Ora che mi sento più a mio agio in Twitter e che utilizzo il servizio con più costanza, stavo cercando una configurazione più omogenea per pubblicare i miei tweet. Un mese fa scrivevo in questa sede:
Dal punto di vista ‘tecnico’, dopo aver provato vari client Twitter per Mac OS X, per ora rimango con questa configurazione: Twitterrific in lettura sul monitor del Cube, che si trova alla sinistra del mio monitor principale, e l’interfaccia Web di Twitter in scrittura. I client Twitter provati (Twitterrific compreso) sono tutti interessanti dal punto di vista dell’interfaccia, e hanno funzioni anche carine, ma trovo che a tutti, curiosamente, manca un dettaglio che per me è molto pratico per la scrittura dei tweet: un campo di testo con caratteri più grandi, e soprattutto in cima alla serie di tweet dei contatti che seguo. Proprio com’è fatta l’interfaccia Web di Twitter. Negli altri client desktop (almeno per Mac OS X), la casella di testo per scrivere i messaggi è in basso, è piuttosto piccola e il font ha la stessa dimensione di quello usato per visualizzare i messaggi altrui. (Penso soprattutto a Twitterrific, che è l’esempio che ho davanti). Con monitor piuttosto grandi, e con l’interfaccia del client che arriva poco sopra del Dock, scrivere in quella casella è scomodo […]
Quando si è sparsa la voce che Loren Brichter, creatore di un ottimo client Twitter per iPhone chiamato Tweetie stava lavorando a una versione di Tweetie per Mac, ho iniziato a tenermi informato con interesse. Quando, pochi giorni prima del rilascio ufficiale dell’applicazione (lo scorso 20 aprile), Brichter aveva pubblicato sul suo sito un video dimostrativo di Tweetie per Mac, ero certo che sarebbe diventato subito il mio client preferito. Mio e di tantissime altre persone. Ancora non si sapeva se sarebbe stato un freeware o un software a pagamento, ma quel video era stato per me così convincente che non mi importava.
E infatti, appena scaricato e installato, Tweetie per Mac ha mantenuto le promesse ed è l’unico client che uso sul mio PowerBook principale per scrivere messaggi. Dopo alcune ore di utilizzo non avevo dubbi e ho cancellato tutti gli altri client provati nelle ultime settimane, e ora Tweetie ha un posto fisso nel mio Dock. (Continuo a tenere Twitterrific sul Cube a fianco, perché va benone in lettura).
Avrei voluto scrivere le mie impressioni qualche giorno fa, ma ho preferito lasciar sedimentare l’entusiasmo, esplorare bene l’applicazione, che nel frattempo in poco più di una settimana è già alla versione 1.0.2, e prender nota degli aspetti positivi e dei particolari che a mio avviso dovrebbero essere rivisti o aggiustati. Potrebbe comunque essermi sfuggito qualcosa, e ogni vostro contributo in proposito è più che ben accetto.
Cosa mi piace
Tweetie è un’applicazione visivamente molto gradevole, e mi piace molto il lavoro che è stato fatto con l’interfaccia. La scelta dei colori, la disposizione delle informazioni, le icone, le animazioni e gli effetti di transizione. E in generale tutta una serie di piccoli tocchi che rendono l’interfaccia di Tweetie piuttosto originale e che le permettono di distinguersi da tutti gli altri client Twitter e da altri programmi per Mac OS X.
Nella figura qui sopra è visibile la finestra principale di Tweetie, con i tweet dei contatti che seguiamo. In alto l’applicazione indica dove ci troviamo (“Timeline”). Nella barra laterale sinistra è presente una serie di icone — dall’alto verso il basso esse sono: l’immagine dell’account Twitter attivo al momento, l’elenco dei messaggi (nostri e di chi seguiamo), l’elenco delle risposte o delle menzioni, l’elenco dei messaggi diretti (privati), l’icona ‘spotlight’ per effettuare ricerche, e infine (nel mio caso) l’immagine di un secondo account Twitter, che è ‘spenta’ perché non attivo al momento. Come potete vedere, l’aspetto generale di Tweetie lo fa sembrare un programma pensato più per iPhone che per la scrivania del Mac. Un indizio rivelatore, a parte la foggia e le dimensioni delle icone, è la barra di scorrimento, nonché l’icona in basso a sinistra per scrivere un nuovo messaggio, identica a quella di MobileMail per comporre una nuova email.
