L’universo è sicuramente dotato di ironia, perché poco dopo essermi impegnato nella realizzazione del lungo articolo di qualche giorno fa sulle spinte innovative e conservative dell’interfaccia utente, mi capita sotto gli occhi questa schermata che dovrebbe essere di una versione beta di Microsoft Office 2010.
D’accordo, non è una versione definitiva.
D’accordo, è una schermata fissa, e non è del tutto indicatrice della vera esperienza utente.
Sta di fatto che non ho parole. Steven Frank sì, ed esprime bene lo stesso tipo di reazione che mi ha assalito. Trovo assolutamente corretto e condivisibile questo passaggio:
Credo che questo [pasticcio di interfaccia] derivi da una cultura aziendale incapace di dire no a qualunque proposta. Office ha un triliardo di funzioni, e senza dubbio la decisione di aggiungerne altre migliaia è spinta da ragioni di marketing, per giustificare l’upgrade alla versione 2010. Ognuno ha un proprio modo di utilizzare Office, e [Microsoft] sta letteralmente cercando di fornire ogni layout o personalizzazione possibile per accontentare ogni utente della storia. Ha paura che qualcuno smetta di usare Office (come se avesse scelta) perché Microsoft non è riuscita a posizionare i tre pulsanti di cancellazione in quella certa maniera. È pura follia.
Se insegnassi design e usabilità prenderei quella schermata come esempio di ciò che non va fatto quando si progetta un’interfaccia utente.
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