In un recente articolo, John Gruber riflette brevemente sull’interfaccia dell’iPod Shuffle. L’articolo prende spunto da un suo errore di valutazione: quando, nel dicembre 2004, uno dei tanti siti di rumour (TheMacMind) predisse l’avvento di un nuovo iPod basato su memoria flash, economico e così piccolo che non avrebbe avuto nemmeno uno schermo, Gruber rispose che non era possibile. Ma era in errore, infatti al Macworld Expo del gennaio 2005, Apple introdusse lo iPod Shuffle.
Gruber, nel definire implausibile la predizione di TheMacMind e quindi la realizzazione di un tale dispositivo, si concentrò essenzialmente sul problema della mancanza di uno schermo:
Senza un’interfaccia grafica, l’unica possibilità rimasta sarebbe un’interfaccia audio — una sorta di funzione testo parlato per leggere elementi di menu, titoli di playlist, e così via, il tutto attraverso gli auricolari. Questa mi sembra la ricetta di un’esperienza utente frustrante, soprattutto quando si cerca di individuare un certo brano che non si trova nelle immediate vicinanze di quel che si sta ascoltando.
Parte del grande successo dell’iPod originale fu dovuta proprio al fatto che il suo schermo era più grande rispetto alla maggioranza dei prodotti della concorrenza. Non vedo come si possa ottenere un’esperienza minimamente decente con un dispositivo del tutto privo di schermo.
Un’obiezione molto valida, che Apple ha brillantemente aggirato con il concetto di playlist unica da cui pescare brani a casaccio (oppure ascoltarli in maniera lineare, secondo l’ordine della playlist). Questo ha reso positivamente superflua la presenza di un display, e ha consentito la creazione di un lettore di file audio grande come una chiavetta USB. (E la prima generazione di iPod Shuffle assomigliava davvero a una chiavetta USB).
In questi anni i cambiamenti apportati allo Shuffle sono stati pochi. Prima hanno aumentato la capacità — da 512 MB a 1 GB — poi è stato rivisto esternamente, e le ultime modifiche sono state di nuovo nella capacità — da 1 a 2 GB –, sono apparsi nuovi colori, e infine è stato rivisto il prezzo. Internamente e a livello di interfaccia, tuttavia, lo iPod Shuffle è lo stesso di quattro anni fa.
È ora di introdurre qualcosa di nuovo anche qui, secondo Gruber:
[La] funzione di lettura del testo ad alta voce incorporata nel nuovo Kindle di Amazon mi ha fatto riflettere e ripensare alla mia vecchia idea di una possibile interfaccia audio per lo Shuffle. Se può farlo il Kindle, perché non lo Shuffle?
[…]
Io dico che è ora di un nuovo design. Certo, mi direte che “è solo lo Shuffle”, ma verrà riprogettato prima o poi. […] Farlo ancor più piccolo di così è improbabile, quindi perché non aggiungervi una funzione di testo parlato?
[…]
Dimenticavo: l’ultima generazione di iPod nano è dotata di tale funzione:
- I menu parlati permettono di conoscere i nomi dei menu, i titoli delle canzoni e gli artisti senza guardare il display.
La si aggiunga allo Shuffle, dico io.
A mio avviso l’idea non è male — l’accessibilità è sempre una bella cosa — però bisogna valutare quanto valga la pena investire in un’espansione delle funzioni, e quindi dell’interfaccia, in un dispositivo super-portatile e super-economico come lo Shuffle.
