L'anteprima di iPhone OS 3.0: impressioni

Mele e appunti

Ieri ho seguito gli aggiornamenti in tempo reale di Macworld.com durante l’evento Apple per la presentazione di un’anteprima della nuova versione 3.0 del sistema operativo di iPhone, che sarà disponibile in estate. Ma ho voluto aspettare e guardarmi l’evento in streaming differito con QuickTime, soprattutto per vedere le demo di certe nuove funzioni. Come sempre dopo appuntamenti di questo genere, eccomi con qualche impressione e riflessione sparsa.

Molta carne al fuoco

L’evento è durato poco meno di un’ora e mezza (escludendo la breve sessione di domande e risposte, che come sempre non viene aggiunta al filmato QuickTime), ma mi è sembrato particolarmente denso. Come immaginavo, la versione 3.0 sarà un major upgrade e a ragione — le novità, i cambiamenti, i miglioramenti sono tanti e a vari livelli. La maggior parte dell’evento è stata dedicata a quel che cambierà per gli sviluppatori (e, di rimbalzo, anche per il pubblico), e solo nell’ultima mezz’ora circa sono state introdotte alcune — presumo le più importanti — nuove funzionalità per tutti noi utenti di iPhone e iPod touch.

Mille nuove API per gli sviluppatori, e cento nuove funzioni per gli utenti sono bei numeri, e se quel che ho visto è solo la punta dell’iceberg, direi che sono tempi interessanti per chi possiede un iPhone. Non mi ha entusiasmato l’introduzione di In-App Purchase, un nuovo modello commerciale per le applicazioni a pagamento sull’App Store grazie al quale in futuro gli autori di tali applicazioni potranno offrire nuove funzioni (o nuovi livelli se si tratta di un gioco, o sottoscrizioni periodiche se si tratta di una e‑pubblicazione) a fronte di un ulteriore pagamento dall’interno dell’applicazione stessa. È indubbiamente un servizio vantaggioso per gli sviluppatori e per i creatori delle applicazioni, e offre una flessibilità e versatilità maggiori nella presentazione di un’offerta, ma non vorrei che fosse un incentivo ad abbandonare il modello attuale, per cui si paga un una tantum per l’acquisto di un’applicazione, e si ricevono gli aggiornamenti gratuitamente. Non è un discorso di taccagneria, beninteso: sono felicissimo di pagare 20 o 30 Euro per un buon dizionario inglese per iPhone; sono meno felice se Collins o Merriam Webster si inventano un sistema in modo che i 20 Euro che pago all’inizio sono per un anno di sottoscrizione, e che se voglio usare il dizionario un altro anno devo pagare altri 15 Euro. Va beh, è un esempiaccio. Per stare nell’ambito dei giochi, sarebbe spiacevole che tutti si mettessero a vendere versioni ‘monche’ e a far pagare livelli, aggiunte, aggiornamenti.

E poi sono curioso di vedere che cosa succederà ai giochi e alle applicazioni esistenti sull’App Store e a quelle che abbiamo già acquistato. Se ho comprato il gioco del Tangram (Tangram Puzzle Pro) due mesi fa, dovrei aver diritto ai livelli aggiuntivi e agli aggiornamenti gratis, oppure dalla prossima estate li metteranno a pagamento? Oppure uscirà una nuova versione del gioco che bisognerà ricomprare perché incompatibile con versioni dell’iPhone OS precedenti alla 3.0? Sono dettagli delicati, che immagino ogni autore di software per iPhone pondererà, dato che il rischio che la gente smetta di acquistare un’applicazione è forte. Basta vedere certe recensioni a programmi che costano 0,79 Euro — credo che la frase più utilizzata sia Non è male, ma per quel che fa è troppo caro. Sono curioso di vedere come cambierà l’App Store.

