Questa storia sta facendo il giro della rete, e su Twitter è stata segnalata da varie persone. Lettura interessante (in inglese).
Downgrade faticoso
Giorni fa, dopo l’uscita della versione definitiva di Safari 4, ho proceduto all’aggiornamento su tutti i miei Mac moderni — uno con Leopard, quattro con Tiger. Tutto è andato prevedibilmente bene, tranne che sull’iBook G3/466 clamshell. Su questa macchina, Safari 4 presentava imperfezioni e parti mancanti nell’interfaccia grafica (barra dei bookmark completamente bianca, mancanza delle barre di scorrimento), e grossi problemi nel rendering delle pagine. Molti siti venivano caricati come se la risoluzione dello schermo fosse maggiore, e debordavano dalla finestra principale. Strano, perché fino alla versione 4 Beta compresa tutto andava bene.
Ho seguito la mia solita procedura di troubleshooting, prima limitandomi all’applicazione — svuotando cache, resettando, reinstallando Safari — poi cercando di estendere il raggio d’analisi. Ho pensato a un problema di font (che magari impedivano la corretta visualizzazione di pagine e barra dei bookmark), fino ad arrivare a riapplicare l’aggiornamento Mac OS X 10.4.11 Combo per poi reinstallare Safari 4. Niente da fare.
Allora ho cominciato a considerare l’ipotesi del downgrade, ossia tornare alla versione 4 Beta o anche alla 3.2.3. Purtroppo con Safari non è facile. Non per niente quando Apple ha distribuito la versione 4 Beta, nell’immagine disco era presente anche un pacchetto per effettuare la disinstallazione e ripristinare la versione anteriore. Il problema principale è che con Safari è compreso anche WebKit: buttare Safari nel Cestino e copiare una versione anteriore, per quanto bello e Mac-like sia, non sortisce gli effetti sperati. Cercando di installare la versione 3.2.3 dall’immagine scaricabile dal sito Apple si arriva a un altro vicolo cieco: l’Installer vede la versione aggiornata di WebKit (oltre alle ricevute dei pacchetti già installati) e dirà, all’incirca, che “questo computer non soddisfa i criteri necessari all’installazione del software”.
La ricerca in rete è stata faticosa: nei forum si trovano dei suggerimenti, ma si riferiscono per la maggior parte a come fare il downgrade su Leopard. La ricerca è stata faticosa anche per reperire l’immagine disco con la ultima versione di Safari 4 Beta, che mi serviva sia per cercare di disinstallare la versione 4 finale che faceva le bizze sull’iBook, sia per cercare di reinstallare la 4 Beta. Dal sito Apple, prevedibilmente, ora è possibile scaricare solo Safari 4 finale.
O forse no: grazie a un sito chiamato applelibrary.com, che non è altro che una sorta di aggregatore di software per Mac liberamente scaricabile (icone, temi per iTunes, ecc.) e di ‘Tips & tricks’, ho scoperto che le ultime versioni di Safari 4 Beta per Leopard e Tiger sono ancora sui server Apple, anche se in posizioni remote e non accessibili se non si conosce il percorso completo:
Ho quindi scaricato la versione per Tiger. Usando l’Installer, però, non c’è stato modo di reinstallarla. Usando Pacifist ho avuto più fortuna, in quanto questo prezioso programma è riuscito a sovrascrivere la precedente installazione di Safari e di WebKit. Non sono sicuro al 100% che quest’operazione sia la strada migliore da seguire e che ripristini perfettamente lo stato delle cose com’era prima di aggiornare alla versione definitiva di Safari 4. Ma all’atto pratico sono tornato ad avere un Safari funzionante (così come tutte le applicazioni che dipendono da WebKit) e non ho avuto problemi. Nel caso vi troviate in una situazione simile, procedete con cautela e tenete presente che su Leopard le cose potrebbero andare diversamente (io ho provato solo su Tiger).
Per molti ma non per tutti
Finalmente mi è chiaro anche perché i Mac con Tiger non vedevano l’aggiornamento di Safari 4.0.1 in Aggiornamento Software. Tale aggiornamento è disponibile solo per Mac OS X 10.5 Leopard.
