Per tutta una serie di ragioni — prima fra tutte l’esigenza di testare in modo approfondito il nuovo MacBook Pro arrivato verso la fine di luglio — non mi sono precipitato ad aggiornare il sistema a Mac OS X 10.6 Snow Leopard. Nel frattempo ho continuato a leggere sul Web i vari resoconti, più o meno positivi. Malgrado mi faccia influenzare rarissimamente da cose di questo genere (se stiamo a guardare i problemi riportati dagli utenti nei vari forum Apple e altrove, non aggiorneremmo mai Mac OS X, né a una versione minore, né tantomeno a una versione maggiore), devo ammettere che un po’ gli entusiasmi si erano attenuati quando lessi di oggettivi problemi di compatibilità con molti software che sotto Mac OS X 10.5 filavano lisci.
Io ho installato parecchi programmi di terze parti sul mio Mac; mi piace supportare gli sviluppatori indipendenti, mi piace provare nuove applicazioni e, quando possibile, fornire il mio feedback allo sviluppatore; e poi, come per chiunque utilizzi il Mac per lavoro, esiste un gruppo di applicazioni ‘imprescindibili’, ossia che devono funzionare e per le quali non posso permettermi il rischio di problemi di incompatibilità.
Snow Leopard è la prima incarnazione di Mac OS X che osa tagliare i ponti con il passato sotto molti aspetti, e la conseguenza più vistosa sono appunto i problemi di compatibilità che presentano molte applicazioni di terze parti. Da questo punto di vista la transizione da Mac OS X 10.5 a 10.6 è un po’ più ‘abrasiva’ rispetto alla transizione da Mac OS X 10.4 a 10.5. I produttori di software si stanno dando da fare nel pubblicare aggiornamenti che risolvano i problemi di compatibilità, intanto una strategia può essere quella di installare semplicemente Snow Leopard, andare a vedere i programmi che ha infilato nella cartella ‘Software incompatibili’ e da lì cominciare a cercare soluzioni e aggiornamenti. Stavolta però ho preferito agire con cautela, dato che non posso rimanere senza applicazioni quali InDesign CS3 e Microsoft Word 2004 (che mi serve più che altro per aprire documenti Word altrui e documenti miei registrati più di dieci anni fa).
Dopo una breve ricerca su Google ho trovato il sito che fa al caso mio: una wiki in cui gli utenti si mettono a provare i vari software sotto Snow Leopard e riportano il livello di compatibilità, che può essere totale, parziale, nullo o sconosciuto. Ho fatto passare l’elenco in ordine alfabetico e ho preso appunti ogni volta che incontravo un software in mio possesso. Visti i risultati, ho fatto bene a non aggiornare impulsivamente. Le applicazioni che devo prendere in considerazione sono 58. Di queste, 23 devono obbligatoriamente essere aggiornate all’ultima versione per essere utilizzate. Altre 11 (tutti programmi non essenziali, è giusto specificare) presentano problematiche che ne impediscono il funzionamento sotto Snow Leopard allo stato attuale.
Per quanto riguarda altre due applicazioni per me importanti — Mailsmith e BBEdit — ho chiesto direttamente a Rich Siegel di Bare Bones Software, dato che sto continuando a utilizzare versioni più datate (per Mailsmith la 2.1.5 e per BBEdit la 8.2.6). Lo so, la strada più facile sarebbe quella di aggiornarle e finita lì. Sto testando Mailsmith 2.2.x su un altro Mac, e sebbene la velocità e i miglioramenti generali si notano direi a occhio nudo, certe instabilità che la versione 2.1.5 non ha mai presentato mi lasciano un po’ perplesso e titubante. In fin dei conti Mailsmith gestisce l’80% della mia posta (a Mail l’altro 20%), e non mi va di affidare un archivio di oltre 200.000 messaggi email a una versione che, per fare un esempio concreto, ha perso dei dati a seguito di un’uscita inaspettata avvenuta durante un aggiornamento di SpamSieve (il peraltro ottimo antispam che uso in combinazione con Mailsmith). BBEdit 9.x offre nuove funzioni e migliorie consistenti rispetto alla versione che utilizzo, ma al momento non sento la necessità forte di aggiornare, e mi dispiacerebbe essere costretto a farlo solo e unicamente per usare BBEdit sotto Snow Leopard. Ma qui si tratta di questioni tutte personali, sia chiaro.
Il 9 ottobre ho ordinato sull’Apple Store la versione Up-to-date di Snow Leopard (8,95 Euro) a cui ho diritto per aver acquistato un nuovo Mac dopo l’8 giugno. Il DVD è arrivato, come anticipato con precisione da Apple, ieri 15 ottobre, in una confezione un po’ striminzita — ovvero nessuna confezione, il DVD era infilato nella classica bustina di carta, e nel pacchetto postale oltre al DVD c’erano un paio di foglietti: una guida rapida di installazione e la licenza del software. Questo DVD è differente dalla versione stand-alone che si trova nei negozi a 29 Euro, in quanto può solamente aggiornare a Snow Leopard un Mac o un volume su cui sia già presente una versione di Leopard. Non è possibile quindi installare Snow Leopard ex-novo su un’unità vuota.
Nel frattempo Siegel di Bare Bones mi ha risposto, dicendomi molto onestamente:
[Se ci siano problemi con Mailsmith 2.1.5 e BBEdit 8.2.6 sotto Mac OS X 10.6] non ho assolutamente idea. Nessuna di quelle versioni è stata testata sotto 10.6.x e non sono materialmente in grado di prevedere gli eventuali inghippi che potresti incontrare, né se ve ne possano essere o meno. Tutto quel che posso dire è che se ti imbatti in un problema che è stato risolto in una versione più recente di quelle applicazioni, dovrai decidere se vale la pena o meno di fare il salto e aggiornare.
Stamattina sono andato scaricando tutte le versioni aggiornate dei programmi ‘problematici’; ho fatto poi un backup completo e sincronizzato dell’archivio di Mailsmith e in caso di inghippi posso continuare a gestire la posta sul PowerBook G4 12″ mentre aggiorno Mailsmith sul MacBook Pro. Stasera farò l’aggiornamento a Snow Leopard e vedrò di affrontare eventuali problemi rimanenti se e quando si manifesteranno. Anche se ormai il fattore novità è un po’ passato dato che Snow Leopard è disponibile già da un mese e mezzo, nei prossimi giorni pubblicherò le mie impressioni a caldo su questo nuovo felino… freddo.
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