Maggiore leggibilità

Mele e appunti

Dopo aver installato ClickToFlash, per eliminare in parte l’inquinamento visivo dei banner pubblicitari in Flash che ormai piagano anche siti rispettabili (altro che Flash su iPhone — spero non arrivi mai), è da qualche tempo che sto provando anche Readability, un esperimento di arc90. Readability è un pugno di codice JavaScript installabile nel browser in forma di bookmarklet (ossia risiede nella barra dei bookmark e si attiva facendo clic su di esso quando serve) che mette in rilievo la parte più importante del contenuto di una pagina Web: il testo. Come? Togliendo tutto il resto: elementi grafici, formattazione, colori, e lasciando solamente il testo e gli eventuali collegamenti ipertestuali all’interno di esso. (Si ispira a Instapaper di Marco Arment).

Readability, prima di essere installato nel browser, permette all’utente di scegliere fra una serie di stili con cui ‘semplificare’ le pagine Web che si vorranno leggere in futuro in tutta chiarezza. Una volta scelto il layout preferito, si trascina il pulsante/link [READABILITY] sulla barra dei bookmark e il gioco è fatto.

Per fare un esempio concreto, ecco un articolo di Macworld.com. Così si presenta nel formato originale:

(clic per ingrandire)

(clic per ingrandire)

e così dopo la trasformazione operata da Readability:

(clic per ingrandire)

(clic per ingrandire)

Lo so, mi si dirà che il testo così formattato può paradossalmente essere meno leggibile perché troppo uniforme. Ma questa è l’impostazione che io ho scelto per me. È possibile modificare l’aspetto di come verrà trasformata la pagina, aumentando i margini, aumentando le dimensioni dei caratteri, ecc. Il tutto allo scopo di una maggiore leggibilità a seconda dei bisogni del singolo. Chi preferisce leggere un articolo affogato in una pagina ricca di colori, elementi grafici, pubblicità animate e quant’altro può benissimo fare a meno di questa piccola utility. Per finire, ho sentito che non è perfetta con tutti i siti, e possono esserci errori di rendering dei contenuti. Per adesso, sui siti di informazione che consulto abitualmente, non ho riscontrato grossi problemi. Spero che questa segnalazione sia cosa gradita a chi, come il sottoscritto, è sempre più affaticato da siti Web ricchi ‘di effetti speciali e colori ultravioletti’ (i meno giovani ricorderanno la citazione!).

iPhone OS 3.0: lista dei desideri

Mele e appunti

Come saprete, Apple ha organizzato un evento a inviti per domani, 17 marzo, allo scopo di offrire un’anteprima della nuova versione del sistema operativo di iPhone, la 3.0. Macworld.com ha pubblicato un articolo di opinione di una certa Melissa Perenson originariamente apparso nel blog Today @ PCWorld di PCWorld.com. In quell’articolo, l’autrice formula un’ipotesi: che probabilmente l’importanza di questo evento non è legata strettamente a un aggiornamento del software di iPhone, ma che possa essere il segnale dell’arrivo, in un futuro molto prossimo, di un nuovo dispositivo portatile Apple, una sorta di — cito — gadget che sia un assistente mobile / dispositivo per Internet / mini-portatile. E poi si sbizzarrisce immaginando il possibile aspetto di un tale dispositivo, dice che potrebbe essere un rivale diretto del Kindle 2 di Amazon. Eccetera eccetera.

Detto fra noi: a me sembra il classico articolo-fuffa per attirare commenti e stimolare la discussione. Che Apple stia progettando un Tablet è rumour caro a molti, e le ultime speculazioni lo danno come un dispositivo paragonabile a un grosso iPod touch e privo di tastiera fisica. Conto di tornare a breve sull’argomento con un articolo tutto dedicato, considerazioni di interfaccia incluse. Adesso voglio riportare l’attenzione su questa anteprima dell’iPhone OS 3.0 che si terrà domani nel Campus di Apple a Cupertino.

