?

Oooh. Il sottoscritto già sorrideva a questa sparata, e quando ha fatto scorrere la pagina Web fino a scoprire la foto di questo nuovo portento di Asus, si è fatto una bella risata. Meno male che Apple non si è messa a fare un aggeggio simile. Meno male.

Il resto del (breve) articolo, malgrado il titolo gradasso, non parla del nuovo Asus T101H (il campione della foto) in toni eccessivamente elogiativi:

[…] Il sistema operativo è Microsoft XP [sic!], che ovviamente per i lettori di Macworld rappresenta un punto debole. Parlando per esperienza diretta, inoltre, possiamo dire che l’usabilità di Microsoft XP mediante un dispositivo touch screen lascia parecchio a desiderare. Asus ha ovviato a questo inconveniente con un sistema di pannelli sovrapposti che permette all’utente di creare tre pannelli diversi che raggruppano applicazioni in maniera vistosa (con pulsanti più grandi, e così via). Queste possono usarsi per calendari, musica, media e altre diffuse funzionalità interattive. Tuttavia, come con altri dispositivi touch screen, abbiamo notato che lo stesso Microsoft Windows si comportava in maniera un po’ schizzinosa e imprevedibile per essere utilizzato attraverso controlli tattili in maniera efficace. […] 

Nella foto si vedono alcune icone: devono essere quei grossi pulsanti di cui si parla nell’articolo. Hanno un aspetto piuttosto familiare, direi…

Apple sta perdendo davvero terreno nei confronti della concorrenza? La grossa obiezione è: ma quale concorrenza? Questo aggeggio a quale prodotto Apple fa concorrenza? Ha uno schermo touch screen… deve essere un qualche concorrente di iPhone / iPod Touch. Se la mettiamo su questo piano, Apple ha vinto già da più di un anno. Se invece vogliamo insistere sulla categoria dei netbook, Apple non ha un netbook, quindi non vedo ragione di fare paragoni.

Vorrei far notare una cosa, secondo me emblematica, della tragicità della progettazione di questo Asus tattile: l’aggeggio non ha uno, non ha due, ma ben tre modalità di puntamento: trackpad (mini), stilo e tocco. Per l’utente ingolosito da questi gadget può essere una cosa davvero tosta. Per chi ha un occhio di riguardo per aspetti quali interfaccia utente e usabilità è un disastro, reso peggiore da quell’assurdo giunto snodato per la rotazione dello schermo. Se Apple mai entrerà in questo sedicente mercato rivoluzionario, non aspettatevi un dispositivo così maldestro. Scordatevi schermi che ruotano, e probabilmente scordatevi uno stilo (a meno che non si voglia riesumare il riconoscimento della scrittura del Newton prima e di Inkwell dopo). Il form factor più probabile è quello di un grosso iPod touch, con tastiera virtuale (ma con tasti più grandi, quindi più comodi). Ma gli elementi più notevoli saranno la coerenza dell’interfaccia, la robustezza del sistema operativo, i materiali con cui verrà costruito, e l’autonomia della batteria (rigorosamente non rimovibile).

Più che ‘perdere terreno nei confronti della concorrenza’, ho l’impressione che Apple stia lasciando che la concorrenza galoppi, scontrandosi in una guerra fra poveri, fino a finire da sola in un burrone. Per innovare, o per creare un prodotto ben fatto e che vende, non è affatto necessario fare sempre la parte del pioniere. La storia di iPod parla da sola. La storia di iPhone anche.

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