Le novità

Devo dire di essere piuttosto soddisfatto per quanto riguarda le funzionalità che verranno introdotte nell’iPhone OS 3.0. Sono stati toccati molti punti della mia lista dei desideri e in un certo senso mi ha fatto piacere ‘indovinare’ qualcosa. Il copia/incolla era prevedibile; sul potenziamento del Bluetooth non avevo grandi speranze, ma le novità ci sono e interessanti; evviva l’orientamento orizzontale e il potenziamento dell’applicazione SMS; e la ricerca potenziata e in stile Spotlight è una cosa a cui non avevo pensato ma sono felicissimo per la sua introduzione e per come è stata congegnata.

Il copia/taglia/incolla si è fatto attendere, ma si è presentato in una maniera tale che mi sento di perdonarlo per il ritardo. L’implementazione è intelligente e non sembra affatto una funzionalità spinta a tutti i costi dentro un’interfaccia omogenea. È bello poter selezionare con precisione un blocco di testo, così come interi paragrafi, siano di un’email o di un sito Web — pochi tocchi e con una serie di operazioni intuitiva e facilmente memorizzabile. A riguardo ho solo una piccola perplessità. Se per selezionare una parola devo fare doppio tap su di essa e sto leggendo, che so, la prima pagina del Times, come fa iPhone a capire che voglio selezionare del testo e non che voglio ingrandire/rimpicciolire un certo settore della pagina Web? Perché la gestualità appare identica. Ma sono certo che prima di giugno, se questo è davvero un problema, troveranno il modo di disambiguare. L’idea di scuotere iPhone per annullare l’operazione o per ripeterla è una piccola genialata, la classica finezza Apple.

Alleluia anche per la vista orizzontale estesa anche ad altre applicazioni oltre a MobileSafari (Scott Forstall ha menzionato esplicitamente Mail, Note e SMS). Con Mail e le Note continua a venirmi spontaneo il mettere iPhone in orizzontale per scrivere, e ovviamente non succede nulla. Finalmente ci hanno pensato, e onestamente non mi sembra una funzione così complicata da implementare per averci fatto attendere la versione 3.0 del software di sistema.

L’applicazione SMS, che cambierà il nome in Messages, diventerà esattamente come la volevo: più gestibile e meno rigida; con la possibilità di inoltrare messaggi e di cancellarli in maniera selettiva senza dover per forza eliminare intere ‘conversazioni’. E poi arriverà il tanto agognato (non dal sottoscritto, sia chiaro) supporto per gli MMS. Li sento già i commenti: “Adesso finalmente iPhone è un telefono serio”. Ma vaff. Comunque si potranno inviare via MMS non solo foto, ma anche file audio, informazioni di contatto (vCard) e porzioni di mappe, e questo può avere la sua utilità, senza dubbio.

Forstall ha presentato anche una nuova applicazione, Voice Memos, per registrare appunti vocali, che possono poi essere inviati per email o MMS, o archiviati per usi futuri. Da quel poco che si è visto, Voice Memos sembra un’applicazione curata, dall’aspetto gradevole e molto immediata da utilizzare. Non sono avvezzo agli appunti vocali, ma è certamente utile avere ‘di serie’ un programmino del genere.

Nuove funzionalità anche per il Calendario: supporto di calendari CalDAV (il formato di Yahoo, Google, Oracle, e altri), e il supporto per le sottoscrizioni a calendari.

Potenziata l’applicazione Borsa, con vista orizzontale e supporto aggiunto per le news finanziarie. A me non interessa, ma ben venga.

Decisamente potenziata la funzione di ricerca, ora estesa anche ad altri programmi (e in Mail se ne sentiva la mancanza), ma soprattutto centralizzata grazie a Spotlight, che permette di cercare fra le informazioni contenute nel telefono direttamente dalla schermata principale. L’implementazione è brillante: la schermata di ricerca diventa una sorta di ‘pagina zero’ collocata virtualmente a sinistra della schermata principale. Si accede premendo l’icona a forma di piccola lente d’ingrandimento posta a sinistra della riga di puntini che rappresentano le varie pagine o schermate in cui abbiamo installato le applicazioni; oppure, se ho ben capito, semplicemente passando il dito in direzione opposta rispetto al solito, così da passare dalla schermata home alla ‘pagina zero’, invece che alla seconda paginata di applicazioni. Si effettua la ricerca e facendo tap su uno dei risultati si aprirà l’applicazione a cui il risultato appartiene. In caso di un brano musicale, il brano verrà automaticamente riprodotto.