Quando Apple organizza cose del genere, è facile lasciare che la fantasia si scateni: ricordo il chiacchiericcio alla vigilia dell’evento dello scorso ottobre dedicato ai portatili. Lessi le previsioni più folli. Poi le novità non mi hanno deluso, ma sono state di certo molto meno fantascientifiche di tanti rumour campati per aria. Detto questo, sono molto incuriosito da ciò che Apple tirerà fuori dal cappello domani. Il fatto stesso che la versione sia 3.0 e non 2.3 lascia intendere che le migliorie e le novità saranno consistenti, e che non sarà soltanto il classico aggiornamento tappa-bug e di rifinitura. Che cosa apparirà? Purtroppo, a differenza del gioco della Settimana Enigmistica, con Apple non basta unire i punti per ottenere la soluzione.

Per questo, più che buttarmi in previsioni, provo a fare un elenco di quel che mi piacerebbe trovare nella nuova versione dell’iPhone OS. Non in ordine di importanza:

1. Una cosa gradita sarebbe la possibilità di personalizzare l’interfaccia di iPhone con temi, sfondi e icone ad hoc. Sembra una sciocchezza, ma in fin dei conti iPhone è un oggetto estremamente personale e mi pare un po’ sciocco che il livello di personalizzazione sia limitato a scegliere uno sfondo (visibile solo all’accensione e allo sblocco del dispositivo) e a come disporre le icone delle applicazioni sullo schermo; così come mi pare sciocco dover fare un jailbreaking di iPhone solo per avere questa funzionalità. (Sì, chi ha un iPhone o iPod touch jailbroken può personalizzarne l’aspetto, e molti artisti e designer hanno già prodotto un sacco di temi e icone all’uopo — è sufficiente fare un giro su MacThemes, magari partendo da qui per rendersene conto. Louie Mantia ha realizzato vari set di icone per iPhone. La mia serie preferita è Reinassance).

2. Il copia/incolla. Lo aggiungo un po’ oziosamente perché, ci si creda o no, non ne ho sentito particolarmente la mancanza finora. Dipende di certo da come utilizzo iPhone. Ma è di indubbia utilità, ed è comodo poter selezionare blocchi di testo anche solo per poterli eliminare, come mi capita quando rispondo a un’email e voglio eliminare le sezioni di testo dell’email originaria che non serve citare.

3. Un Bluetooth senza limitazioni. Anche qui, non ho sentito molto la mancanza del Bluetooth finora, perché per scambiare dati con il Mac ho sempre usato il Wi-Fi unitamente ad applicazioni come Air Sharing e Briefcase. Ma non sarebbe malvagio poter accoppiare iPhone a una tastiera wireless, magari proprio con la nuova, compatta Apple Wireless Keyboard. Oppure poter accoppiare iPhone con un altro cellulare per un rapido scambio di dati (foto, file audio).

4. Il potenziamento di alcune applicazioni di serie, in primis quella dedicata alla gestione degli SMS. Mi piacerebbe più flessibilità, come il poter cancellare singoli SMS senza dover essere costretto a cancellare un’intera ‘conversazione’, o il poter inoltrare un messaggio. In MobileMail vorrei la possibilità di selezionare una serie di messaggi e contrassegnarli come letti (al momento le opzioni sono soltanto due: eliminare e spostare). Per quanto riguarda la fotocamera forse non guasterebbe un temporizzatore, che permettesse di scattare foto con un ritardo regolabile dall’utente, questo per evitare foto mosse e per posizionare meglio iPhone verso il soggetto da fotografare (per esempio se stessi).

5. La risoluzione di certe lievi incongruenze dell’interfaccia. Esempio: la possibilità di accettare o rifiutare una chiamata cambia a seconda che iPhone sia in stop o sbloccato. Se è in stop e riceviamo una chiamata, possiamo soltanto rispondere (spostare lo slider virtuale per sbloccare + rispondere); se è già sbloccato e riceviamo una telefonata vengono proposti due pulsanti, uno per rispondere (verde) e uno per rifiutare (rosso). Se vogliamo rifiutare una chiamata in arrivo con iPhone in stop dobbiamo per forza rispondere e riattaccare — un gesto in più e una scomodità maggiore. Comprendo il compromesso di design: lo slider serve per evitare che, all’arrivo di una chiamata con iPhone in stop, si prema inavvertitamente il pulsante sbagliato e si chiuda la comunicazione quando invece vogliamo rispondere. Di fatto i due distinti comportamenti non mi piacciono. Basterebbe mettere due slider, come quando vogliamo spegnere iPhone: uno in basso per accettare la chiamata, con sfondo verde; uno in alto per rifiutare, con sfondo rosso.

