Ora che Apple ha fissato un evento per fine gennaio, si è ritornato a speculare più insistentemente sul fantomatico Tablet. Tre dei tecnologi che seguo di più hanno scritto di recente alcune loro riflessioni, e ne consiglio la lettura integrale a chi non ha problemi con l’inglese:
- John Gruber — The Tablet
- John Siracusa — Antacid Tablet
- Marco Arment — “The Tablet” and gadget portability theory
Traduco alcuni estratti interessanti dell’articolo di Gruber, che ritengo il più ispirato e la cui posizione condivido parecchio; per cominciare, Gruber scrive:
Ecco le pochissime informazioni che ho in merito al Tablet (nessuna delle quali è cambiata negli ultimi sei mesi): il progetto Tablet esiste davvero; ha tutta l’attenzione possibile di Sapete Chi; e si sono perse le coordinate di tutti quelli che ci stanno lavorando. […]
Per quanto mi è dato vedere, il cono di silenzio che circonda il progetto è totale.
La situazione è incredibilmente simile al periodo precedente il debutto del primo iPhone nel gennaio 2007; anche adesso come allora, molti degli stessi ingegneri e team software in Apple — come quelli che hanno realizzato le applicazioni Mail, Calendario e Safari per iPhone — sono come scomparsi in un buco nero. […]
Ho mille domande sul design di questo famigerato Tablet. Che dimensioni ha? C’è una gran differenza fra uno schermo da 7 e uno da 10 pollici. Come ci si scrive sopra? Con tutte le dita, come sulla tastiera di un portatile? O come su un iPhone, usando solo i pollici? Se è fatto per guardarci video, come lo si sostiene? Lo si tiene fra le mani? Semplicemente appoggiarlo sul tavolo, in piano, mi pare un’angolazione del tutto sbagliata; ma al tempo stesso un sostegno pieghevole per tenerlo in verticale, come fosse una cornice digitale, appare goffo e inelegante. Se si tratta soltanto di un tablet touchscreen, come viene protetto lo schermo quando lo si porta in giro? Se si piega a libro, perché sarebbe diverso da un laptop — perché non mettere una tastiera fisica sul lato che va a coprire lo schermo? […] Se è troppo grande per poterlo infilare nelle tasche dei pantaloni, come lo si trasporta? E se fosse davvero possibile infilarlo in una tasca, di quanto sarebbe più grande di un iPod touch per giustificarne l’esistenza stessa? E così via.
Ma c’è una domanda in cima alla lista, e la risposta a tale domanda è la chiave per rispondere a qualsiasi altro quesito a riguardo. La domanda è: Se uno già possiede un iPhone e un MacBook, perché dovrebbe volere il Tablet?
Sono pienamente d’accordo su questo interrogativo di fondo. Già ne parlavo a luglio dell’anno scorso, in tempi non sospetti:
Detto questo, è chiaro che prima o poi Apple finirà per lanciare un dispositivo multi-touch più grande di iPhone/iPod, ma a mio parere, per posizionarlo in maniera vantaggiosa, dovranno cambiare altre cose nel contesto dell’offerta degli altri prodotti Apple. Perché guardando la famiglia di computer e dispositivi Apple di adesso, dove potrebbe stare questo famigerato tablet? Con gli iPhone e gli iPod touch da una parte, che si stanno vendendo bene, e i MacBook e i MacBook Pro dall’altra, che stanno vendendo altrettanto bene, non è che il tablet finirebbe col mettere i bastoni fra le ruote all’una o all’altra parte? E in più, come convincere quegli utenti che già hanno un MacBook da 13 pollici o un iPhone (o tutti e due) ad acquistare questo nuovo gadget?
Gruber continua il suo pezzo cercando di trovare una risposta a quella domanda. Raccoglie una serie di indizi e successivamente scarta l’ipotesi (di molti) secondo cui il fantomatico Tablet Apple sarà un dispositivo dedicato a un compito specifico, per esempio fatto esclusivamente per leggere libri e pubblicazioni elettroniche. Le generazioni di iPod che hanno preceduto il touch erano dispositivi dedicati: le prime quattro generazioni erano dispositivi con i quali si ascoltava musica; con la quinta generazione è arrivato anche il video. Aveva senso perché praticamente tutti ascoltiamo musica. Steve Jobs da un lato non è altrettanto sicuro che un dispositivo fatto esclusivamente per leggere possa avere lo stesso successo di pubblico (si vedano i commenti citati da Gruber nel suo articolo), da un altro crede poco nei dispositivi dedicati. Secondo lui alle persone non piace molto scucire denaro per acquistare un oggetto che faccia solo una cosa, per quanto ottimamente. Per questo iPhone e iPod touch sono stati concepiti come dispositivi multiuso.
Gruber continua:
iPhone, invece, è stato concepito e ha avuto successo come piattaforma palmare polivalente. Non è stato pubblicamente introdotto in questi termini, né si punta su questa caratteristica nel marketing di Apple, ma è ovviamente l’essenza di iPhone. Jobs descrisse iPhone durante la presentazione come tre dispositivi in uno: “un iPod widescreen con interfaccia touch, un telefono cellulare rivoluzionario, un dispositivo per Internet del tutto nuovo”. Pertanto era chiaro quel che il pubblico avrebbe voluto fare con iPhone: guardare filmati, ascoltare musica, telefonare, navigare il Web, gestire la posta elettronica.