Altre funzionalità anticipate: scuotere iPhone per la riproduzione casuale dei brani (come sui nuovi iPod nano), e la sincronizzazione delle note (che molti aspettavano).

In espansione

Per quanto concerne le novità per gli sviluppatori, da quel che è stato presentato finora mi sembra di capire che il comune denominatore sia l’espansione. È evidente che, a poco a poco, iPhone sta diventando una piattaforma sempre più aperta, almeno per chi ci vuole sviluppare. Ora gli sviluppatori si trovano per le mani una grande quantità di funzioni, prima assenti o a loro precluse, e questo non potrà che dare una nuova spinta alla creazione di applicazioni per iPhone per renderlo un dispositivo sempre più capace e versatile. Forstall e Joswiak lo hanno fatto capire molto chiaramente: questo è solo l’inizio.

La connettività peer-to-peer via Bluetooth è un’altra idea interessante e aperta agli sviluppi più vari, così come il nuovo framework Map Kit che permette di incorporare le mappe del servizio Google Maps in applicazioni di terze parti. Il framework External Accessory servirà a chi sviluppa accessori per iPhone: sarà così possibile creare un’applicazione dedicata per interagire con l’hardware collegato a iPhone.

Probabilmente il servizio di notifica Push avrà lasciato un po’ di amaro in bocca a chi sperava in un via libera per la creazione di applicazioni o processi che possano funzionare in background. Ma Forstall ha ribadito due capisaldi della posizione di Apple, contraria alle applicazioni in background su iPhone: durata della batteria e prestazioni del dispositivo. Applicazioni in background significa compromettere entrambe le cose. Il servizio di notifica Push permette di ricevere ugualmente avvisi in tempo reale, in forma di ‘badge’ (ossia il pallino rosso sull’icona dell’applicazione interessata, indicante il numero di elementi non letti), di avvisi sonori personalizzabili, e di avvisi testuali (finestre di dialogo traslucide che appaiono in sovraimpressione). È un sistema che sulla carta appare efficace ed ‘economico’ per quanto riguarda l’impatto su batteria e prestazioni. Così a prima vista nutro qualche riserva a livello di interfaccia nei casi di molti avvisi contemporanei: che succede quando due o più applicazioni inviano allarmi o aggiornamenti in formato testuale? Le finestre di dialogo si sovrapporranno sullo schermo di iPhone? Si disporranno in modo da essere tutte visibili? Si darà precedenza a una e poi, una volta agito sulla prima, verrà mostrata la seconda? Anche qui, vedremo più avanti.

Risposte oblique che dicono molto

Molto interessanti certe risposte fornite da Forstall, Joswiak e Schiller nella sezione finale dell’evento, non inclusa nello streaming QuickTime. USA Today ha chiesto notizie sull’implementazione di Flash in iPhone. Schiller ha risposto con un Non vi sono annunci a riguardo oggi. Forstall ha detto che se si incorpora il video in HTML 5 con determinate codifiche (come H.264), questo è supportato, così come viene supportato lo streaming HTTP audio e video. Sono tutte ottime soluzioni per il video. ESPN, per esempio, sta utilizzando le nuove API per lo streaming HTTP.

Io leggo tra le righe e mi sembra proprio di leggere: Flash su iPhone? Scordatevelo. Potrei sbagliarmi, ma sul sito di Apple, per esempio, non c’è la minima traccia di Flash. Le animazioni presenti nelle pagine dedicate al nuovo iPod Shuffle sono realizzate sfruttando QuickTime, JavaScript e HTML 5. E, a mio modesto parere, non hanno nulla da invidiare a Flash. Ho l’impressione che Apple stia spingendo in questa direzione, e spero convinca sempre più persone a seguire l’esempio. Non c’è quasi impatto prestazionale sul browser, a differenza di quando ci si trova in un sito con molti contenuti Flash.

