Ieri non ero a casa durante la diretta dell’evento Apple che avrebbe presentato alcune delle più importanti novità del prossimo iPhone OS 4. Ho quindi atteso che Apple mettesse a disposizione il filmato e l’ho seguito prendendo appunti di tanto in tanto (anche perché la pagina che riassume le novità preannunciate è piuttosto succinta). Ecco quindi di seguito alcune osservazioni preliminari.
Steve Jobs
È evidente che la sua salute sta migliorando: l’ho visto in forma davvero, sia fisicamente (mi pare abbia guadagnato un po’ di peso, e sembrava decisamente in forze), sia da un punto di vista caratteriale: sicuro, energetico, di ottimo umore e molto portato allo scherzo (si veda l’accenno a Toy Story 3, per fare un esempio). Mi fa piacere, visti i tremendi trascorsi clinici.
Le magnifiche sette
Jobs ha annunciato che iPhone OS 4 conterrà 1.500 nuove API per gli sviluppatori e più di 100 nuove funzioni per gli utenti. Ora gli sviluppatori possono avere accesso diretto al calendario, alla libreria di foto, un accesso completo alle informazioni processate dalla fotocamera (foto e video), QuickLook, possono inserire SMS nelle loro applicazioni, possono utilizzare gli stessi strumenti di collaudo delle applicazioni che Apple ha usato finora in casa. Apple inoltre rilascia un framework chiamato Accelerate che si occuperà di gestire l’accelerazione hardware per funzioni matematiche complesse (da quel che ho inteso parrebbe funzionare come il Velocity Engine per i processori G4, giusto per dare un’idea).
Per quanto riguarda gli utenti, Jobs ha elencato alcune delle oltre 100 nuove funzioni disponibili in iPhone OS 4: ora si possono creare playlist direttamente in iPhone, è stato aggiunto uno zoom 5x digitale alla fotocamera, la messa a fuoco di una zona dell’immagine facendo tap su di essa è stata implementata anche quando la fotocamera sta registrando un filmato, ogni foto implementa il geotagging, è possibile aggiungere un’immagine di sfondo anche per le pagine con le applicazioni in sostituzione dello sfondo nero — come avviene su iPad; inoltre, sempre come è stato fatto per iPad, finalmente anche iPhone supporterà le tastiere Bluetooth; è stato aggiunto un correttore ortografico; si possono regalare applicazioni direttamente da iPhone, ecc.
Di tutte queste cento e più funzioni, Jobs ha deciso per questo evento di esaminare in dettaglio le sette più importanti, che sono:
- Multitasking
- Cartelle
- Miglioramenti di Mail
- iBooks
- Nuove funzioni destinate alle aziende
- Game Center
- iAd
Per quanto riguarda il multitasking, trovo molto ben congegnata l’interfaccia che permette di passare da un’applicazione attiva all’altra. Doppio clic sul pulsante Home, e le applicazioni attive appaiono in una striscia nella parte inferiore dello schermo, che visivamente ricorda molto da vicino la striscia dei widget di Dashboard che compare a fondo schermo sul Mac quando si entra in Dashboard e si fa clic sull’icona (+) nell’angolo inferiore sinistro; funzionalmente, invece, l’implementazione assomiglia all’azione ⌘-Tab sul Mac. Altro dettaglio interessante è che quando si passa dall’App 1 all’App 2, l’App 1 registra il punto in cui ci trovavamo, per cui, se passiamo da Mail a Safari seguendo un link dentro un messaggio, quando torneremo a Mail ci troveremo esattamente al punto di prima, ossia all’interno del messaggio che stavamo leggendo. Jobs ha mostrato che, se una delle applicazioni aperte è un gioco, quando passiamo al gioco l’immagine sarà congelata e si sbloccherà dopo un conto alla rovescia di 3 secondi: questo per permetterci di rientrare nel gioco comodamente e senza salti bruschi.
Parlando del multitasking, Jobs ha ribadito ancora il discorso per cui è facile implementare il multitasking su uno smartphone senza curarsi dell’autonomia della batteria e del calo prestazionale. Apple ha voluto prima affrontare questi due aspetti, finché è riuscita a trovare un sistema per inserire il multitasking senza compromettere la vita della batteria e senza intaccare la reattività di iPhone. Come? Regolando esattamente che cosa le applicazioni di terze parti possono svolgere allo stesso tempo. Vengono specificati sette servizi:
Direi che questi sette servizi riescono a coprire un’ampia casistica, e mi sembra che Apple abbia ascoltato il feedback e le esigenze degli sviluppatori di terze parti, nonché degli utenti. Io stesso, pur non avendo grossi problemi di convivenza con il ‘monotasking’ di iPhone devo ammettere che con questi nuovi servizi il multitasking permetterà un utilizzo più fluido ed efficace del dispositivo. Per poter sfruttare tali benefici, però, mi sa che dovrò passare a un iPhone più potente: il multitasking, infatti, non verrà supportato da iPhone 3G (e dagli iPod touch di prima e seconda generazione).