La pagina delle specifiche dell’iPod nano elenca una serie di lingue supportate, ma non è chiaro se si riferisce alla funzione dei menu parlati o meno. Parrebbe di sì, e mi piacerebbe avere conferma da qualcuno che possiede un iPod nano. Se così fosse, passare questa funzionalità anche allo Shuffle non sarebbe difficile e non dovrebbe tradursi in un costo maggiorato per l’utente finale. Solo che, a meno di non rendere l’interfaccia audio sempre attiva, occorre aggiungere un qualche meccanismo per attivarla/disattivarla, il che si traduce nell’aggiunta di un interruttore esterno (simile ai due già esistenti di acceso/spento e riproduzione lineare/casuale) oppure — più probabilmente — di una combinazione di tasti. Un’altra combinazione che l’utente deve ricordare. In un dispositivo piccolo come lo Shuffle, anche l’interfaccia utente è ‘piccola’, ovvero non ha grandi spazi di movimento a meno di comprometterne la praticità. La bellezza dell’attuale interfaccia è che non è affatto necessario guardare la posizione dei pulsanti una volta memorizzato l’orientamento con cui si ‘indossa’ lo Shuffle. Creare nuove combinazioni di tasti rischia, a mio parere, di rompere l’equilibrio dell’intuitività d’uso dello Shuffle.
I vecchi Discman di Sony avevano la possibilità di inserire/disinserire un feedback sonoro a ogni pressione di tasto, e l’implementazione era semplice: bastava tenere premuto il tasto play/pausa per alcuni secondi, finché si udiva un beep di conferma. Sullo Shuffle si potrebbe fare una cosa del genere, e l’interfaccia non verrebbe complicata più di tanto.
Ieri Gruber ha aggiunto un’osservazione all’articolo summenzionato:
In merito al mio suggerimento della settimana scorsa, ossia che Apple dovrebbe aggiungere i menu parlati all’iPod Shuffle […], stavo pensando che il parlato potrebbe funzionare anche nell’altro senso. Se lo Shuffle avesse un qualche tipo di microfono incorporato, potrebbe ricevere comandi vocali dall’utente. Certo, non vorrei trovarmi seduto in aereo di fianco a un tizio che abbaiasse comandi come “Suona, avanti, avanti, pausa” per tutto il volo, ma potrebbe essere una funzione utile per chi usa l’iPod mentre corre o va in bici.
Hmmm… no. Secondo me non funziona.
Un conto è il supporto multilingue per la lettura del testo, un conto è il riconoscimento vocale multilingue. Vero: le stringhe vocali da riconoscere sarebbero poche, perché pochi sono i comandi da impartire per la riproduzione, ma rimane comunque l’ostacolo della precisione nel rilevamento di un comando e della prontezza dello Shuffle nel reagire a tale comando. Uno che fa jogging o corsa veloce o bici (o anche cyclette) parla sotto sforzo, e affinché quel che dice venga correttamente interpretato, il microfono deve stare vicino alla fonte sonora, oppure avere un buon raggio di ricezione. L’unico sistema (a parte tenere lo Shuffle relativamente vicino alla testa) potrebbe essere un microfono inserito nel cavetto degli auricolari, come sull’iPhone, ma questo limiterebbe la scelta degli auricolari per chi, appunto, si porta l’iPod durante attività sportive. Ho visto molti utilizzare cuffie anatomiche al posto degli auricolari bianchi Apple, cuffie che hanno una maggiore stabilità e che permettono la disposizione del cavo audio in maniera meno fastidiosa (con gli auricolari Apple, il cavo principale si divide in due cavetti, uno per auricolare, e il tutto rimane davanti a sé, mentre altre cuffie in commercio hanno un solo cavo in uscita da uno dei due padiglioni, e spesso permettono di far passare il cavetto dietro la testa, per maggiore comodità).
Non so davvero quanto possa essere utile un’interfaccia del genere. Per esserlo, come dicevo, è necessaria una certa precisione e reattività. L’utente non deve essere costretto né ad alzare troppo la voce, né a ripetere più volte un comando perché lo Shuffle non ha inteso bene. Per essere efficace, il riconoscimento vocale deve essere pronto e veloce quanto la pressione del tasto del comando corrispondente. E forse mi sbaglierò, ma io non ho ancora incontrato un riconoscimento vocale così valido.
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