Domani è la data del rilascio ufficiale del Palm Pre negli USA. Propongo cinque riassunti delle recensioni più significative finora apparse sul Web, e aggiungo una considerazione personale a fine articolo.
Secondo Pogue, i punti forti del Pre (era troppo un bisticcio scrivere “i pro del Pre”) sono: aspetto e interfaccia eleganti, maneggevolezza (è leggermente più contenuto di iPhone), piano tarffario di Sprint più conveniente dell’offerta di AT&T (ovviamente stiamo parlando del panorama statunitense); il sistema operativo Web OS è ben fatto, l’interfaccia multi-touch supporta molte gestualità simili a quelle di iPhone, in più il Pre è capace di un multitasking vero e proprio. I programmi incorporati sono di buona qualità. Inoltre il Pre, almeno per ora, si interfaccia perfettamente con iTunes in quanto viene riconosciuto come un iPod. In sostanza, sostiene Pogue, il Pre è al momento l’unico dispositivo in grado di competere davvero con iPhone e per essere una prima versione parte decisamente bene (“da zero a 60 nel giro di una versione”).
Gli aspetti negativi: il Pre possiede una tastiera reale, che appare facendo scorrere lo schermo verso l’alto, ma i tasti sono piccoli — più di quelli di un BlackBerry — e piuttosto scomodi da usare. La batteria è sostituibile dall’utente con facilità (lato positivo), ma dura poco, arrivando a poco più di mezza giornata, meno di iPhone (lato negativo), anche se Pogue imputa questo fatto alla scarsa copertura di Sprint nella sua zona, e la continua ricerca del segnale fa in modo che la batteria si consumi più velocemente. Anche Palm, però, sostiene che nel migliore dei casi si arriva a un giorno di durata media. Altro aspetto per ora negativo è la scarsa offerta di applicazioni di terze parti nell’App Store di Palm (che se non erro si chiama App Catalog). Il lancio di alcune applicazioni, poi, è piuttosto lento (8–9 secondi nell’esperienza di Pogue). Infine il target di utenza è (almeno a questo punto) limitato essenzialmente agli Stati Uniti, dato che il Pre richiede una rete CDMA. [Immagino però che, se il Pre avrà successo, Palm ne realizzerà anche una versione compatibile con il mercato europeo].
La recensione di Walt Mossberg
Punti forti: anche per Mossberg il Palm Pre è attualmente l’unico smartphone in grado di competere realisticamente con iPhone; interfaccia ed esperienza d’uso sono molto superiori al G1 di T‑Mobile (Android) e al BlackBerry Storm. Altro punto a favore del Pre è la presenza di una tastiera fisica e non virtuale, un dettaglio che secondo Mossberg può attirare quegli utenti interessati ad avere una buona interfaccia multi-touch ma non una tastiera virtuale come su iPhone, e anche Mossberg concorda sulla maneggevolezza e comodità offerte dalla forma (a saponetta, oso dire) e dalle dimensioni del Pre, più contenute di quelle di iPhone (la risoluzione dello schermo del Pre è identica a iPhone, 320x480, quindi i pixel sono più compatti e questo offre di conseguenza una nitidezza leggermente superiore a iPhone). Altra novità e buona idea del Pre è Synergy, un sistema che può riunire tutti i contatti provenienti dalle fonti più diverse (Google, Facebook, ecc.) e può visualizzare analogamente i calendari di varie fonti. Fra le possibilità wireless: sincronizzazione over the air di contatti e calendari Google e sincronizzazione con Microsoft Exchange; può connettersi con svariati servizi email ed effettua il push dell’email in stile BlackBerry.
Aspetti negativi: per Mossberg il problema attuale del Pre è la quasi totale assenza di software di terze parti, a suo avviso essenziale per il successo del dispositivo. Ancora peggio, scrive Mossberg, l’App Catalog del Pre non è rifinito. È acerbo, porta l’etichetta ‘beta’, e Palm non ha ancora rilasciato gli strumenti per mettere a disposizione le applicazioni Pre a un pubblico più vasto di un gruppo ristretto di sviluppatori.
Mossberg fa notare che:
Durante le mie prove, il download di un’applicazione dall’App Catalog ha provocato un crash colossale del mio Pre: tutta la mia posta, i contatti e altre informazioni sono state cancellate irreparabilmente, e il telefono non era più in grado di collegarsi alla rete Sprint o via Wi-Fi. Secondo Palm, la catastrofe è dovuta a conflitti, ancora non risolti, fra l’App Catalog e la memoria interna del Pre, e ha spiegato che questa è una delle ragioni per cui gli strumenti per gli sviluppatori non sono stati ancora distribuiti su vasta scala.