Quando ho sentito la parola Folders — cartelle — come una delle nuove e più importanti funzioni, un po’ ho rabbrividito. Ma come — ho pensato — tutto il gran parlare di nascondere filesystem e strutture gerarchiche dei file all’utente, e facciamo un passo indietro tirando di nuovo in ballo le cartelle come soluzione per archiviare e organizzare le applicazioni? Ho ancora in mente le mie osservazioni sull’inefficacia della soluzione delle cartelle da un punto di vista di interfaccia utente che espressi in questo articolo del 2008, e in linea di massima sono ancora di quell’idea.
Ma devo ammettere che l’implementazione delle cartelle ideata da Apple mi ha stupito per semplicità ed efficacia, tanto quanto mi stupì l’implementazione del copia-incolla. Si tiene premuto sopra un’applicazione finche le icone iniziano a tremolare, poi si trascina l’applicazione sopra un’altra che si vuole includere nella stessa cartella, ed ecco che dall’unione delle due nasce un contenitore che le inviluppa. Appare un’interfaccia che mostra i contenuti della cartella e che appone automaticamente un nome basandosi sul genere delle applicazioni che si stanno raggruppando (nell’esempio illustrato da Jobs si trattava di giochi, e l’etichetta suggerita era appunto “Giochi”), ma che è possibile modificare in qualunque momento. Terminata l’operazione, la cartella appare come una normale icona di iPhone, quadrata coi bordi arrotondati, con al suo interno le miniature delle icone delle applicazioni in essa contenute (un esempio è visibile alla voce Folders nella pagina sul sito Apple che riassume le novità). Facendo tap su una cartella, tutte le altre applicazioni vanno sullo sfondo, e in primo piano appaiono (quasi come aprendo un cassetto o una botola) le applicazioni contenute nella cartella. Tap sull’applicazione desiderata, e via. Le cartelle possono essere spostate ovunque, anche nel dock.
Una cosa che non mi è ancora chiara: si potranno creare cartelle dentro cartelle? Suppongo di no, e sarebbe bene così, altrimenti l’interfaccia si complica inutilmente. Forse il fatto che adesso io sia meno ostile all’idea delle cartelle su iPhone è dovuto proprio a come sono state concepite: visivamente e funzionalmente faccio fatica a considerarle cartelle ‘in senso Mac’, per dire. Mi sembrano più ‘gruppi’ che ‘cartelle’. Cassetti, contenitori, quasi in analogia con il sistema operativo del Newton.
Mail è stata davvero ripensata, pur rimanendo praticamente identica da un punto di vista visivo. Le principali novità menzionate da Jobs sono:
Spero davvero che abbiano implementato un sistema per selezionare tutti i messaggi e marcarli come letti. Da quel che si intravede nell’immagine che riassume le nuove funzioni di iPhone OS 4 mi sembra di cogliere un indizio che mi fa ben sperare.
iBooks: Apple non poteva tagliar fuori dal suo nuovo Store per i libri elettronici tutta l’utenza di iPhone e iPod touch, e infatti iBooks, lo scaffale (iBookshelf) e lo iBookstore introdotti su iPad approdano anche su iPhone. Sono impressionato da come siano riusciti a mantenere il lettore di e‑book bello e funzionale anche su iPhone, considerate le dimensioni più ristrette dello schermo rispetto a iPad. I libri si comprano una volta e si possono sincronizzare fra dispositivi (se si possiedono iPhone e iPad); vengono sincronizzate anche la posizione (a quale pagina si è arrivati) e i segnalibri. Anche qui, come su iPad, verrà offerto in omaggio Winnie the Pooh.
La quinta novità importante riguarda le nuove funzionalità introdotte per le aziende. Non ho granché da dire in proposito, se non che si tratta anche qui di un passo avanti. Mi limito a tradurre la pagina apposita del sito Apple:
La sesta novità si chiama Game Center, e in sostanza permette il gioco in multiplayer fra utenti su iPhone/iPod touch. Se non erro durante la presentazione è stata definita ‘social gaming network’. Sarà possibile invitare amici a giocare insieme (ovviamente se lo stesso gioco è presente sui vari dispositivi), oppure sarà possibile confrontarsi con avversari scelti a caso (ma di pari abilità). Per ogni gioco si potranno vedere le tabelle con i punteggi (Leaderboard) e con i propri progressi (Achievements). Anche qui, non essendo tremendamente interessato a questo aspetto, passo oltre.
