Dopo l'aggiornamento, qualche perplessità

Mele e appunti

Lo dico subito: qualche problema, stavolta, c’è stato. Con ciò non ritiro le prime impressioni positive del mio post di qualche giorno fa. Il fatto è che i problemi non si sono presentati subito, ma solo dopo diverse ore di utilizzo. Per ora ne sono venuto a capo, ma ammetto di aver brancolato nel buio e di essere andato a tentativi.

1. Guai con l’ambiente grafico — Il primo segnale che qualcosa non stesse andando per il verso giusto era il curioso ritardo da parte di Mac OS X dopo la chiusura di un’applicazione. La finestra principale veniva chiusa, ma il menu dell’applicazione rimaneva nella barra menu per un intervallo di tempo sufficientemente lungo per essere notato. Come se Mac OS X faticasse a liberare memoria. Poi, il peggio: se per caso durante questo intervallo cercavo di passare a un’altra applicazione, o di fare clic su una finestra sottostante, o di cambiare area di lavoro con Spaces, o di fare clic sul Dock o sulle icone nell’angolo destro della barra dei menu, la parte grafica del sistema si piantava e appariva la famigerata rotellina arcobaleno. Specifico che era la sola parte grafica del sistema e non tutto il PowerBook a piantarsi, perché in realtà tutto continuava a funzionare e potevo monitorarlo collegandomi via ssh dal Terminale di un altro PowerBook in rete. Dando il comando top e osservando la tabella dei processi, ogni cosa era a suo posto e non c’erano anomalie nell’uso delle risorse processore. Ma sul PowerBook principale tutto era congelato, come se fosse un fermo immagine della scrivania e del Finder. Provando a terminare Finder, Dock e altri processi legati all’ambiente grafico non produceva effetti significativi e l’unica cosa da fare era riavviare il PowerBook da remoto con un sudo shutdown ‑r now.

Questo comportamento, riproducibile, aveva iniziato a manifestarsi con una frequenza allarmante. Riprendendo il controllo del PowerBook dopo ogni riavvio, andavo a esaminare il file system.log in Console, e arrivato al punto in cui era avvenuto il congelamento trovavo invariabilmente queste righe:

Feb 13 04:19:57 Richard-XII kernel[0]: NVChannel(GL): Graphics channel exception! status = 0xffff info32 = 0xd = GR: SW Notify Error
Feb 13 04:19:57 Richard-XII kernel[0]: 00000006
Feb 13 04:19:57 Richard-XII kernel[0]: 00100000 00000697 00004e5e 00400000
Feb 13 04:19:57 Richard-XII kernel[0]: 000052e4 00001450 00010004 00000002
Feb 13 04:19:57 Richard-XII kernel[0]: 00000000 beef9601 0e848707

Ora, dato che con Mac OS X 10.5.0 e 10.5.1 questo inconveniente non si è mai presentato, era chiaro che i due imputati non potevano essere che l’aggiornamento 10.5.2 e, a maggior ragione, l’Aggiornamento del sistema grafico di Leopard. Avendoli entrambi installati con Aggiornamento Software, ho provato a scaricare il Combo update 10.5.2 da 343 MB e l’Aggiornamento del sistema grafico dal sito Apple e a installarli tramite l’Installer. Ma non uno dopo l’altro: ho prima reinstallato Mac OS X 10.5.2 e verificato se il fenomeno fosse scomparso o meno. All’inizio tutto sembrava essere tornato a posto (avevo anche resettato la PRAM), ma dopo poco il problema si è ripresentato, stavolta semplicemente chiudendo un programma e passando al successivo con Mela-Tab. Ho quindi reinstallato l’Aggiornamento del sistema grafico di Leopard, riavviato per l’ennesima volta e incrociato le dita. Il sistema ora appariva senza dubbio più stabile, e anzi le animazioni grafiche di Stack e Quick Look sembravano persino più scattanti di prima. Dopo alcune ore il blocco si è ripresentato. E io ho cominciato a cercare un altro colpevole in modo assolutamente casuale. Perché non partire dai font, a questo punto? Magari il 10.5.2 non digerisce qualche famiglia di caratteri, ho pensato, e allora ho lanciato FontExplorer X. Quando si hanno 964 font attivi, però, diventa difficile isolare le magagne. Sono partito dai font che venivano identificati come TrueType PC e ne ho disattivate un paio di dozzine, che peraltro non avevo mai veramente usato. Ma l’operazione era scoraggiante, e ho lasciato perdere. Oltretutto, più disattivavo, meno mi convincevo che la radice di questo insolito problema fosse da ricercare nei font, malgrado sia una pista plausibile.

Poi, d’istinto, ho fatto un’altra cosa: ho eliminato l’effetto 3D del Dock (scaricando un comodo AppleScript di Dan Frakes linkato in questo suggerimento di MacOSXhints.com). Non so che cosa sia successo, ma da quando ho fatto questa modifica e tengo il Dock in 2D (com’era in Tiger) in basso, il problema non si è più ripresentato (e sono passati quasi due giorni ormai). Sono genuinamente perplesso.

2. AirPort più stabile di prima, ma con meno segnale — Risolvere questo inghippo è stato decisamente più veloce. Con Utility AirPort sono entrato nella configurazione delle due basi AirPort Express che governano la mia rete domestica e ho provato a cambiare il canale di trasmissione del segnale wireless. Riavviate le basi, spenta e riaccesa la scheda AirPort sul PowerBook, tutto è rientrato nella normalità e ora ho un segnale forte e stabile.

3. Front Boh — Ormai sul mio PowerBook Front Row lo chiamo così. Appena installai Leopard a ottobre, Front Row funzionava senza grossi problemi. Poi stranamente ha cominciato a degradare. Prima la grafica e le animazioni, che di tanto in tanto si muovevano a scatti e certe voci di menu sembravano volatilizzarsi. Poi diventava impossibile andare in Filmati > Trailer Cinematografici senza far piantare Front Row (che usciva per conto suo, senza alcun avviso di “Applicazione chiusa inaspettatamente”). Nessun aggiornamento, né di sisstema, né di sicurezza, né di QuickTime ha migliorato la situazione. Ora, con Mac OS X 10.5.2 e l’aggiornamento del sistema grafico, Front Row è inutilizzabile: lo avvio, lo schermo si fa nero, e non succede nulla. Premendo Esc si ritorna normalmente al Finder. Di Front Row mi importa poco, ma continua a incuriosirmi il fatto che prima funzionasse bene e che si sia degradato in questa maniera.

4. E infine una buona notizia — Non so se è dovuto all’aggiornamento di Adobe InDesign alla versione 5.0.2 o agli ultimi aggiornamenti di Mac OS X, ma un problema con una famiglia di font — essenziale per lo svolgimento di un lavoro di traduzione direttamente su impaginati InDesign — si è finalmente risolto. Ora posso lavorare sotto Leopard e, soprattutto, usando un monitor da 20 pollici e non uno da 15 di un PowerBook Titanium.

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