6. Sincronizzazione potenziata (esempio: le note in Mail.app con le Note in iPhone).

7. Possibilità di utilizzare messaggi email con la tastiera in orientamento orizzontale. MobileMail dovrebbe davvero comportarsi come MobileSafari.

Queste sono le prime cose che mi sovvengono, ci può essere altro. Sono sicuro che Apple introdurrà novità che magari neanche ci si aspetta e poi tutti a dire Mai più senza. Per curiosità, qual è la vostra lista dei desideri per il nuovo iPhone OS 3.0? (A parte gli MMS, uah uah).


[Aggiornamento: Nel frattempo, MacRumors pubblica un post in cui si descrive come dovrebbe funzionare il copia/incolla nell’iPhone OS 3.0 prossimo venturo:

Secondo [Kevin] Rose, per entrare in modalità copia/incolla, basta fare doppio tap sulla parola, e apparirà una sorta di lente di ingrandimento [presumo simile a quella che appare quando si vuole posizionare il cursore con precisione in un punto del testo, N.d.RM] con due virgolette, che sarà possibile trascinare sul testo da selezionare. Fatta la selezione, si potrà copiare, incollare o tagliare. In passato Rose è stato molto accurato in merito ai dettagli delle revisioni dei prodotti Apple. Abbiamo anche sentito che, oltre al copia/incolla, nell’iPhone OS 3.0 troveremo una pagina home migliorata con la possibilità di organizzare i contenuti per categorie.

E John Gruber, linkando MacRumors, aggiunge:

Non so quanto sia corretta questa descrizione del procedimento di copia/incolla, ma dalle voci che mi sono giunte pare che il copia/incolla sarà uno dei punti forti dell’annuncio di domani.

In genere Gruber è a sua volta una buona fonte, per cui direi che troveremo il copia/incolla al 99,8% nella prossima versione del software di iPhone.]

Il Newton e il bug del 2010: qualcosa si muove

Mele e appunti

In questo articolo parlavo del cosiddetto ‘bug del 2010’ che rappresenta un serio inconveniente per la piattaforma di dispositivi Newton (fuori produzione da più di un decennio ma mai obsoleti!). Sempre nell’articolo menzionavo il buon Eckhart Köppen, che si sta facendo carico di analizzare il problema e di lavorare a una soluzione.

Köppen sta decisamente facendo passi avanti in tempi piuttosto brevi. In un messaggio apparso nella lista NewtonTalk lo scorso 8 marzo, Köppen annuncia Y2010 Diagnostic, un nuovo software di diagnostica che analizza gli allarmi, appuntamenti, e gli eventi ricorsivi che abbiamo già impostato nei nostri Newton, e che dovrebbe chiarire che cosa può andare storto in futuro se non viene applicata la patch:

L’applicazione permette anche di eliminare tutti gli allarmi attualmente impostati. Questa funzionalità modifica i dati, pertanto fate attenzione e pensateci bene prima di decidere di eliminare tutti gli allarmi dagli eventi che avete già impostato. Se li eliminate per sbaglio, dovrete reinserirli manualmente uno per uno. Siete stati avvertiti.

Se il vostro Newton è afflitto da un allarme in loop infinito, potete provare a lanciare l’applicazione Y2010 Diagnostic e utilizzarla per risolvere la situazione. 

Nello stesso messaggio, Köppen fa sapere di essere a buon punto nella creazione della patch che sistemerà il bug del 2010:

Un’ultima cosa a riguardo del fix vero e proprio: a questo punto non terrei installato Fix2010 [l’utility di Avi Drissman]. Ormai mi ritrovo con la maggior parte dei pezzi di basso livello per realizzare una vera patch e li sto utilizzando da un certo tempo; la parte più importante che ancora manca è cosa fare con gli allarmi al momento ancora attivi (naturalmente la cosa più semplice è eliminarli e applicare la patch al Newton). In ogni caso il problema dovrebbe essere ampiamente risolto molto prima del 2010.

