Un trasloco virtuale

Mele e appunti

Dopo un certo periodo passato dibattendo vari pro e contro, decido di lasciare la vecchia stanzetta virtuale all’indirizzo su homepage.mac.com per trasferirmi qui. Non ho ancora spostato tutto l’archivio del vecchio weblog, e ci sono ancora degli spazi bianchi qua e là, ma quel che c’è è sufficiente per riprendere le trasmissioni.

Che senso ha passare da un weblog ospitato in uno spazio Web che pago annualmente (.Mac), e scritto grazie a un programma shareware (BlogWave Studio) che a suo tempo ho regolarmente pagato e registrato, a un altro spazio, totalmente gratuito e che permette di essere aggiornato con un’applicazione Web, un word processor incorporato negli strumenti di gestione offerti da WordPress? Il discorso economico non è il movente principale, sebbene appaia come il più evidente. Le ragioni sono diverse. In primis mi piace l’interfaccia di WordPress, mi piace come sia davvero in grado di consentire la creazione di un weblog al volo e di gestirlo con strumenti piuttosto semplici e intuitivi. Secondariamente apprezzo il livello di flessibilità e di opzioni offerte in un pacchetto assolutamente gratuito, al contrario di molti altri siti analoghi in cui la parte migliore arriva con account premium (a pagamento) o equivalenti.

C’è anche e soprattutto un’altra ragione, BlogWave Studio.

Quando l’ho comprato e registrato lo scorso anno, era uno dei migliori shareware per la gestione di weblog con supporto .Mac integrato. Io non programmo, non ho conoscenze approfondite di PHP, Perl, o di qualsiasi strumento del genere che permetta una configurazione totalmente manuale di un weblog su un server dedicato. Volevo qualcosa di semplice, che mi desse la possibilità di personalizzare a sufficienza lo spazio online e che mi lasciasse scrivere e pubblicare i contenuti che desideravo. All’epoca c’erano sostanzialmente iBlog e BlogWave Studio. Dei due ho preferito il secondo, per ricchezza di opzioni sia a livello di gestione che di risultato finale. In altre parole, iBlog mi sembrava troppo spartano e dai risultati anonimi, BlogWave Studio no.

Quel che non sapevo è che BlogWave Studio sarebbe informaticamente “morto” di lì a poco. Passato qualche mese, infatti, scopro che il sito dello sviluppatore, http://www.littlehj.com, è giù, che BlogWave Studio non verrà più sviluppato, e che un misterioso nuovo programma in fase di elaborazione verrà offerto gratuitamente a chi ha acquistato BlogWave Studio. Tale programma, dice l’annuncio lasciato un po’ tristemente a coprire la home page bianca, sarà rilasciato il primo gennaio 2006. Tutto lascia supporre che si tratti di una nuova applicazione per il blogging. Gennaio 2006 passa, il sito continua a rimanere privo di contenuti, lo sviluppatore è uccel di bosco e non risponde nemmeno alle richieste di supporto tecnico per BlogWave Studio (si dia un’occhiata ai commenti alla pagina di VersionTracker relativa a BlogWave Studio per farsi un’idea di quanto è accaduto e di come ciò abbia contrariato più di un utente). Solo l’annuncio cambia: il programma verrà rilasciato a marzo 2006.

Passano i mesi, marzo diventa giugno, e voilà, sito aggiornato e nuovo programma, iStage, strombazzato ai quattro venti. Alle persone che scrivono allo sviluppatore per avere la loro copia di iStage gratuita, in quanto già possessori di BlogWave Studio, non viene data risposta. Un comportamento esemplare, non c’è che dire. Chissà perché alla pagina di VersionTracker relativa a iStage (che poi con il blogging non c’entra nulla, in quanto serve a realizzare dei video podcast) non si trova alcun commento positivo; anzi, non si trova alcun commento, se non quello di un utente che avverte di non aver ancora ricevuto la licenza gratuita promessa dallo sviluppatore, e il cui messaggio dice in sostanza “state alla larga da costui”.

Morale: addio BlogWave Studio, e tanta pubblicità negativa per questo signore. Non provate iStage, non acquistate una licenza, lasciate perdere un’azienda, uno sviluppatore, o qualunque cosa sia l’entità littlehj.com, che si permette un comportamento tanto dubbio e inaffidabile.

The Author

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