Estenuante

Mele e appunti

Fortunatamente non ho tenuto un “diario di bordo” anche per l’iPhone, perché suppongo che a questo punto somiglierebbe molto alla Ballata del Vecchio Marinaio di Samuel T. Coleridge. E più che un diario di bordo, sarebbe una “cronaca dalla sala d’attesa”.

Di solito evito come la peste tutte quelle discussioni, online e non, in cui gli interlocutori si mettono a fare i commissari tecnici da poltrona e iniziano i loro interventi con le parole Apple dovrebbe fare questo — Apple sbaglia a fare quello. Evidentemente in Apple ci sono persone capaci di fare il loro mestiere, a partire dal CEO, altrimenti non si troverebbe dove si trova ora. Questo nocciolo di buon senso sta sempre alla base di quanto rispondo quando mi viene chiesto il mio parere sull’operato di Apple.

Detto ciò, mi si permetta di dar voce alla mia frustrazione per quanto riguarda iPhone. Quando fu annunciato il piano di introduzione di iPhone, esattamente un anno fa, Apple comunicò che iPhone sarebbe stato disponibile “negli USA a giugno 2007, in Europa nel tardo 2007 e in Asia nel 2008”. Prevedibilmente negli USA il lancio di iPhone è stato puntuale; l’introduzione nel mercato europeo, a mio avviso, ha lasciato parecchio a desiderare. Non sto parlando come uomo di economia e marketing, che non sono; le mie osservazioni si limitano a considerare il punto di vista del consumatore. Qui in Spagna si vocifera che iPhone sarà ufficialmente disponibile dal prossimo maggio. Se così fosse, saranno passati circa undici mesi dall’introduzione negli USA e sedici mesi dalla presentazione del dispositivo al Macworld Expo di gennaio 2007.

Posso comprendere le ragioni di questa introduzione di iPhone in Europa con il contagocce, paese per paese. Posso comprendere la difficoltà di effettuare trattative con un provider di telefonia mobile alla volta, posso comprendere la cautela di Apple nel penetrare in un mercato per essa nuovo, la telefonia, e in un territorio variegato come l’Europa. Questo procedere graduale non è nuovo e fu seguito anche ai tempi dell’introduzione in Europa dell’iTunes Music Store. Tuttavia fatico a capire il grande ritardo che riguarda Spagna e Italia, due paesi fortissimamente orientati alla telefonia mobile, due paesi in cui il consumo di telefonia mobile raggiunge livelli oggettivamente osceni. Non credo c’entrino le trattative con i provider – qui in Spagna è noto che sarà Telefónica ad aggiudicarsi iPhone fin dallo scorso settembre, per esempio. È più probabile che si stia aspettando l’introduzione dell’iPhone 3G, che forse sarà in grado di soddisfare in maggior misura le esigenze dei consumatori europei, spagnoli e italiani in primis.

Il rischio, però, è la perdita di interesse in un oggetto davvero straordinario. A me piace tastare il polso di situazioni come queste, e negli ultimi mesi non ho perso occasione di fare domande (almeno qui a Valencia) in negozi di telefonia, negozi Apple autorizzati, grandi magazzini come la catena El Corte Inglés e store come la FNAC. Non mi sono messo a intervistare le persone, ma di tanto in tanto ho individuato qualche commesso o addetto con voglia di collaborare e ho provato a domandargli se l’interesse dei clienti verso iPhone era sempre vivo. I pochi dati che ho raccolto non hanno pretesa di rilevanza statistica, ma sono interessanti (e prevedibili) in ogni caso. Il grafico dell’interesse è in calo, lento ma costante. Un’impiegata di un punto vendita Telefónica mi ha detto: “A luglio e dopo la pausa estiva un sacco di gente veniva a chiederci se iPhone fosse già in vendita o se fosse possibile ordinarne uno, poi in autunno la situazione è più o meno rientrata nella normalità. Prima di Natale l’interesse verso iPhone è di nuovo aumentato: molti pensavano che a Natale sarebbe stata la volta buona. Ma niente di paragonabile a luglio o a settembre”. Alla FNAC il commesso addetto al reparto elettronica portatile è stato molto simpatico e mi ha detto: “Si vendono tanti iPod touch: tutta gente che non ne può più di aspettare iPhone! Li capisco”.

Un po’ li capisco anch’io. A mia moglie è stato regalato un iPod touch da 16 GB e di conseguenza ho avuto modo di provarlo meglio e più estesamente di quell’iPhone che vidi esposto in un centro commerciale fuori Valencia qualche mese fa. Usando il suo iPod touch mi sono ricordato di quanto io desideri un iPhone. L’interfaccia è sensazionale, la tastiera ha un feedback piacevole ed è perfetta per le mie dita (nessun errore di battitura, e riesco a scrivere con una sola mano abbastanza velocemente). Chissà, forse è proprio nei piani di Apple spingere le persone desiderose di un iPhone ad acquistare un iPod touch per placare l’attesa adesso; con ogni probabilità fra questi vi sarà qualcuno che comprerà comunque iPhone quando sarà disponibile. Io sono convinto che iPhone 1.0 (con EDGE) avrebbe avuto comunque un grande successo in Spagna e Italia se fosse stato introdotto insieme a Regno Unito, Francia e Germania, e che molti degli acquirenti di iPhone 1.0 sarebbero passati a iPhone 2.0 (con 3G) in un secondo momento. Ho visto accadere la stessa cosa con i vecchi iPod (chi comprava il modello da 20 GB per poi passare al  40 GB, per dire). Le vendite di iPhone sarebbero forse state maggiori con questa tattica. Certo è che il momento “Wow!” è passato, e quando si potrà davvero acquistare iPhone si avrà la sensazione di possedere un prodotto già vecchio e sul quale si è già scritto di tutto, sviscerato e analizzato in ogni dettaglio.

Per questo sono molto incuriosito dall’imminente Macworld Expo. Ho la sensazione che sarà annunciato qualcosa di davvero forte, qualcosa che, anche se in parte previsto, avrà un impatto imprevedibile.

The Author

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