Utilizzare Tweetie, con un’interfaccia così, è semplice e immediato. Un particolare che mi ha favorevolmente colpito sin dall’inizio è la velocità delle transizioni e della navigazione. Quando Tweetie non era ancora disponibile e guardavo il video dimostrativo, pensavo: ‘Certo, è così fluido perché è su un Mac con processore Intel Core 2 Duo. Voglio vedere sul mio povero G4’. Beh, sul povero G4 con 32 MB di memoria video, Tweetie è ugualmente scattante e fluido — un altro punto a favore. E non solo è veloce nel passare da una schermata all’altra, ma anche nel dialogo con Twitter: se stiamo seguendo qualcuno e ci incuriosisce conoscere la persona a cui il nostro contatto sta rispondendo o fa riferimento, basta un clic sul @nome-utente ed è subito visibile il suo elenco di messaggi.
E non solo: in alto appare una fila orizzontale di icone che permettono di navigare all’interno del suo profilo (vedi figura). L’icona del fumetto mostra tutti i suoi tweet; icona della chiocciola (@) mostra tutte le risposte e le menzioni dirette a questa persona; l’icona della stella mostra i tweet che la persona ha contrassegnato come preferiti; e infine l’icona con la ‘i’ mostra le informazioni relative alla persona: quanti tweet ha scritto in totale, quanti sono i suoi preferiti, quanti utenti la stanno seguendo e quanti utenti segue, e poi luogo di residenza, indirizzo dell’eventuale sito Web e il mini-profilo di massimo 160 caratteri.
Tweetie è assai rapido nell’accedere a tutte queste informazioni: più di altri client Twitter e a volte più della stessa interfaccia Web di Twitter. E mi piace molto il fatto che queste informazioni siano visualizzate tutte all’interno di Tweetie. Una cosa estremamente irritante di Twitterrific è proprio il suo appoggiarsi all’esterno, rimandando al browser ogni genere di informazione che non sia lo stream di messaggi visualizzati nella finestra principale. Lo trovo un andirivieni fra applicazioni inutile e un po’ caotico. Con Tweetie non è necessario uscire dal programma, a parte ovviamente quando si fa clic su un link a un determinato sito Web.
Scrivere nuovi tweet — I vari client Twitter provati in precedenza, come scrivevo un mese fa, avevano tutti un dettaglio che non mi piaceva: il campo di testo dove scrivere i messaggi era troppo sacrificato, e i caratteri troppo piccoli. Non riuscivo a capire perché nessun client seguisse l’ottimo esempio dell’interfaccia Web di Twitter: un riquadro grande, con caratteri ben visibili, e soprattutto in cima ai tweet, non in basso. Tweetie aggira brillantemente il problema: i nuovi messaggi si scrivono in una finestra a parte. Inizialmente questa scelta non mi convinceva, ma presto mi sono reso conto che è la più pratica. Si fa clic sull’icona in basso a sinistra — o, molto più comodamente, si usa la scorciatoia da tastiera ⌘-N — e appare la finestrella con un’animazione ‘liquida’. La finestra si può spostare ovunque sullo schermo, e la posizione viene registrata e mantenuta coerentemente. Per chi usa monitor di dimensioni medio-grandi è ottimo poter scrivere in una finestra che si apre all’altezza degli occhi, e non in uno spazio in fondo all’applicazione e quasi sempre a ridosso del Dock (come in Twitterrific e in altri client). In più la grandezza dei font è variabile nelle preferenze, da un minimo di 10 a un massimo di 14 punti. Per i miei occhi 12 punti sono perfetti, 14 è grasso che cola. Altri client sembrano preferire 10–11 punti… un po’ piccoli su uno schermo da 20 pollici.
(Fra l’altro questo modo di scrivere tweet, l’aprire la finestrella, scrivere il messaggio e vedere il messaggio sparire nell’etere e poi apparire nello stream di Twitter mi riporta indietro ai tempi della scuola, quando si usava comunicare con i compagni durante le lezioni attraverso brevi messaggi scritti su pezzetti di carta e scambiati furtivamente per evitare di essere beccati dal professore).
