Avendolo scoperto per caso soltanto ieri, questa è da considerarsi più una segnalazione che una recensione. Pagehand è un nuovo word processor creato appositamente per Mac OS X, e le mie prime impressioni sono estremamente positive. L’interfaccia è sobria ed essenziale. La barra strumenti può cambiare dinamicamente a seconda delle impostazioni che si stanno regolando. La gestione dei font è intuitiva, intelligente e personalizzabile. Facendo un giro di prova, si nota presto come i programmatori abbiano fatto il possibile per rendere Pagehand un word processor efficiente e semplice da usare: creare sezioni, cambiare più volte il formato delle colonne in una stessa pagina, creare e applicare stili, tutto sembra ottimizzato a vantaggio della chiarezza, dell’usabilità, e del compiere un’operazione con il minor numero di passaggi possibili.
Un dettaglio interessante: il formato di default dei documenti prodotti da Pagehand è PDF. Una scelta che gradisco e che permette di creare da subito documenti eleganti, che conservano font e stili, e che soprattutto sono leggibili da chiunque. I formati supportati da Pagehand, secondo la pagina delle FAQ, sono .rtf, .doc, .docx, .odt, .sxw, .stw, .html, e .webarchive. Lo dico subito: chi spera di aprire un PDF qualsiasi sperando di modificarlo direttamente in Pagehand rimarrà (prevedibilmente) deluso. Pagehand apre soltanto i file PDF da lui prodotti. Sempre secondo le informazioni ricavabili dalle FAQ, per aprire un documento nei formati suddetti, Pagehand utilizza il sistema di traduzione documenti di Apple, lo stesso impiegato da TextEdit. I programmatori aggiungono: Altre applicazioni, come Pages e Nisus, sono dotate di traduttori più potenti. L’importazione / traduzione di documenti è un’area importante che speriamo di poter potenziare. Io gli ho dato in pasto documenti in svariati formati e Pagehand se l’è cavata bene. Per quanto riguarda l’esportazione, dopo aver composto un documento di prova e aver selezionato Export, i formati proposti sono stati RTF, RTFD, HTML puro, HTML (con conservazione dell’ampiezza di pagina), HTML (mantenendo l’impaginazione), Web Archive (il formato usato da Safari per registrare pagine Web), Open Document (.odt), Word 2007 (.docx), Word 97 (.doc) e testo puro. Mi sembrano opzioni più che sufficienti per un minimo di interoperabilità.
Un altro dettaglio che mi ha positivamente colpito: all’apertura del programma viene presentato un documento di prova in cui gli autori introducono l’utente alle funzioni principali di Pagehand. È un documento veramente ben scritto (occhio, in inglese) e utile per familiarizzare da subito con il programma. Leggendolo integralmente si parte molto meno disorientati.
Il prezzo sarebbe 49,95 dollari, anche se al momento c’è l’offerta di lancio a 39,95. Può sembrare un po’ altino, ma da quel che ho visto finora potrebbe valerne la pena. È possibile scaricare Pagehand e provarlo per 30 giorni senza limitazioni di funzionalità, così ci si può fare un’opinione informata. Più avanti mi riserverò di scrivere una recensione maggiormente approfondita.
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