La settima e ultima grande novità è iAd, ossia la pubblicità su dispositivi mobili. Steve Jobs fa una breve introduzione parlando di come viene solitamente implementata la pubblicità all’interno di applicazioni che, in genere, vengono offerte gratuitamente nell’App Store. Il suo commento è tranciante: fa schifo, per diverse ragioni. Fa schifo visualmente, perché possiede sì un certo livello di interazione con l’utente, ma manca di quell’impatto emozionale che solo la pubblicità televisiva — e in genere animata — può offrire. Fa schifo operativamente, se non altro perché quando l’utente tocca un annuncio dentro un’applicazione, la pubblicità fa chiudere l’applicazione, aprire il browser e caricare il sito dell’azienda che ha inserito l’annuncio. L’utente deve poi riaprire l’applicazione in cui si trovava e faticosamente ritornare al punto in cui si trovava prima di toccare l’annuncio. Risultato: la gente non fa tap sulle pubblicità e cerca di ignorarle il più possibile. L’idea di iAd è quella di fornire agli sviluppatori uno strumento per creare (o far creare a terzi) delle belle pubblicità, che possano permettere loro di guadagnare qualche soldo e poter continuare a offrire applicazioni gratuite o a basso costo senza troppi svantaggi. (Le condizioni: Apple vende e ospita gli annunci; il 60% dei profitti va allo sviluppatore).
L’idea di Jobs: queste pubblicità dovrebbero idealmente poter fornire un insieme di interazione e di emozione, grazie a contenuti di qualità che offrano animazioni, servizi, bonus… insomma, che abbiano un certo fattore di intrattenimento. Ma soprattutto queste pubblicità possono essere chiuse in qualsiasi momento e, cosa ancor più importante, non costringono l’utente a uscire dall’applicazione in cui si trovano. Una volta che l’utente decide di chiudere l’annuncio, ritorna esattamente dov’era quando lo ha aperto. Jobs illustra alcune demo fatte in casa da Apple per Toy Story, Nike, Target, e devo ammettere — io che odio la pubblicità con passione — che sono lavori assai ben ideati, che avvicinano l’utente invece di farlo scappare. iAd dà la possibilità di creare annunci significativi, piacevoli e interessanti, che valorizzano il prodotto senza buttarmelo in faccia a tutti i costi. Un altro momento divertente è stato quando Jobs ha illustrato alcune animazioni (molto fluide) e ha rimarcato: Tutto fatto con HTML5, eh! — Insomma, se qualcuno ancora non l’avesse capito, il nostro ce l’ha a morte con Flash.
iAd mi ha fatto venire in mente di quando, lo scorso ottobre, fece discutere la notizia che Apple avesse richiesto un brevetto per l’inserimento di annunci pubblicitari in un sistema operativo. Certo, le immagini facevano riferimento a Mac OS X, ma intanto ne vediamo un’applicazione nella piattaforma mobile, in iPhone OS 4, e in questo contesto — almeno, per come è stato presentato ieri — ha senza dubbio molto più senso. Su Mac dubito che verrà implementato per disturbare l’utente durante il lavoro; se viene mutuato il modello di iAd per iPhone OS, può essere che annunci del tipo visto ieri compaiano all’interno di applicazioni, magari dentro iTunes, magari dentro applicazioni di terze parti.
Tirando le somme
In quanto utente mi ritengo piuttosto soddisfatto dalla direzione in cui iPhone OS 4 si sta muovendo. Il multitasking è un bel passo avanti, e finalmente sarà possibile usare Mail in maniera meno frustrante rispetto a ora. Sulla carta, gli annunci nelle applicazioni e le cartelle mi avevano lasciato inizialmente freddino, ma devo fare tanto di cappello alle implementazioni proposte da Apple, che riesce sempre a trovare un sistema intelligente per realizzare soluzioni che sembrerebbero men che brillanti a tutta prima (e che altri implementerebbero in modo mediocre).
iPhone OS 4 sarà disponibile quest’estate, suppongo verso giugno-luglio, quando verrà introdotto anche il nuovo iPhone. Mi piacerebbe cogliere la palla al balzo e fare il salto al nuovo iPhone: a settembre mi scade il contratto biennale che stipulai con Movistar quando acquistai il mio iPhone 3G da 16 GB nel 2008 e spero di aver accumulato abbastanza punti per fare un aggiornamento vantaggioso. In caso contrario penso di ripiegare su un iPhone 3GS, se non altro per sfruttare tutte le novità di iPhone OS 4, multitasking in testa.
Pingback: Anteprima Iphone Os 4 Autoritratto Con Mele