Accorciare i link e aggiungere immagini — Per queste due funzioni Tweetie lavora sull’integrazione. Nelle preferenze è possibile scegliere fra 5 servizi di ‘accorciamento link’ (bit.ly, TinyURL, is.gd, tr.im e DiggBar), e 4 servizi di gestione foto per chi usa Twitter (Twitpic, Twitgoo, Posterous e yFrog). Quando si inserisce un link lungo in un nuovo messaggio e si sceglie il comando “Shorten URLs” dal menu a discesa attivabile facendo clic sull’icona dell’ingranaggio, il link viene automaticamente accorciato, senza bisogno di usare il browser, andare al sito del servizio, incollare il link da accorciare, e copiare il link accorciato nel proprio messaggio. Questo è molto comodo e permette di risparmiare tempo e passaggi.
Sempre in tema di link accorciati, trovo ottima la funzione di anteprima di Tweetie: quando si fa clic su un link accorciato, Tweetie apre una finestra di dialogo in cui viene visualizzato il link completo, così che si abbia già una idea più precisa di che cosa si aprirà nel browser.
Altra cosa molto apprezzata è la gestione di più account. Avere più account in Twitter può sembrare sciocco e da malati, ma non è infrequente trovare casi di utenti che hanno in attivo un account personale e uno rappresentativo della loro società, o della rivista a cui collaborano, o dell’applicazione che sviluppano (qui l’account viene impiegato come flusso di feed con informazioni, novità e avvisi specifici relativi all’applicazione), ecc. Passare da un account all’altro in Tweetie è questione di un clic sull’icona corrispondente. Se abbiamo già aperto la finestra per scrivere un nuovo messaggio e ci rendiamo conto di essere nell’account sbagliato, basta scegliere l’altro account dal menu a discesa presente nella finestra stessa.
Dettagli da rivedere
Scorciatoie e deviazioni — Tweetie, a mio avviso, ha un problema con le scorciatoie da tastiera per gestire la navigazione all’interno dell’interfaccia. Alcune delle scelte di default sono discutibili: perché per effettuare lo scorrimento della lista dei tweet verso il basso e verso l’alto non posso usare i tasti con le frecce o i tasti ‘Pagina Su’ e ‘Pagina Giù’? Tweetie costringe a servirsi della barra spaziatrice per scorrere verso il basso e, a complicare le cose, ⇧-Barra spaziatrice per scorrere verso l’alto. Non è difficilissimo abituarsi, ma non sono scorciatoie ‘naturali’. Spesso e volentieri viene spontaneo usare i tasti ‘Pagina Su’ e ‘Pagina Giù’… e non succede nulla.
Altre scorciatoie sono molto simili fra loro e quindi facilmente confondibili. Per scrivere una risposta viene spontaneo fare ⌘-R. E per ricaricare (Refresh) i tweet e aggiornare il flusso? ⇧-⌘-R naturalmente. E per ri-pubblicare (Repost — o meglio Retweet, nel gergo di Twitter) un messaggio altrui? ⌥-⌘-R. Troppo simili.
Poi si possono trovare piccole incongruenze: se voglio marcare un messaggio altrui come preferito, lo seleziono e premo F. Compare una stellina, il messaggio è tra i preferiti. Per togliere quello stesso messaggio dai preferiti viene spontaneo premere ancora F, perché — come in altre applicazioni — quel tasto viene avvertito come un interruttore (toggle). Ci si aspetta che funzioni e che la stellina scompaia, invece non succede niente.
A mio avviso, quindi, le scorciatoie da tastiera più importanti dovrebbero essere personalizzabili.