E poi, un paio di belle scoperte. La prima è che gli iPod touch di seconda generazione hanno il Bluetooth, che verrà abilitato dal software 3.0. La seconda riguarda il tethering, cioè la possibilità (che la stragrande maggioranza di smartphone offre) di usare iPhone per condividere la connessione Internet con il computer. Apple, contrariamente a quanto sembrava, è assolutamente a favore di questa funzionalità, che verrà supportata lato client (ossia su iPhone), ma occorre anche interpellare le aziende di telefonia mobile di tutti i paesi in cui viene venduto iPhone, e pare che Apple stia lavorando anche su questo fronte.

Non resta che attendere

È questa la parte difficile, dopo tutte le novità annunciate o suggerite. Nel frattempo sono sollevato dal fatto che iPhone OS 3.0 supporterà il copia/incolla e soprattutto gli MMS — degli MMS continuerò a non saper che farmene, ma almeno non sentirò più dire che iPhone non è uno smartphone che si rispetti perché mancano gli MMS. Purtroppo continuerà a esservi una categoria di persone che si rifiuterà di considerare iPhone per la mancanza del supporto Flash. Detto fra noi, che caspita ha Flash di tanto speciale? In ogni caso, se ho ben interpretato la reazione di Forstall di cui sopra, sarà più facile che un cammello passi per la cruna di un ago…

Maggiore leggibilità

Mele e appunti

Dopo aver installato ClickToFlash, per eliminare in parte l’inquinamento visivo dei banner pubblicitari in Flash che ormai piagano anche siti rispettabili (altro che Flash su iPhone — spero non arrivi mai), è da qualche tempo che sto provando anche Readability, un esperimento di arc90. Readability è un pugno di codice JavaScript installabile nel browser in forma di bookmarklet (ossia risiede nella barra dei bookmark e si attiva facendo clic su di esso quando serve) che mette in rilievo la parte più importante del contenuto di una pagina Web: il testo. Come? Togliendo tutto il resto: elementi grafici, formattazione, colori, e lasciando solamente il testo e gli eventuali collegamenti ipertestuali all’interno di esso. (Si ispira a Instapaper di Marco Arment).

Readability, prima di essere installato nel browser, permette all’utente di scegliere fra una serie di stili con cui ‘semplificare’ le pagine Web che si vorranno leggere in futuro in tutta chiarezza. Una volta scelto il layout preferito, si trascina il pulsante/link [READABILITY] sulla barra dei bookmark e il gioco è fatto.

Per fare un esempio concreto, ecco un articolo di Macworld.com. Così si presenta nel formato originale:

(clic per ingrandire)

(clic per ingrandire)

e così dopo la trasformazione operata da Readability:

(clic per ingrandire)

(clic per ingrandire)

Lo so, mi si dirà che il testo così formattato può paradossalmente essere meno leggibile perché troppo uniforme. Ma questa è l’impostazione che io ho scelto per me. È possibile modificare l’aspetto di come verrà trasformata la pagina, aumentando i margini, aumentando le dimensioni dei caratteri, ecc. Il tutto allo scopo di una maggiore leggibilità a seconda dei bisogni del singolo. Chi preferisce leggere un articolo affogato in una pagina ricca di colori, elementi grafici, pubblicità animate e quant’altro può benissimo fare a meno di questa piccola utility. Per finire, ho sentito che non è perfetta con tutti i siti, e possono esserci errori di rendering dei contenuti. Per adesso, sui siti di informazione che consulto abitualmente, non ho riscontrato grossi problemi. Spero che questa segnalazione sia cosa gradita a chi, come il sottoscritto, è sempre più affaticato da siti Web ricchi ‘di effetti speciali e colori ultravioletti’ (i meno giovani ricorderanno la citazione!).