Inutile dire che sono orgoglioso di far parte della comunità Newton. È nei tempi difficili che salta fuori il carattere di una comunità.

Migliorare lo Shuffle!

Mele e appunti

Si poteva fare ancora più piccolo di così? Evidentemente sì. E adesso parla. Io preferisco le dimensioni e il silenzio dell’iPod Shuffle precedente. È comunque una trasformazione che lascia sorpresi. (Curiosità: quanti, come me, pensavano che la foto ritraesse lo Shuffle di lato?).

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Vecchio e nuovo iPod Shuffle (Immagine presa dal video dimostrativo) — © 2009 Apple, Inc.

Una perplessità — A ben vedere, il nuovo Shuffle non è esente da compromessi, inevitabili quando si riducono le dimensioni di un dispositivo a questi livelli (pesa dieci grammi, santo cielo). Per poterlo rendere così minuto, ovviamente i controlli sono migrati dallo Shuffle agli auricolari, che hanno un’interfaccia analoga a quelli per iPhone. È una comodità ma è anche un punto debole, perché vincola all’utilizzo degli auricolari Apple in dotazione. Se uno volesse usare cuffie diverse non potrebbe; magari uno vuole riutilizzare le sue cuffie a padiglioni chiusi preferite che già usa con altri iPod vecchi e nuovi, ma con questo Shuffle non può. Magari vuole collegarlo alle casse dello stereo o agli altoparlanti esterni che usa con il Mac, ma non ha modo di controllare la riproduzione della musica. Forse non sono casi tipici, ma non mi sembrano nemmeno troppo estremi. Per iPhone esistono già auricolari di terze parti. Probabilmente questa ‘mancanza’ spingerà alla produzione di simili accessori per lo Shuffle.

Mi piace invece il nuovo cavo USB per collegare lo Shuffle al Mac: da un lato la presa USB, dall’altro la presa cuffie. Semplice e senza dock di mezzo.

L'usabilità del Kindle 2

Mele e appunti

Sono da tempo iscritto all’Alertbox di Jakob Nielsen, e nell’ultima pubblicazione del 9 marzo si trova una breve recensione sul nuovo Kindle 2 che pone l’accento, prevedibilmente, sul design e sull’usabilità del nuovo modello di lettore di testi in formato elettronico proposto da Amazon. Il risultato è quel che in inglese si direbbe una mixed bag, ossia un insieme di aspetti positivi e negativi ugualmente importanti.

Riporto i passaggi essenziali della recensione di Nielsen:

Sommario: Il nuovo lettore di e‑book di Amazon offre una leggibilità paragonabile al testo stampato e brilla soprattutto per quanto riguarda la lettura di romanzi; tuttavia il design dell’interazione con l’utente è problematico e la gestione di contenuti non lineari è da rivedere.

La nuova versione del Kindle, il dispositivo di Amazon.com dedicato alla lettura di e‑book, è stata recentemente introdotta con un display migliorato e svariati aggiornamenti generali. Ora offre un buon livello di usabilità per la lettura di opere di fiction lineari (soprattutto romanzi), anche se è meno usabile per altri tipi di letture.

Ho fatto un esperimento e ho acquistato due copie dello stesso libro: un’edizione cartacea tascabile e un file da caricare sul Kindle. A capitoli alternati, ho letto metà del libro sul supporto cartaceo e metà del libro sullo schermo del Kindle. La mia velocità di lettura è stata pressoché identica. […]

Girando per casa con il Kindle in mano, mi sentivo un po’ come un personaggio di Star Trek con il suo datapad. Ma quando mi sono seduto e ho iniziato a leggere il romanzo, mi sono lasciato catturare dalla storia al punto di dimenticarmi che la stessi leggendo su un dispositivo elettronico. Già solo per questo i progettisti del dispositivo si meritano un elogio.

Design dell’interazione problematico

Il Kindle eccelle in un’area del design dell’interazione: voltare la pagina è estremamente semplice e comodo. Questo comando presenta due pulsanti (due per lato). Lo sfogliare pagine a ritroso è un’azione molto meno comune, ma è comunque supportata molto bene grazie a un pulsante apposito di dimensioni minori.

