Giorni fa lamentavo un palese disservizio da parte di Wind Telecomunicazioni, che sbagliava a gestire la mia comunicazione di richiesta disattivazione dell’abbonamento, chiudendo abbonamento e contratto il 10 marzo invece del 30 aprile, come da me richiesto.
Otto giorni dopo (e, non so perché, me lo sentivo) Telecom faceva altrettanto. Solo che se Telecom disattiva, tu non hai linea, il telefono è inservibile, e ovviamente non puoi collegarti a Internet. Spiegata la cosa a Claudia, un’operatrice del 187, la ragazza mi assicurava che la riattivazione sarebbe avvenuta in tempi brevissimi, diceva di non preoccuparsi e mi salutava cordialmente. 24 ore dopo o poco più la linea era di nuovo attiva. Incredibile ma vero, e un grande grazie a Claudia. Ora il dubbio è: disattiveranno la linea al 30 aprile, come gli ho chiesto? Incrocio le dita.
I buffi omini di Wind Telecomunicazioni, invece, mi mandano due missive identiche per posta prioritaria. La loro scarna risposta è, letteralmente:
Gentile Cliente,
i nostri tentativi di contattarla, per poterle fornire la risposta al caso da Lei presentatoci, non hanno avuto esito positivo.La invitiamo pertanto a rivolgersi al nostro Servizio Clienti chiamando il numero 155 attivo tutti i giorni, 24 ore su 24.
In attesa di un Suo riscontro, Le inviamo distinti saluti
C’è poco da dire. C’è da ridere. Per non piangere. Ma come? Sbagliano a gestire la disdetta perché evidentemente non leggono per intero le comunicazioni che i clienti inviano; alla mia seconda comunicazione, dove spiego per filo e per segno l’accaduto, lamentando la loro inadempienza contrattuale, invece di rispondermi per iscritto, fornendomi quindi “la risposta al caso da me presentato”, mi mandano due lettere uguali (che sanno tanto di comunicazione preconfezionata) dicendomi che dovrei essere io a farmi carico di spiegare per l’ennesima volta a loro il loro errore, perdendo altro tempo e denaro. Io ho lasciato a un operatore del 155 il mio recapito cellulare quando ho chiamato la prima volta. Non mi hanno mai contattato. Hanno tempo da perdere, amano l’entropia, ed è chiaro che a loro i miei soldi non interessano. Bene, perché non ne vedranno.