iPhone OS 3.0: lista dei desideri

Mele e appunti

Come saprete, Apple ha organizzato un evento a inviti per domani, 17 marzo, allo scopo di offrire un’anteprima della nuova versione del sistema operativo di iPhone, la 3.0. Macworld.com ha pubblicato un articolo di opinione di una certa Melissa Perenson originariamente apparso nel blog Today @ PCWorld di PCWorld.com. In quell’articolo, l’autrice formula un’ipotesi: che probabilmente l’importanza di questo evento non è legata strettamente a un aggiornamento del software di iPhone, ma che possa essere il segnale dell’arrivo, in un futuro molto prossimo, di un nuovo dispositivo portatile Apple, una sorta di — cito — gadget che sia un assistente mobile / dispositivo per Internet / mini-portatile. E poi si sbizzarrisce immaginando il possibile aspetto di un tale dispositivo, dice che potrebbe essere un rivale diretto del Kindle 2 di Amazon. Eccetera eccetera.

Detto fra noi: a me sembra il classico articolo-fuffa per attirare commenti e stimolare la discussione. Che Apple stia progettando un Tablet è rumour caro a molti, e le ultime speculazioni lo danno come un dispositivo paragonabile a un grosso iPod touch e privo di tastiera fisica. Conto di tornare a breve sull’argomento con un articolo tutto dedicato, considerazioni di interfaccia incluse. Adesso voglio riportare l’attenzione su questa anteprima dell’iPhone OS 3.0 che si terrà domani nel Campus di Apple a Cupertino.

Quando Apple organizza cose del genere, è facile lasciare che la fantasia si scateni: ricordo il chiacchiericcio alla vigilia dell’evento dello scorso ottobre dedicato ai portatili. Lessi le previsioni più folli. Poi le novità non mi hanno deluso, ma sono state di certo molto meno fantascientifiche di tanti rumour campati per aria. Detto questo, sono molto incuriosito da ciò che Apple tirerà fuori dal cappello domani. Il fatto stesso che la versione sia 3.0 e non 2.3 lascia intendere che le migliorie e le novità saranno consistenti, e che non sarà soltanto il classico aggiornamento tappa-bug e di rifinitura. Che cosa apparirà? Purtroppo, a differenza del gioco della Settimana Enigmistica, con Apple non basta unire i punti per ottenere la soluzione.

Per questo, più che buttarmi in previsioni, provo a fare un elenco di quel che mi piacerebbe trovare nella nuova versione dell’iPhone OS. Non in ordine di importanza:

1. Una cosa gradita sarebbe la possibilità di personalizzare l’interfaccia di iPhone con temi, sfondi e icone ad hoc. Sembra una sciocchezza, ma in fin dei conti iPhone è un oggetto estremamente personale e mi pare un po’ sciocco che il livello di personalizzazione sia limitato a scegliere uno sfondo (visibile solo all’accensione e allo sblocco del dispositivo) e a come disporre le icone delle applicazioni sullo schermo; così come mi pare sciocco dover fare un jailbreaking di iPhone solo per avere questa funzionalità. (Sì, chi ha un iPhone o iPod touch jailbroken può personalizzarne l’aspetto, e molti artisti e designer hanno già prodotto un sacco di temi e icone all’uopo — è sufficiente fare un giro su MacThemes, magari partendo da qui per rendersene conto. Louie Mantia ha realizzato vari set di icone per iPhone. La mia serie preferita è Reinassance).

2. Il copia/incolla. Lo aggiungo un po’ oziosamente perché, ci si creda o no, non ne ho sentito particolarmente la mancanza finora. Dipende di certo da come utilizzo iPhone. Ma è di indubbia utilità, ed è comodo poter selezionare blocchi di testo anche solo per poterli eliminare, come mi capita quando rispondo a un’email e voglio eliminare le sezioni di testo dell’email originaria che non serve citare.

