Ancora sul Dizionario – ho già avuto modo di parlare del Dizionario, decisamente migliorato in Leopard rispetto a Tiger. Una cosa che ho scoperto di recente è che passando il puntatore del mouse sulle parole che costituiscono la definizione di un termine, si scopre che sono tutte dei collegamenti ipertestuali: facendo clic su una qualsiasi di esse verrà richiamata la definizione corrispondente. Questa funzionalità non è di per sé una novità rispetto a Tiger, ma è stata resa più evidente dal punto di vista dell’interfaccia. Con Tiger si otteneva la stessa cosa facendo doppio clic sui vari termini. In Leopard, al passaggio del mouse, la parola viene sottolineata e colorata di blu, proprio come accade in un browser Web.
Safari perde il pelo ma non il vizio – Se dovessi stilare una classifica delle peculiarità che più mi irritano di Safari, al primo posto ci sarebbe di certo l’incapacità di effettuare un corretto ridimensionamento della finestra principale. Difetto che non è affatto scomparso in Leopard. In sostanza, quando passo dallo schermo a 12 pollici del mio PowerBook allo schermo da 20 pollici del monitor al quale collego il PowerBook quando lavoro nel mio studio, vorrei che le finestre delle applicazioni aperte si ridimensionassero di conseguenza, espandendosi armoniosamente in modo da occupare tutta l’area dello schermo. Invece, premendo il pulsante verde in alto a sinistra il comportamento della finestra principale cambia da applicazione ad applicazione. Mail si comporta benissimo, e ridimensiona correttamente. iTunes è un caso a parte (passa in modalità mini-player, in barba dell’omogeneità dell’interfaccia). Safari… boh, fa i propri comodi. La finestra si ingrandisce, in genere si espande in verticale, ma non in orizzontale, costringendomi tutte le volte a ridimensionarla manualmente. Con altre applicazioni, come la già citata Mail, tutto OK. Safari ha questo problema da quando esiste (anzi forse dalla versione 2.x; la 1.x mi pare si comportasse bene): mi chiedo, è così difficile sistemarlo?