Ancora Psystar, come se niente fosse

Mele e appunti

Premesso che odio parlare di Psystar per quel vecchio detto che fa più o meno così: “Che parlino bene o che parlino male di me, l’importante è che parlino di me”, ma dopo aver letto la notizia su Macworld.com, e come seguito del mio precedente intervento, non ho potuto farne a meno.

Anche in questo caso, ecco tradotte le parti salienti dell’articolo:

Psystar, il produttore di cloni Mac, non ha atteso il via libera di un giudice federale per iniziare a vendere macchine dotate della nuova versione del sistema operativo di Apple, Snow Leopard, secondo quanto riporta il sito Web dell’azienda.

Tutte le nuove macchine Psystar supportano Snow Leopard e stiamo già prendendo ordini per i computer con il più recente OS di Apple, che metteremo in vendita la settimana prossima”, ha dichiarato Psystar in un post anonimo pubblicato sul blog dell’azienda.

La pagina degli ordini di Psystar presenta Snow Leopard come upgrade opzionale, a 69,99 dollari, del sistema caricato di default, Mac OS X 10.5 Leopard. Il pacchetto di upgrade a Snow Leopard, però, comprende anche una copia delle due suite Apple, iLife e iWork.

Tuttavia al tempo stesso l’azienda produttrice di cloni mette in guardia i vecchi clienti di non provare da soli ad aggiornare a Snow Leopard i propri computer Intel generici. In questo modo, ha detto Psystar, “si potrebbero provocare danni ai vostri computer”.

L’azienda non ha specificato perché gli utenti non dovrebbero aggiornare a Snow Leopard, né ha offerto alcuna indicazione su come (o se) certi sistemi possano essere aggiornati a Mac OS X 10.6 o meno. “Presto pubblicheremo delle informazioni su come aggiornare il vostro computer a Mac OS X Snow Leopard”, è stato scritto sul blog. “L’upgrade è possibile a seconda di quando il vostro computer è stato acquistato, e i costi per l’aggiornamento potrebbero variare”. 

Lasciando da parte per un momento le questioni legali, lasciando da parte per un momento che questi manigoldi rivendano Snow Leopard + iLife + iWork a 69,99 dollari; chi, in tutta onestà, si metterebbe in mano a un’azienda così? Quando parlo di design, affidabilità, qualità dei prodotti Apple, a volte vengo tacciato di essere il classico fan Apple che non ha problemi a spendere duemila euro per un Mac. In realtà è proprio perché voglio spendere bene il denaro faticosamente accumulato in vista dell’acquisto di un computer, che preferisco il prodotto Apple al cassone assemblato e hackerato per far funzionare Mac OS X. Con un Mac vero, avvio Aggiornamento Software serenamente e non mi preoccupano gli aggiornamenti minori o gli aggiornamenti delle applicazioni o di parti del sistema. Così come posso acquistare il DVD di una major release di Mac OS X e aggiornare i miei Mac senza alcun problema.

Psystar rappresenta la quintessenza di quel che per me è essere pezzenti. Si rivolge a gente che pur di risparmiare duecento dollari si porta a casa un assemblato e i relativi grattacapi (Non provate ad aggiornare da soli il sistema operativo, “si potrebbero provocare danni ai vostri computer”: ma scherziamo?). È la stessa gente che non compra mai lo shareware, che non dona nemmeno un paio di dollari a quello sviluppatore indipendente che spesso salta fuori con qualche bella utility e non pretende altro che un piccolo ringraziamento. È la stessa gente che la Creative Suite la cerca sulle reti peer-to-peer. E così via. Una mentalità condivisa dai furfanti dietro a Psystar, che hanno la faccia tosta di accusare Apple di fare concorrenza sleale quando dovrebbero guardarsi allo specchio.

Mi dispiace, ma su questo argomento sto un po’ perdendo le staffe. E non tanto perché si parli di Apple: un’azienducola che si comporta come Psystar mi farebbe girare le ventole anche se non vendesse assemblati. Mi irritano certa spudoratezza e certa mentalità. Ora pero, come diceva Virgilio a Dante, Fama di loro il mondo esser non lassa; misericordia e giustizia li sdegna: non ragioniam di lor, ma guarda e passa.

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