Dopo le mie recenti vicissitudini di salute, sono tornato pian piano operativo. Questo blog, me ne rendo conto, ne ha sofferto. D’altronde mentre ero in ospedale altri lavori (fortunatamente non persi) si sono accumulati, ed è un po’ difficile tornare ad aggiornarlo con frequenza giornaliera. Ma ci provo. Intanto devo dire che mi ha sorpreso andare a vedere le statistiche e constatare di non aver perso troppi lettori durante la mia assenza. Poi ringrazio ancora una volta le persone che hanno risposto al mio post precedente, augurandomi una pronta guarigione: le vostre parole mi hanno fatto davvero piacere.
Bene, ora veniamo al sodo. Per chi avesse necessità di effettuare registrazioni con il Mac (per esempio portandosi il Macbook a conferenze, lezioni universitarie, o altri eventi) senza ricorrere a programmi dall’interfaccia astrusa; per chi si è trovato a volte a rimpiangere la semplicità dei vecchi registratori a cassette (infilavi il nastro, premevi REC e PLAY e via), segnalo TapeDeck.
Andando sul sito e premendo sulla ‘linguetta’ dove è scritto Click to open the box and see what’s inside avrete un’anteprima dettagliata dell’interfaccia del programma. TapeDeck richiede Mac OS X Leopard, ed è a pagamento (la demo che si scarica permette di registrare a bassa qualità per un massimo di 15 minuti a nastro). Secondo me però val la pena spendere 25 dollari (poco più di 15 Euro al cambio attuale) perché è un’applicazione ben fatta e persino divertente da usare, grazie a piccoli accorgimenti come l’imitazione dei rumori di un vero registratore a cassette (quando si premono i tasti, quando si ferma il nastro, ecc.), il fatto che le bobine sembrano muoversi quando si registra o si riproduce il nastro, la possibilità di scrivere sulla ‘cassetta’ la fonte della registrazione e le note relative, eccetera. In più i nastri sono ‘intelligenti’: ogni volta che si preme REC viene caricato un nastro nuovo, così non si corre il rischio di sovraincidere accidentalmente un’altra registrazione. A me piace.