La recensione di Joshua Topolsky (Engadget)
[Questa recensione è ricca di ottime immagini dell’hardware e del software del Pre, che danno un’idea alquanto precisa dell’esperienza utente. Vi sono anche interessanti confronti con le dimensioni e gli ingombri di altri smartphone].
Punti forti: Anche secondo Topolsky il Pre presenta un design notevole e ben realizzato, che rende il dispositivo estremamente piacevole al tatto e comodo da tenere in mano (le plastiche lucide, tuttavia, rendono il Pre estremamente soggetto a ineleganti ditate). La tastiera è di buona fattura: non certo come quella del Bold o del Treo 650, ma sufficientemente usabile malgrado la ridotta spaziatura fra i tasti. La fotocamera è buona: 3,2 megapixel e ha persino un piccolo flash. Una piacevole novità riguardo alla fotocamera è che in Web OS l’elaborazione dell’immagine è differita: ciò significa che è possibile scattare foto a volontà senza il classico ritardo dell’otturatore fra una foto e l’altra.
Per quanto riguarda il sistema operativo e l’interfaccia, anche per Topolsky il multitasking è degno di nota e realmente funzionante, e la metafora delle schede è intuitiva, elegante, semplice e utile. Il sistema delle notifiche a video è particolarmente ben fatto, non è invadente eppure è efficace. Il browser è ottimo: basato su WebKit, è veloce (leggermente più veloce di MobileSafari) e con una gestione della cache che appare migliore di quella di iPhone (almeno nella versione attuale del firmware di iPhone — vedremo con iPhone 3.0). Inoltre, dato che molti elementi dell’interfaccia di Web OS sono a scomparsa, si ha l’impressione di vedere più contenuti di una pagina Web rispetto a iPhone.
Aspetti negativi: Il Pre è elegante, ma i materiali utilizzati sono perfettibili: il feel è plasticoso e ‘a buon mercato’ e durante il test di Engadget un frammento di plastica si è staccato mentre si cercava di aprire la porta micro-USB. La sensibilità dell’interfaccia multi-touch è buona (migliore della concorrenza, ma ancora inferiore a quella di iPhone), ma a volte problematica nel tracciamento e nella precisione, specialmente nelle aree marginali dello schermo. Questo però potrebbe essere un problema risolvibile con un aggiornamento del software. Malgrado il Pre abbia una buona gestione di molteplici applicazioni aperte, l’interfaccia tende a rallentarsi e a essere meno scattante quando si aprono più programmi, anche se rimane usabile (nei test il Pre ha resistito con 12 applicazioni aperte). Vi sono stati congelamenti e crash, ma solo quando si è spinto il Pre al limite delle sue capacità. La ‘ricerca universale’ (Universal Search), che dovrebbe permettere una ricerca globale nel dispositivo, in realtà è limitata a contatti, applicazioni e al Web (Google, Google Maps, Wikipedia, Twitter Search), e non è possibile cercare fra email, SMS, e documenti presenti nel dispositivo. La gestione della memoria è uno dei punti più deboli, al momento. Si sono viste molte anomalie nell’interfaccia grafica (messaggi che non apparivano o che non scomparivano, effetti di transizione che si fermavano o procedevano a scatti), un paio di crash, e un generale rallentamento del dispositivo dopo una giornata di uso intenso. Synergy, inoltre, è un’idea potenzialmente buona, ma nella furia di importare tutti i nostri contatti non permette di raffinare e filtrare quali integrare nel telefono e quali no. Qualsiasi contatto di Facebook, per esempio, entrerà a far parte della nostra rubrica sul Pre indiscriminatamente.
L’applicazione Mail ha una grossa limitazione: nessuna gestione multipla dei messaggi, ovvero è necessario cancellare o archiviare i messaggi uno alla volta. Topolsky scrive: questo poteva essere accettabile in iPhone OS 1.0, ma qui e ora appare anacronistico. […] Per un dispositivo che dovrebbe incentrarsi sulla praticità e sulla filosofia del ‘getting things done’, si tratta di una svista considerevole.
Lo App Catalog sembra non supportare i download in background all’interno dell’applicazione stessa. Mentre è possibile utilizzare altre applicazioni durante un download, se si inizia uno scaricamento e si vuole tornare alla pagina precendente dell’App Catalog e rivedere l’elenco, il trasferimento viene interrotto. Piuttosto ironico per un dispositivo che vanta il multitasking come una delle funzioni maggiormente di rilievo. Anche Topolsky inoltre nota la scarsità di applicazioni disponibili.
La batteria ha un’autonomia sufficiente ma non eccezionale. Con un uso intensivo è necessario collegare il Pre alla corrente all’ora di cena, per dire, quindi non arriva a durare un giorno pieno.