La notizia del trapianto di fegato di Steve Jobs
Mi associo a questa parte del commento di Gruber:
Ma due cose mi colpiscono di questa storia. Anzitutto, il Wall Street Journal non fornisce alcuna fonte di queste informazioni, nemmeno la classica espressione “secondo fonti vicine alla questione”. Invece le informazioni vengono dichiarate apertamente come fatti certi. Molto insolito. E chiunque sia la loro fonte, non ha offerto al Wall Street Journal alcuna informazione pubblicabile riguardante il perché Jobs avesse bisogno di un nuovo fegato; quella parte dell’articolo sono pure congetture. A mio parere la fonte è assai attendibile ma ha fornito queste informazioni soltanto a patto di rimanere completamente anonima e irrintracciabile. Una vicenda curiosa, comunque.
Gruber ipotizza che siano informazioni che potrebbero essere state divulgate da Apple:
La tempistica è perfetta — la mezzanotte del venerdì a seguito di quel che pare uno dei lanci di prodotto più riusciti nella storia dell’azienda.
Personalmente non intendo aggiungere altro. Non mi va di buttarmi nella mischia di chi si mette ad analizzare la salute altrui.
Tethering con iPhone OS 3.0
Chiamarlo tutorial mi pare esagerato, ma riporto i passaggi da me effettuati per utilizzare iPhone come modem (il tethering, appunto) attraverso la connessione Bluetooth, che magari possono essere d’aiuto a chi non è riuscito nell’intento o è confuso sul procedimento. Si accettano suggerimenti e correzioni nel caso abbia scritto qualcosa di sbagliato, superfluo, eccetera.
1. Abbinare iPhone e Mac
iPhone, come ogni dispositivo Bluetooth, deve essere abbinato al Mac se si vuole che i due interagiscano in qualche modo. La procedura di abbinamento (pairing) non è diversa da quando si abbinano altri dispositivi. Acceso Bluetooth su entrambi, e impostati entrambi i dispositivi in modo che siano visibili, su Mac si usa Impostazione assistita Bluetooth e si seguono i passaggi. A un certo punto il programma creerà un codice numerico da inserire su iPhone (che, accortosi di quanto sta accadendo, proporrà il tastierino numerico per immettere tale codice).
2. Attivare il Tethering su iPhone
Facile: si va in Impostazioni > Generali > Rete > Tethering Internet e si sposta l’interruttore su Acceso (“1” o “ON” se si usa l’inglese come lingua principale).
Bluetooth si attiva in Impostazioni — Generali — Bluetooth. Se iPhone e il Mac sono stati correttamente abbinati, sotto Dispositivi dovrebbe apparire il nome del Mac (‘Richard XII’ è il nome del mio PowerBook G4). Su Effemeride ho pubblicato un’immagine di iPhone con Tethering attivo.
3. Collegare il Mac a iPhone
Durante il processo di abbinamento dovrebbe essersi creata una nuova porta di rete sul Mac, chiamata PAN Bluetooth (PAN sta per Personal Area Network). Per collegarsi a iPhone si deve selezionare questa porta di rete. Se l’icona Bluetooth è stata aggiunta alla barra dei menu, si fa clic sull’icona, e nel menu che compare dovrebbe essere presente il nome assegnato al proprio iPhone (‘RixPhone’ nel mio caso). Selezionando il nome del proprio iPhone, dovrebbe apparire un sottomenu con un’unica voce: Collegati al network. Selezionandola e aspettando alcuni istanti, il Mac dovrebbe collegarsi a iPhone e su iPhone dovrebbe apparire che il Tethering Internet è attivo (lo stato è distinguibile dal fatto che la barra di stato in alto si colora di blu e appare la scritta Tethering Internet. Tutta la zona blu è pulsante, a indicare il collegamento.
Se non si ha l’icona Bluetooth nella barra dei menu del Mac, si va in Preferenze di Sistema > Bluetooth, si seleziona l’iPhone dall’elenco dei dispositivi, si fa clic sull’icona con l’ingranaggio e dal menu che appare, scegliere Collegati al network:
Una volta effettuato il collegamento, in Preferenze di Sistema — Network — PAN Bluetooth si potrà notare che i parametri di connessione, DNS compresi, vengono compilati automaticamente:
In Preferenze di Sistema — Bluetooth si può verificare come iPhone sia correttamente abbinato e collegato:
Se non compare affatto il nome del proprio iPhone fra l’elenco dei dispositivi (né nel menu Bluetooth, né nell’elenco in Preferenze di Sistema > Bluetooth), immagino che sia andato storto qualcosa nella fase iniziale di abbinamento.
Così facendo ho potuto collegarmi a Internet al primo colpo attraverso iPhone. Se manca qualche passaggio o non sono stato molto chiaro, fatemelo presente e vedrò di chiarire ulteriormente, magari aggiornando e rifinendo questo stesso post.