L’altroieri sono incappato in questa pagina di Gizmodo, che mostra un prototipo del ‘tablet segreto’ a cui starebbe lavorando Microsoft, chiamato Courier. L’autore del pezzo così descrive il dispositivo:
Courier è un dispositivo che esiste veramente, e si dice che sia nella fase di sviluppo cosiddetta di ‘prototipo avanzato’. Non è un tablet, se mai è un booklet. I due schermi da 7 pollici (circa) sono multi-touch, e sono stati progettati per interagire (scrittura, gestualità, disegno) con uno stilo, oltre che con le dita. Sono uniti da un cardine sul quale è situato un pulsante Home in stile iPhone. Le icone di stato, come il segnale wireless e la durata della batteria, vengono visualizzate lungo il bordo di uno dei due schermi. Sul retro si trova una fotocamera, e Courier potrebbe avere un sistema di ricarica a induzione, come Touchstone, il dock di ricarica del Palm Pre.
Ad accompagnare l’articolo vi sono una galleria di otto foto e un video dimostrativo, che immagino dimostra il concetto di utilizzo del dispositivo una volta terminato, o in altre parole illustra come dovrebbe idealmente funzionare l’interfaccia di Courier se e quando diverrà un prodotto finito.
Non lo nego: così come viene presentato, in foto e in video, è forse il dispositivo più bello e interessante uscito da Microsoft. Ci sono dei tocchi raffinati a livello di interfaccia utente molto in stile Apple. Osservando il video, trovo abbastanza ingegnoso l’utilizzo dei due schermi come due ambienti di lavoro, ognuno con le proprie funzioni, ma comunicanti fra loro. È azzeccato, almeno per come utilizzerei io un simile dispositivo, avere per esempio un browser Web sulla sinistra e un blocco appunti sulla destra dove poter raccogliere e immagazzinare immagini, articoli, mappe, frammenti mentre si ‘sfoglia’ il Web. È un sistema che riproduce in forma elettronica le gestualità naturali di quando si prendono appunti, o si confrontano testi o elementi multimediali, o si scrivono note a margine di qualcosa. (Disegnare un riquadro intorno al testo per trasformarlo in una sorta di Post-It staccabile e condivisibile, per esempio, è una bella trovata). Quella parte della dimostrazione mi sembra la più fluida e meglio congegnata.
Ora, pur sapendo che si tratta di un prototipo, voglio condividere qualche inevitabile perplessità che mi è venuta osservando il materiale a disposizione.
Lo stilo e il riconoscimento della scrittura — Molto semplice e naturale scrivere sul Courier con quello stilo, vero? Ma mi chiedo: funziona semplicemente come una penna su una tavoletta grafica, o il software di Courier sarà in grado di tradurre in testo tutte le parti manoscritte? E se sì (c’è un punto nel video in cui la ragazza scrive un indirizzo Web nella barra indirizzi del browser, quindi suppongo di sì), come e con quale livello di precisione? E come verrà effettuata la gestione degli errori? Sono curioso, anche perché la tecnologia Tablet PC sviluppata da Microsoft per il riconoscimento della scrittura è in generale più avanzata di quella che implementava il Newton e della tecnologia Inkwell migrata in Mac OS X (almeno stando a quanto dice Larry Yaeger, che in questo campo sa il fatto suo).
La fotocamera e la sua usabilità — Dalle immagini non è chiarissima la posizione della fotocamera: è certamente collocata nella ‘copertina’ del ‘quaderno’, ma date le dimensioni di Courier (sia aperto che chiuso) mi sembra impossibile utilizzarla con precisione.
Il Courier chiuso — L’idea del tablet fatto a quaderno, che si apre e si chiude, è senza dubbio ben realizzata. Il concetto non è nuovo: ricordiamo il progetto Knowledge Navigator di Apple — 1987 — che, pur non essendosi concretizzato a questo livello, già proponeva l’idea del quaderno digitale che si accendeva aprendolo. (Apple aveva creato alcuni video in cui presentava il concetto: il Knowledge Navigator sembra un prodotto fatto e finito in quei filmati, ma in realtà è solo un mockup, un modellino finto, e viene presentata una serie di funzionalità avveniristiche che avrebbe dovuto avere questo ‘Navigatore della Conoscenza’. Andate in Google e inserite nel campo di ricerca “knowledge navigator video”, se volete vederlo). Ma sto divagando. Il Courier chiuso, dicevo: ecco, quei due bellissimi schermi da 7 pollici, ripiegati uno contro l’altro, quanto dureranno prima di presentare segni di usura, di contatto, piccole graffiature? (Segni che conosce bene chi abbia posseduto un vecchio iPod con parte posteriore metallica-riflettente, o anche chi possiede un iPhone 3G e lo usa senza custodie protettive — la mela argentata del mio iPhone nuovo arrivato in sostituzione ai primi di settembre ne presenta già alcuni).
Dove riporre lo stilo? — Dalle immagini presentate non riesco a vedere un ricettacolo o un qualsivoglia sistema per riporre lo stilo nel Courier quando non lo si usa. Uno se lo deve portar dietro come una penna qualsiasi? Le possibilità di perderlo sono molto alte, in questo caso. Sì, può essere un dettaglio marginale, ma il design è fatto di dettagli.
Sotto il cofano — Che processore? Quanta RAM? Che sistema operativo? A giudicare da come dovrebbe funzionare il Courier, immagino che le specifiche tecniche dovranno stare al passo con tutta quella gestualità e misto di tecnologie di input. L’interfaccia utente grafica visibile nella dimostrazione sembra essere qualcosa di creato all’uopo, e spero davvero sia così; spero davvero che non ci sia neanche una riga di codice di Windows lì dentro.
Eleganza e target — Visto così, il Courier appare un tablet di alto profilo, e per mantenere le promesse di questa presentazione non potrà che esserlo; l’oggetto è elegante e ‘prezioso’ e, malgrado abbia il potenziale di conquistare il mercato consumer ed educativo (nei commenti si dice: sarebbe ideale in ambito scolastico), a me non appare un oggetto da maltrattare infilandolo nello zaino e usandolo come ‘diario elettronico’ in ogni dove. Il target mi sembra più elevato: professionisti, uomini d’affari, tecnofili e affini.
L’inevitabile fattore Microsoft — Ovvero, l’idea in teoria è molto buona. Sono curioso di vedere quanto Microsoft riuscirà a rovinare di Courier nel percorso che porta alla pratica, cioè al prodotto finito. Lo Zune HD lascia aperta qualche speranza. Courier è un progetto davvero promettente, e le idee stile Apple ci sono tutte. Speriamo che per una volta, Microsoft copi un’altra caratteristica di Apple: quella di non scendere a compromessi e di non voler volare bassi. Sarebbe un peccato.
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