Ho appena letto questo articolo (è in inglese) su Macworld.com, a firma Rob Griffiths. Il buon Griffiths (senior editor di Macworld e gestore di Mac OS X Hints, noto e utilissimo sito Mac) scrive una solida analisi su Spotlight, evidenziandone i limiti e l’attuale stato di immaturità, e conclude fornendo una lista di suggerimenti per migliorarlo. Nel forum, i vari commentatori dell’articolo, in generale concordi con la disamina di Griffiths, rincarano la dose ai danni di Spotlight basandosi sulla loro diretta esperienza: c’è chi non lo usa mai, chi lo ha abbandonato dopo qualche settimana dall’installazione di Tiger, chi lo ha rimosso, chi non lo sopporta, e via dicendo.
Io mi trovo d’accordo con Griffiths: Spotlight è ancora un po’ acerbo e di sicuro c’è molto da migliorare, tuttavia la mia esperienza è finora sostanzialmente positiva. Spotlight non mi ha dato problemi di sorta, e per le mie (forse non troppo sofisticate) ricerche è sempre stato più che utile, trovando quel che cercavo con sufficiente rapidità.
Vorrei puntualizzare alcune cose:
- Il famigerato Find-as-you-type, ovvero: si inizia a digitare la stringa di ricerca nella casella di Spotlight, e Spotlight inizia subito a cercare mentre si digita. Esempio: voglio cercare i file che contengono la stringa computer e Spotlight inizia a cercare le occorrenze di c, poi di co, poi di com, eccetera. A moltissimi questa cosa non piace, Griffiths compreso. Lamentano atroci rallentamenti e la considerano sostanzialmente inutile. Ricordo che l’aggiornamento a Mac OS X 10.4.3 risolve questa problematica, facendo partire Spotlight con un ritardo sufficiente da consentire l’inserimento di una parola intera (io sono riuscito a scrivere “apple macintosh” prima di vedere Spotlight partire con le ricerche).
- Spotlight consuma risorse? Può darsi. Sui miei Mac non noto congestioni o rallentamenti sensibili della CPU mentre Spotlight cerca. Sarò fortunato? Sarò indulgente? Non saprei, ma di certo non mi sento di dipingere Spotlight come una palla al piede, come fanno molti. Alcuni, in altri forum o mailing list, sono persino arrivati a scrivere che il loro Mac diventa “inutilizzabile” mentre Spotlight sta cercando. Questa cosa mi ha sempre lasciato perplesso. Possiedo Mac non velocissimi (il più veloce ha un processore G4 a 1 GHz) e dischi esterni e interni piuttosto capienti, e non ci sono mai stati rallentamenti tali da impedirmi di proseguire col mio lavoro. Certo, forse se chiedo a Spotlight di trovarmi tutte le occorrenze di “.” oppure “a” su un disco da 500 GB… Ma che senso ha?
- Commenti Spotlight. Nell’articolo Griffiths sottolinea la grande utilità di questa funzione, disponibile nella finestra informazioni (Mela‑I) di qualsiasi file. Utilità, si affretta ad aggiungere, solo teorica, perché se si utilizza il Terminale per spostare o copiare un file, o se si trasferisce un file a un’altra persona via iChat o via email, o se si effettua l’upload di un file su un server Unix o Windows, i commenti personalizzati nel campo Commenti Spotlight vengono persi. Rimangono invece nel caso si trasferisca un file da un volume all’altro o attraverso una rete locale. Forse è una mancanza, una svista, un bug. Io quasi quasi ci vedo un senso: se passo un mio file (o più di uno) a un’altra persona, perché mantenere i miei commenti o le parole chiave che a me possono fare comodo, ma che non sono utili all’altra persona o, peggio, possono ingenerare confusione con i suoi criteri di organizzazione dei file sul suo computer? Meglio a questo punto che il campo commenti venga azzerato, e che l’altra persona, se vuole, scriva i propri.
- Lentezza di Spotlight: punti di vista. Nel parlare della lentezza di Spotlight nell’effettuare ricerche, Griffiths dice che sul suo PowerMac Spotlight può impiegare, per una ricerca per tipo immagini, da 30 secondi a più di un minuto. Per lui questo è essere “tragicamente lenti”. Griffiths, lo dichiara a inizio articolo, ha un G5 dual 2 GHz con due dischi interni, uno da 160 GB diviso in 3 partizioni, e uno da 300 GB diviso in 6 partizioni. Con una situazione del genere mi sembra un po’ eccessivo parlare di “tragicamente lento”. Il problema è umano: non sappiamo più aspettare. Tutta questa immediatezza con la quale veniamo un po’ istupiditi dalla tecnologia e dai ritmi di oggi ci portano ad essere impazienti con punte di paranoia. Mac OS X è multitasking, no? Di sicuro c’è un modo per impiegare quei 30 secondi, un minuto, che Spotlight si prende per cercare un file in una distesa di gigabyte e partizioni. Ad ogni modo, giusto per fare confronti, ho appena svolto una ricerca analoga sul mio hard disk esterno LaCie da 160 GB diviso in due partizioni da 80 GB l’una. Spotlight ci ha messo 28 secondi. Certo, stando in attesa, cronometro alla mano, 28 secondi possono essere lunghi a passare. Ripetendo la stessa identica ricerca senza farci caso (leggendo una pagina Web, per esempio, o mettendo Spotlight in background e controllando la posta elettronica), 28 secondi sono niente.
Ribadisco: l’articolo di Griffiths è interessante e l’analisi è attenta e ponderata, a volte fin troppo pignola. L’autore non è certo uno sprovveduto e i suoi suggerimenti per migliorare Spotlight sono buoni e giusti. D’altro canto ritengo che, a parte alcuni limiti oggettivi e irritanti di Spotlight citati da Griffiths, molto dipenda dalla configurazione del singolo Mac, dalla grandezza dei volumi su cui effettuare ricerche e dalla loro manutenzione, nonché, per una percentuale magari piccola, dalla percezione dell’utente. Qui per ora nessun problema e ricerche fruttuose in tempi sostanzialmente brevi ma, ripeto, forse sono io a essere particolarmente fortunato o indulgente.
Attendo Mac OS X 10.4.4, ma non certo per Spotlight: per DVD Player! I problemi sorti dopo l’aggiornamento a 10.4.3 (si veda il mio post precedente) rimangono tuttora irrisolti.