Continua la stesura del diario di bordo in cui registro le mie osservazioni su Snow Leopard recentemente installato. Tengo a precisare che, almeno per ora, non c’è un ordine preciso negli argomenti che affronto di volta in volta. In questi primi giorni voglio condividere le mie scoperte così come le trovo, durante l’utilizzo normale del Mac. Il menù per oggi contempla un paio di dettagli che mi hanno fatto un po’ storcere il naso.
Cambia il tempo. O almeno il modo per indicarlo.
Il pannello Data e Ora delle Preferenze di Sistema è leggermente migliorato rispetto a Leopard: la sezione Fuso orario ora permette un’impostazione automatica basata sulla propria posizione, che viene localizzata in maniera analoga a quanto avviene su iPhone. Ed è buona cosa. Nella sezione Orologio, finalmente, è possibile spuntare un’opzione che permette di visualizzare la data completa (non solo il giorno della settimana) accanto all’orologio nella barra dei menu. Ed è buona cosa. Qualcuno però mi spieghi perché il separatore di ore e minuti adesso è un punto singolo (esempio: 14.50) invece dei tradizionali due punti (14:50), e soprattutto perché non posso modificarlo a mio piacere. Non è la fine del mondo, per carità, ma ogni volta che butto l’occhio lassù a destra ho sempre l’impressione che manchi qualcosa, e che sia una maniera scorretta di marcare il tempo (cercando in rete si scopre che non lo è, ma appare quantomeno una decisione un po’ arbitraria e il separatore con il punto sembra ‘non tradizionale’). Il bello è che questa novità sembra riflettere soltanto le impostazioni italiane (Italia e Svizzera), perché andando in Preferenze di Sistema > Lingua e Testo > Formati e scegliendo una Regione (quindi una lingua) diversa, ecco ritornare i due punti separatori di ore e minuti. Io sono passato a Inglese (Irlanda) e poi ho personalizzato i separatori numerici e di valuta nella parte inferiore del pannello.
Servizi un po’ criptici
Occorre premetterlo: la riorganizzazione dei Servizi in Mac OS X 10.6 è un’ottima cosa e ripulisce finalmente quel grosso pasticcio che erano nelle versioni precedenti. Ora in una applicazione i servizi vengono resi disponibili a seconda del contesto, sono personalizzabili, cioè attivabili/disattivabili a piacere, e inoltre è possibile crearne di propri utilizzando Automator. Osserviamo la differenza del menu Servizi in Leopard e Snow Leopard:
A livello di chiarezza e semplicità di interfaccia il passo avanti è notevole. Andiamo ora in Preferenze di Sistema > Tastiera > Abbreviazioni da Tastiera e selezioniamo Servizi dall’elenco di sinistra. Qui è possibile, come dicevo, selezionare o deselezionare i vari servizi a disposizione. Solo che, a quanto mi è dato vedere, il caos che in Leopard si trovava nel menu Servizi pare si sia spostato qui; un po’ come nascondere la polvere sotto il tappeto.
I problemi che presenta l’elenco di servizi sulla destra mi sembrano evidenti:
- Dato che qui vengono raccolti i servizi messi a disposizione anche dalle applicazioni di terze parti, se queste applicazioni parlano solo inglese, i servizi saranno un po’ in italiano e un po’ in inglese (se la lingua principale del sistema è l’inglese ovviamente non ci sarà questo problema). Nella figura non si vede, ma sul mio Mac mi ritrovo lo stesso identico servizio sia in italiano che in inglese (perché fornito da due applicazioni diverse, una di sistema e l’altra no), come Apri URL e Open URL, Riassumi e Summarize, e così via.
- A parte alcuni casi in cui è possibile dedurlo dal nome del servizio stesso, non c’è modo di stabilire quale applicazione ha generato un certo servizio. Ho contato almeno quattro servizi tutti uguali (Open File) ma evidentemente generati da programmi diversi. Quale scegliere? L’unico sistema è procedere per tentativi, attivandone uno e vedendo cosa succede nel menu Servizi.
- La mancanza di chiarezza e la persistenza di casi incerti e/o ambigui sono aggravate dal fatto (per me increscioso) che svariati servizi hanno il nome troncato. Come potete vedere in figura vi sono due servizi che iniziano entrambi per Converti il documento cine… ma — e vado per deduzione — probabilmente uno si riferirà al cinese tradizionale e l’altro al cinese semplificato. Non userò mai questi servizi, ma il problema in linea di principio rimane. Vi sono poi servizi il cui nome troncato li rende piuttosto incomprensibili: Cattura selezione usando il… (usando che? Suspense!), Ottieni il risultato di Apple… (ma che significa?), Aggiungi ad iTunes come T… (come ‘t’ che? “Come ti pare?”), Nuova finestra TextEdit co… (“co”?). Eccetera. Anche qui, procedere per tentativi, attivando e disattivando fino a ottenere qualcosa di buono. Tutte queste ambiguità si potevano evitare semplicemente permettendo il ridimensionamento del pannello delle Preferenze di Sistema. Invece, siccome non è possibile, chi ha la sfortuna di parlare un idioma meno sintetico dell’inglese si ritrova con molti servizi dal nome troncato.
- Come potete vedere, alcuni servizi hanno un’abbreviazione da tastiera associata, altri no. Il fatto che per aggiungerne una a un servizio occorra fare clic con il mouse più o meno nell’area della finestra in cui dovrebbe apparire l’abbreviazione non mi sembra affatto immediato. Anche qui, uno ci arriva, per carità, ma renderlo graficamente più intuitivo era davvero un lavoro da poco.
Potranno sembrare pignolerie, ma Apple mi ha sempre abituato bene, manifestando in molti ambiti un’attenzione per il dettaglio che rasenta il maniacale. Pertanto, quando mi imbatto in casi come questo, non posso fare a meno di notare la mancanza di rifinitura, il dettaglio trascurato, la buona idea di fondo (perché i Servizi funzionano decisamente meglio di prima) non perfezionata nei particolari.
Bene, adesso vado a vedere in Automator come fare a creare nuovi servizi. Dai tempi di Mac OS X 10.4 è la terza volta che lo apro…
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