Il dispositivo offre quindi un buon supporto per quanto riguarda la lettura lineare — ed è giusto che sia così, visto che il design del Kindle è incentrato su questo compito specifico. Durante la lettura, l’unica interazione è quella di premere il pulsante di avanzamento pagina.

Tutto il resto è problematico.

La maggior parte delle interazioni con il Kindle sono mediate da un piccolo joystick chiamato 5‑way, che permette di muovere il puntatore nelle quattro direzioni; la quinta azione viene innescata premendo il joystick. Agire in continuazione sul joystick per spostare il cursore sullo schermo è particolarmente tedioso. Non si ha affatto la sensazione di una manipolazione diretta dell’interfaccia. È il joystick 5‑way il padrone del puntatore, non l’utente, e spostare il puntatore nel punto desiderato richiede un certo lavoro.

L’interazione con il joystick 5‑way del Kindle assomiglia molto alle interfacce utente di molti smartphone di medio livello, anche se il 5‑way è peggiore della mini-trackball di un BlackBerry.

Inoltre Kindle è lento. Ogni volta che si impartisce un comando, il dispositivo pondera la situazione prima di agire. Anche il voltar pagina richiede un intervallo di tempo leggermente più lungo del normale, e tutte le altre azioni si rivelano decisamente impacciate.

In breve: puntamento problematico e goffo + reazione lenta = pessima esperienza utente che scoraggia le persone dall’esplorare il dispositivo più a fondo e provare compiti diversi.

Gestione di contenuti non lineare: un design discutibile

Poniamo che si voglia dare un’occhiata all’elenco degli articoli di tecnologia del Wall Street Journal. Osservate lo screenshot: dove fareste clic?

kindle-wsj-section-list.png

Tutte le persone a cui ho rivolto la domanda hanno risposto che farebbero clic su “Technology” per vedere gli articoli di quella sezione.

Invece no. Facendo clic in quel punto si viene portati soltanto sul primo articolo della sezione. Per vedere la lista di articoli della sezione è necessario fare clic sul numero in parentesi che indica la quantità di articoli disponibili. In questo caso, “(16)”.

Intuitivo? Niente affatto. Tant’è vero che, dopo due settimane, continuo a sbagliarmi facendo ciò che sarebbe più naturale: fare clic sul nome della sezione per visualizzare l’elenco di articoli relativi.

(Se il Kindle fosse un dispositivo touch-screen o un’interfaccia utente basata sul mouse, insisterei su questo aspetto facendo notare le implicazioni della Legge di Fitts legate alla scelta di usare l’elemento cliccabile più piccolo per effettuare la selezione più importante. Tuttavia con il joystick 5‑way scegliere un elemento grande o piccolo è ugualmente semplice, e questo è l’unico aspetto positivo di tale interfaccia. In ogni caso, rendere così piccoli i comandi più importanti, e quindi riducendone l’enfasi, rimane una pessima scelta di design dell’interfaccia grafica).

Il problema di usabilità con contenuti non lineari è fondamentale perché è indice di una problematica più profonda: l’esperienza d’uso del Kindle è dominata dalla metafora del libro. L’idea di voler iniziare dalla prima pagina di una sezione ha senso in un libro poiché la maggior parte dei libri è basata su un’esposizione lineare. Purtroppo non è il caso di molte altre serie di contenuti, fra cui quotidiani, riviste e anche libri di non-fiction come guide turistiche, enciclopedie, ricettari.

Pertanto, le decisioni di design che fanno del Kindle un ottimo dispositivo per leggere romanzi (e non-fiction lineare), lo rendono una pessima soluzione per consultare contenuti non lineari. Certo, i progettisti di Amazon potrebbero sistemare certe semplici sviste dell’interfaccia utente, come il design dell’interazione per la consultazione del sommario di un quotidiano. Ma sarebbe solo una pezza provvisoria. Per ottimizzare davvero l’esperienza utente non lineare dovrebbero riconcettualizzare completamente il design del Kindle.