3. Un Bluetooth senza limitazioni. Anche qui, non ho sentito molto la mancanza del Bluetooth finora, perché per scambiare dati con il Mac ho sempre usato il Wi-Fi unitamente ad applicazioni come Air Sharing e Briefcase. Ma non sarebbe malvagio poter accoppiare iPhone a una tastiera wireless, magari proprio con la nuova, compatta Apple Wireless Keyboard. Oppure poter accoppiare iPhone con un altro cellulare per un rapido scambio di dati (foto, file audio).

4. Il potenziamento di alcune applicazioni di serie, in primis quella dedicata alla gestione degli SMS. Mi piacerebbe più flessibilità, come il poter cancellare singoli SMS senza dover essere costretto a cancellare un’intera ‘conversazione’, o il poter inoltrare un messaggio. In MobileMail vorrei la possibilità di selezionare una serie di messaggi e contrassegnarli come letti (al momento le opzioni sono soltanto due: eliminare e spostare). Per quanto riguarda la fotocamera forse non guasterebbe un temporizzatore, che permettesse di scattare foto con un ritardo regolabile dall’utente, questo per evitare foto mosse e per posizionare meglio iPhone verso il soggetto da fotografare (per esempio se stessi).

5. La risoluzione di certe lievi incongruenze dell’interfaccia. Esempio: la possibilità di accettare o rifiutare una chiamata cambia a seconda che iPhone sia in stop o sbloccato. Se è in stop e riceviamo una chiamata, possiamo soltanto rispondere (spostare lo slider virtuale per sbloccare + rispondere); se è già sbloccato e riceviamo una telefonata vengono proposti due pulsanti, uno per rispondere (verde) e uno per rifiutare (rosso). Se vogliamo rifiutare una chiamata in arrivo con iPhone in stop dobbiamo per forza rispondere e riattaccare — un gesto in più e una scomodità maggiore. Comprendo il compromesso di design: lo slider serve per evitare che, all’arrivo di una chiamata con iPhone in stop, si prema inavvertitamente il pulsante sbagliato e si chiuda la comunicazione quando invece vogliamo rispondere. Di fatto i due distinti comportamenti non mi piacciono. Basterebbe mettere due slider, come quando vogliamo spegnere iPhone: uno in basso per accettare la chiamata, con sfondo verde; uno in alto per rifiutare, con sfondo rosso.

6. Sincronizzazione potenziata (esempio: le note in Mail.app con le Note in iPhone).

7. Possibilità di utilizzare messaggi email con la tastiera in orientamento orizzontale. MobileMail dovrebbe davvero comportarsi come MobileSafari.

Queste sono le prime cose che mi sovvengono, ci può essere altro. Sono sicuro che Apple introdurrà novità che magari neanche ci si aspetta e poi tutti a dire Mai più senza. Per curiosità, qual è la vostra lista dei desideri per il nuovo iPhone OS 3.0? (A parte gli MMS, uah uah).


[Aggiornamento: Nel frattempo, MacRumors pubblica un post in cui si descrive come dovrebbe funzionare il copia/incolla nell’iPhone OS 3.0 prossimo venturo:

Secondo [Kevin] Rose, per entrare in modalità copia/incolla, basta fare doppio tap sulla parola, e apparirà una sorta di lente di ingrandimento [presumo simile a quella che appare quando si vuole posizionare il cursore con precisione in un punto del testo, N.d.RM] con due virgolette, che sarà possibile trascinare sul testo da selezionare. Fatta la selezione, si potrà copiare, incollare o tagliare. In passato Rose è stato molto accurato in merito ai dettagli delle revisioni dei prodotti Apple. Abbiamo anche sentito che, oltre al copia/incolla, nell’iPhone OS 3.0 troveremo una pagina home migliorata con la possibilità di organizzare i contenuti per categorie.

E John Gruber, linkando MacRumors, aggiunge:

Non so quanto sia corretta questa descrizione del procedimento di copia/incolla, ma dalle voci che mi sono giunte pare che il copia/incolla sarà uno dei punti forti dell’annuncio di domani.

In genere Gruber è a sua volta una buona fonte, per cui direi che troveremo il copia/incolla al 99,8% nella prossima versione del software di iPhone.]