La recensione di Jason Chen (Gizmodo)
Sui punti forti, Chen concorda con quanto già detto nelle recensioni precedentemente viste, sottolineando la reattività del multi-touch: Non saprei dire se sia dovuto a una CPU migliore, a un migliore digitalizzatore, o se merito del software, ma il tocco è più preciso, più reattivo e in generale migliore di quello di iPhone. Ottimo lo schermo e ben contrastato. Web OS promosso: elegante e curato nei dettagli. Gli aspetti negativi: qualità di costruzione migliorabile, l’impressione al tatto è di avere in mano qualcosa di fragile e plasticoso. La parte inferiore del dispositivo, quando è aperto, è troppo affilata e pericolosa per la mano (in un breve video, Chen dimostra che il Pre è capacissimo di tagliare un pezzo di formaggio). I tasti sono troppo piccoli, plasticosi e con un feedback mediocre. La batteria dura abbastanza ma si arriva a un’autonomia di circa una giornata nel migliore dei casi. Scarsa offerta di applicazioni nell’App Catalog.
La recensione di Dieter Bohn (Pre|Central)
Recensione molto lunga e accurata. Da vedere il video dimostrativo di quasi 10 minuti. Anche Bohn concorda con gli altri recensori sui punti forti del Pre, ponendo l’accento sull’impresa di Palm in generale: Il Palm Pre è un prodotto eccezionale per essere una versione 1.0. Considerando la storia di Palm, tormentata e con molti alti e bassi, il fatto che l’azienda sia riuscita a creare dal nulla questo prodotto è assolutamente impressionante. Altri punti forti: navigazione Web veloce e fluida; ottimo hardware; il sistema Synergy, l’area delle notifiche, la vista come schede (Card View) e le gestualità sono tutti elementi innovativi nel design del software per smartphone.
Aspetti negativi comprendono l’autonomia della batteria e la velocità (alcuni compiti — specie nell’applicazione di posta — prevedono tempi di attesa troppo lunghi).
Breve riflessione Pre-liminare
Pur non avendo mai posseduto un prodotto Palm, ho sempre avuto un certo apprezzamento per questa azienda. Il Palm OS, specie sui primi dispositivi, era forse il miglior sistema operativo per palmari dopo il Newton OS. Sono contento che Palm sia riuscita a creare uno smartphone elegante e innovativo come il Pre, che certamente mi ha impressionato molto più di Android per esempio. I difetti che bene o male hanno estrapolato i cinque recensori mi sembrano tutto sommato accettabili e perdonabili considerando il fatto che ci troviamo di fronte a una versione 1.0 e considerando che in generale l’ago della bilancia è in netto favore dei pregi.
Vorrei tuttavia far notare un dettaglio: tutti i recensori concordano nell’affermare che il Pre è al momento l’unico potenziale concorrente di iPhone. Per forza: è lo smartphone che lo imita meglio di tutti gli altri. Non voglio dimostrarmi un fan sfegatato di iPhone, cieco a ogni altra possibile alternativa. Anzi, dirò che — se si potesse acquistarlo in Europa — sarebbe l’unico dispositivo che adesso considererei se non avessi un iPhone, o comunque come secondo telefono. Il Pre mi piace e, da quel che ho visto e letto, concordo in pieno sui suoi punti forti e sulle sue potenzialità. Ma la lezione di Apple rimane. E tutti questi dispositivi, il BlackBerry Storm, la piattaforma Android, i cellulari con touch-screen di altre marche, e adesso il Palm Pre, si basano essenzialmente sull’imitazione. Certo, ci sono elementi di innovazione in Android e nel Pre (più convincenti quelli del Pre), ma ho l’impressione di assistere allo stesso fenomeno accaduto dopo lo strepitoso successo di iPod o dell’iTunes Store: tutti cercano di produrre il dispositivo o servizio ‘killer’ che dovrebbe superare quello di Apple, ma in realtà il risultato è una copia più o meno brutta. Il Pre è la migliore di queste copie, ma sarebbe bello vedere un prodotto che sia migliore in partenza perché contenente intuizioni e approcci completamente ignorati da Apple. Insomma, una alternativa per ricerca e soluzioni proposte, non un’alternativa per imitazione, per così dire.
Apple, piaccia o no, è ancora almeno un passo avanti ed è spinta da una forza importante: farsi concorrenza da sola, ovvero migliorarsi in continuazione. Fra pochi giorni alla WWDC 2009 sarà presentata la versione definitiva di iPhone OS 3.0 unitamente alla nuova versione di iPhone 3G. E secondo me il divario si allargherà ancora. Auguro comunque ogni bene a Palm che, ripeto, ha fatto veramente un ottimo lavoro, che personalmente preferisco di gran lunga ad Android.
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