La maniera in cui Apple ha potuto realizzare un unico dispositivo che svolgesse credibilmente tutti questi compiti così variegati è stata quella di costruire un computer da tasca polivalente con una specificità minima dal punto di vista hardware, e una specificità massima sul lato software. E ora, mediante l’App Store e gli sviluppatori di terze parti, le sue funzionalità si sono ampliate ancor di più, da console di giochi a dispositivo di supporto medico.
Penso che Il Tablet sia un e‑reader? Un player video? Un browser Web? Un visore di documenti? Non è questione di procedere per esclusione, ma per addizione. Io penso che il Tablet sarà tutte queste cose. È un computer.
Quindi, per rispondere al mio quesito di fondo, ossia perché acquistare Il Tablet se già si possiede un iPhone e un MacBook, la mia predizione migliore è che, alla fine, Il Tablet sarà qualcosa che uno potrà acquistare al posto di un MacBook.
La tesi di Gruber è che Apple abbia grossi piani in mente per il Tablet, che stia puntando alto, al “ridefinire l’esperienza del personal computer”. La seconda parte del suo articolo è una disamina del possibile sistema operativo che girerà sul Tablet, e anche qui concordo con lui: sarà qualcosa creato ad hoc per il Tablet, non sarà né un Mac OS X ‘azzoppato’, né un iPhone OS ‘espanso’. Apple non è Microsoft, che cerca sempre di ficcare una versione più o meno menomata di Windows in qualsiasi dispositivo a prescindere dalle dimensioni dello stesso e dall’interfaccia utente. Come già sospettavo io (e andiamo indietro addirittura a dicembre 2008, si legga la sezione intitolata Il Cosa), anche Gruber sospetta che, con un Tablet dallo schermo grande almeno il doppio di quello di un iPhone, non sia possibile semplicemente ‘stirare’ l’interfaccia multi-touch. Gestualità comode ed eseguibili facilmente con una mano sola su iPhone diventano molto meno pratiche ed efficienti sul Tablet. Per cui chi pensa che il Tablet sarà, nella forma e nella sostanza, niente più che un grosso iPod touch, è fuori strada.
Tutti questi discorsi continuano però a stimolare la mia curiosità in merito al posizionamento di questo famigerato nuovo Tablet. A meno che non abbia quel tocco di genio in grado di posizionarlo automaticamente e senza sforzo, creando un segmento di mercato nuovo e diverso (il che, visto il pedigree di Apple, non è affatto da escludere), un dispositivo così va certamente ad affollare la linea portatile di Apple: iPhone/iPod touch, MacBook e MacBook Pro, MacBook Air, e poi il Tablet, magari in due versioni diverse (se diamo retta a certi rumour). Il fatto che Apple sia disposta a rischiare sovrapposizioni di fascia di mercato, o anche mancate vendite di MacBook a favore del Tablet mi porta a credere che, davvero, con questo dispositivo Apple voglia puntare alto. E non è detto che, come pensavo lo scorso luglio, il Tablet vada necessariamente a pestare i piedi ad altri dispositivi Apple. Come scrive Arment nel suo articolo sul tablet:
I portatili sono un compromesso strano e inefficace fra la portabilità di un iPhone e le capacità di una macchina desktop. Non soddisfano entrambi i bisogni [la portabilità e l’insieme di potenza + espandibilità] molto bene, ma generalmente si avvicinano più ai desktop che agli iPhone. Il divario di utilità e portabilità che separa un laptop e un iPhone è incredibilmente grande. Non ci portiamo sempre appresso un portatile come faremmo con un iPhone, i portatili sono grossi e pesanti (persino un MacBook Air pesa 10 volte e occupa circa 10 volte tanto lo spazio occupato da un iPhone 3GS), e possono essere utilizzati in modo pratico solo da seduti (oppure in piedi con un piano d’appoggio sufficientemente elevato). L’ergonomia è pessima a meno di convertirli in tutto e per tutto in macchine desktop […]. Ma possono svolgere quasi ogni compito dei computer desktop e per alcune persone ne sono un ottimo sostituto.
Arment sostiene che nessuno finora è stato in grado di colmare in maniera efficace e convincente il divario di portabilità fra iPhone e un computer portatile. Non è peregrino pensare che uno degli obiettivi principali di Apple sia proprio questo. Sono sempre più convinto che la previsione di Gruber — che il Tablet sia la prossima pietra miliare di Apple nella definizione di personal computer — per quanto ardita non sia poi così fuori strada. Staremo naturalmente a vedere, ma di una cosa sono praticamente certo: in quanto a successo sarà come iPhone. Magari all’inizio ci sarà qualche dettaglio che lascerà certi utenti perplessi e non convincerà i soliti incontentabili. Poi cominceranno a venire a galla degli utilizzi che a tutta prima non si erano visti o compresi. Ci sarà una corsa degli sviluppatori per estendere ancor di più le sue funzionalità e applicazioni, e Apple ne venderà un sacco. Già da adesso, che tutto il Web è in fase speculativa e tutti chiacchierano sul niente, le dinamiche sono identiche al periodo precedente l’introduzione di iPhone. Ricordate le critiche a vuoto? Le migliaia di modelli creati con Photoshop? Tutti parlottavano a vanvera di iPhone, neanche uno che sapesse davvero che forma avrebbe avuto e quali sarebbero state le sue vere capacità e potenzialità. Doveva essere un cellulare con la click wheel di un iPod. Come no.
Con il Tablet sto assistendo allo stesso identico fenomeno.
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