Il Newton e il bug del 2010: qualcosa si muove

Mele e appunti

In questo articolo parlavo del cosiddetto ‘bug del 2010’ che rappresenta un serio inconveniente per la piattaforma di dispositivi Newton (fuori produzione da più di un decennio ma mai obsoleti!). Sempre nell’articolo menzionavo il buon Eckhart Köppen, che si sta facendo carico di analizzare il problema e di lavorare a una soluzione.

Köppen sta decisamente facendo passi avanti in tempi piuttosto brevi. In un messaggio apparso nella lista NewtonTalk lo scorso 8 marzo, Köppen annuncia Y2010 Diagnostic, un nuovo software di diagnostica che analizza gli allarmi, appuntamenti, e gli eventi ricorsivi che abbiamo già impostato nei nostri Newton, e che dovrebbe chiarire che cosa può andare storto in futuro se non viene applicata la patch:

L’applicazione permette anche di eliminare tutti gli allarmi attualmente impostati. Questa funzionalità modifica i dati, pertanto fate attenzione e pensateci bene prima di decidere di eliminare tutti gli allarmi dagli eventi che avete già impostato. Se li eliminate per sbaglio, dovrete reinserirli manualmente uno per uno. Siete stati avvertiti.

Se il vostro Newton è afflitto da un allarme in loop infinito, potete provare a lanciare l’applicazione Y2010 Diagnostic e utilizzarla per risolvere la situazione. 

Nello stesso messaggio, Köppen fa sapere di essere a buon punto nella creazione della patch che sistemerà il bug del 2010:

Un’ultima cosa a riguardo del fix vero e proprio: a questo punto non terrei installato Fix2010 [l’utility di Avi Drissman]. Ormai mi ritrovo con la maggior parte dei pezzi di basso livello per realizzare una vera patch e li sto utilizzando da un certo tempo; la parte più importante che ancora manca è cosa fare con gli allarmi al momento ancora attivi (naturalmente la cosa più semplice è eliminarli e applicare la patch al Newton). In ogni caso il problema dovrebbe essere ampiamente risolto molto prima del 2010.

Inutile dire che sono orgoglioso di far parte della comunità Newton. È nei tempi difficili che salta fuori il carattere di una comunità.

Migliorare lo Shuffle!

Mele e appunti

Si poteva fare ancora più piccolo di così? Evidentemente sì. E adesso parla. Io preferisco le dimensioni e il silenzio dell’iPod Shuffle precedente. È comunque una trasformazione che lascia sorpresi. (Curiosità: quanti, come me, pensavano che la foto ritraesse lo Shuffle di lato?).

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Vecchio e nuovo iPod Shuffle (Immagine presa dal video dimostrativo) — © 2009 Apple, Inc.

Una perplessità — A ben vedere, il nuovo Shuffle non è esente da compromessi, inevitabili quando si riducono le dimensioni di un dispositivo a questi livelli (pesa dieci grammi, santo cielo). Per poterlo rendere così minuto, ovviamente i controlli sono migrati dallo Shuffle agli auricolari, che hanno un’interfaccia analoga a quelli per iPhone. È una comodità ma è anche un punto debole, perché vincola all’utilizzo degli auricolari Apple in dotazione. Se uno volesse usare cuffie diverse non potrebbe; magari uno vuole riutilizzare le sue cuffie a padiglioni chiusi preferite che già usa con altri iPod vecchi e nuovi, ma con questo Shuffle non può. Magari vuole collegarlo alle casse dello stereo o agli altoparlanti esterni che usa con il Mac, ma non ha modo di controllare la riproduzione della musica. Forse non sono casi tipici, ma non mi sembrano nemmeno troppo estremi. Per iPhone esistono già auricolari di terze parti. Probabilmente questa ‘mancanza’ spingerà alla produzione di simili accessori per lo Shuffle.

Mi piace invece il nuovo cavo USB per collegare lo Shuffle al Mac: da un lato la presa USB, dall’altro la presa cuffie. Semplice e senza dock di mezzo.