Come c’era da aspettarsi, le riflessioni di Steve Jobs su Flash (di cui l’amico Lucio Bragagnolo ha approntato una traduzione in italiano), non hanno mancato di scatenare ulteriori discussioni. Spero di avere più tempo a disposizione per dire la mia. Nel frattempo, dato che a me piace far riferimento a persone il cui punto di vista è dettato dall’esperienza diretta, e che non parlano a vanvera o per sentito dire, è con estremo piacere che riporto integralmente l’intervento di Andrea Guida apparso in POCTalk, la mailing list del POC.
Sulla questione plug-in
Ho iniziato ad usare Flash che Macromedia non si chiamava ancora Macromedia. Per cui credo di avere una certa idea di come funziona. Ho amato molto Flash perché in 5 KB mi permetteva di avere animazioni, audio, interattività, ha portato il vettoriale in un mondo bitmap e mi ha dato possibilità multimediali incredibili sino al suo arrivo (vi ricordate i contest a Webbit per realizzare banner nelle varie categorie di KB?).
Ma non ho mai spinto un cliente a fare un sito solo in Flash. Anzi, ho sempre cercato di utilizzare Flash in modo complementare all’HTML o comunque di preservare una certa possibilità di navigazione al di fuori del plug-in. Questo per via del versioning e del fatto che un utente avrebbe comunque sempre dovuto scaricarsi e installare qualcosa di non standard.
Come molti, non mi sono piegato a implementare nei siti funzioni disponibili solo in questo o in quel browser solo perché diventavano disponibili su una certa piattaforma. Ricordate gli anni in cui l’HTML conosceva una innovazione ogni settimana e in giro c’erano 45 versioni diverse dei browser con funzionalità notevolmente diverse le une dalle altre? (Ricordate il primo Netscape che poteva vedere i frame? Wow!). Quello che serviva allora e serve oggi è abbracciare solo gli standard ufficiali HTML e farlo con una certa attenzione nell’implementare delle novità assolute (come accade ora per l’HTML5), sebbene queste siano disponibili alla totalità delle ultime versioni dei browser.
Dopo molti anni Flash diventa un componente ‘trasparente’ del browser, pertanto lo si può utilizzare senza pensarci troppo, ma di fatto rimane un plug-in e rimane proprietario (e rimane tra le altre cose il fatto che gira in modo completamente differente da piattaforma a piattaforma, con prestazioni visibilmente migliori su Windows).
Se da una parte quindi mi sarebbe piaciuto avere Flash sull’iPhone, dall’altra se entro in un sito che lo usa in modo completo senza propormi alternative di navigazione o addirittura un sito alternativo completamente standard, penso sia stato commesso un errore.
Attenzione: non sono un tifoso di Apple — sono uno sportivo: guardo come gioca la partita e decido se ha giocato bene o no.
Si possono commentare le scelte strategiche di Jobs a livello accademico o per farne un business case, ma l’implementazione di Flash non è dovuta. Anche se Apple avesse deciso di non implementare Flash per soldi, utilizzando una posizione di mercato dominante per affossare Adobe, per fargliela pagare per la Creative Suite, ecc., sarebbero tutte scelte non attaccabili. Business is business.
Voglio l’iPhone? Non ha Flash. Punto.
Voglio che il mio sito sia visibile sugli smartphone? Non avrei dovuto farlo solo in Flash (esattamente come 10 anni fa).Sulla questione video
Sino ad ora il vantaggio di avere un video in Flash è quello di non dover fare un filmato in 20 formati diversi (in genere .mov/.avi/.wmf) per poterlo rendere visibile a un utente senza fargli scaricare un player ogni volta. Inoltre Flash comprime in modo estremamente più semplice per uno sviluppatore poco esperto, poiché ha pochi parametri da impostare. Di contro per fare un filmato leggero e di qualità superiore bisogna lavorarci un po’ sopra.
Chiunque faccia video sa bene che attualmente (da un po’ di tempo per la verità) la migliore compressione è H.264. Per cui se possiamo metterci a disquisire sulle questioni legate all’interfaccia/potenzialità di un plug-in come Flash, non credo ci sia niente da dire sul fatto di utilizzare un plug-in come quello per incapsulare video avendo a disposizione molte (più valide) alternative.
Sulla questione usabilità
L’altra questione riguarda l’uso del rollover, essenziale alla navigazione poiché è uno strumento determinante nell’interazione utente-actionscript. Il problema tecnico non si pone se ragioniamo in termini di computer-mouse, mentre non vedo come sia risolvibile su una interfaccia touch dove, tra l’altro, la logica di zooming è legata al corretto codice HTML/CSS.
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Infine, se oggi sei uno sviluppatore di siti Web (e io non lo sono più da molto tempo) puoi solo decidere di farlo con i sacri crismi come 10 anni fa: prendere le tecnologie standard disponibili e sviluppare quindi un sito fruibile al 100% per il maggior numero di piattaforme, considerando performance, appeal e usability.
Se proprio il cliente vuole o se si desidera un sito di ‘frontiera’ (per questioni diverse, di marketing per esempio), si decida di fare una parte del sito non determinante a livello di contenuto servendosi dell’ultima tecnologia disponibile, offrendo delle alternative di fruizione seppure di ridotta ‘esperienza’ a chi non possiede questa ultima versione.
Oggi questo significa sviluppare i siti completamente in CSS per lo standard, e per la ‘frontiera’ utilizzare HTML5.
Ringrazio Andrea per avermi dato il permesso di ripubblicare qui il suo intervento.
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