Non tutto è trasparente — Trovo molto utile il sistema di indicatori in Tweetie. Per segnalare la presenza di nuovi tweet, nuove risposte/menzioni, nuovi messaggi diretti, Tweetie appone un pallino azzurro in alto a destra sulle rispettive icone nella barra laterale. È comodissimo, specie quando si avvia l’applicazione: vediamo subito se ci sono nuovi messaggi che ci riguardano e in un clic li visualizziamo. Un altro indicatore, anche se più rudimentale, dell’arrivo di nuovi tweet è l’icona che Tweetie aggiunge per default alla barra dei menu: nera (spenta) quando tutti i messaggi sono stati letti, blu (accesa) quando ve ne sono di nuovi. Solo che, anche quando si sono letti tutti i messaggi nuovi, gli indicatori rimangono presenti (i pallini sulle icone e lo stato ‘blu’ dell’icona nella barra dei menu) e non si capisce bene che cosa bisogna fare affinché segnalino correttamente l’avvenuta lettura di tutti i tweet. Io ho notato che a volte basta selezionare uno degli ultimi tweet e salire di uno in uno fino all’ultimo più recente; altre volte è necessario scorrere prima verso il basso e poi risalire di uno in uno come prima.
Inoltre, malgrado sia possibile attivare un’opzione nelle preferenze che renda in una sfumatura di grigio più chiara i tweet già letti, trovo grossolana l’assenza di un pratico ‘Segnala tutti i tweet come letti’ (⌘-K in Twitterrific).
Interfaccia e usabilità — Sotto questo aspetto, Tweetie è promosso, ma non a pieni voti. Qua e là si notano particolari ancora raffinabili, come l’icona in basso a sinistra per scrivere un nuovo tweet: è piccola, fuori luogo, non sembra un pulsante da premere (pare più un’icona che visualizza uno stato) e si trova in una posizione non prominente. Dà molto l’idea di essere un’aggiunta dell’ultimo minuto (vedi figura). Inoltre, quando Tweetie è in background, la sua finestra non cambia sfumatura per segnalare lo stato ‘non attivo’, ma conserva la stessa intensità e colorazione dello stato attivo. Questo non è conforme alle linee guida di Mac OS X.
Ci sono poi altri dettagli che a mio parere dovrebbero essere personalizzabili e invece, al momento, sono prestabiliti e immutabili. Tweetie aggiorna automaticamente il flusso dei tweet, mentre sarebbe preferibile un’opzione (presente in altri client) per specificare l’intervallo di refresh. Delle scorciatoie da tastiera ho già detto. L’icona che appare nella barra dei menu non mi dispiace esteticamente e non mi disturba più di tanto, ma dovrebbe esservi un’opzione per disattivarla e utilizzare l’icona del Dock come punto di riferimento per avere rapide informazioni (se ci sono nuovi tweet, numero di tweet non letti, ecc. In questo Twitterrific rimane insuperato). Anche l’amico Daniele ha scritto una recensione di Tweetie, ed è stato molto più critico e pignolo di me nell’evidenziare quel che a suo parere sono gli elementi negativi. Cito di seguito i punti in cui mi trovo d’accordo con lui:
l’icona del dock non visualizza il numero di tweet non letti non è possibile usarne solo una (dock o menubar) la finestra di inserimento separato ha un senso per chi non si vuole distrarre, ma allora non si capisce perché se Tweetie è nascosto la scorciatoia per creare un nuovo tweet porta in primo piano anche la finestra principale il sistema per i retweet (RT) utilizza [il formato] via username anziché il prefisso RT le ricerche non possono essere salvate la possibilità di staccare la finestra di ricerca in una nuova finestra è comoda ma può produrre un sacco di sovraffollamento se utilizzato più volte per monitorare diverse ricerche se non si utilizzano le scorciatoie da tastiera, cosa che comunque andrebbe fatta, a volte si ha l’impressione di dover cliccare troppe volte per raggiungere un’azione il pulsante verde della finestra principale [che secondo le linee guida di Mac OS X serve per ridimensionare la finestra] non fa assolutamente nulla
Detto questo, per quanto mi riguarda gli aspetti positivi superano senza dubbio i negativi, e l’esperienza d’uso di Tweetie è decisamente più fluida e appagante di altri client Twitter per Mac. I difetti sono difetti di gioventù. Per essere una versione 1.0.2 non c’è da lamentarsi e direi che ha già un buon livello di maturità. Lo sviluppatore pare molto attento al feedback e vale la pena scrivergli. Su Twitter potete seguire i suoi account @atebits e @Tweetie.
Tweetie è utilizzabile in versione gratuita con annunci pubblicitari (pochi e mai invadenti), oppure è possibile acquistarlo in versione senza annunci per 19,95 dollari (prezzo promozionale fino al 4 maggio: 14,95 dollari).
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