Immagino che leggendo il post precedente qualcuno sia rimasto perplesso di fronte a tutto quel parlare di Newton. Forse non l’ho sottolineato abbastanza, ma ciò che mi rende soddisfatto e contento della riuscita interconnessione fra Mac e Newton (sia via Ethernet che via Bluetooth) è il fatto che una tecnologia di 10 anni fa possa ancora essere utilizzata oggi, con hardware e software attualissimi. Questo grazie a programmatori e sviluppatori che sono riusciti a colmare il divario realizzando soluzioni (software, in special modo) che in questo ambito ristretto e decisamente di nicchia sono da considerarsi innovative.
Ma veniamo a Leopard: quasi nulla di nuovo, oggi, a parte alcune grandi piccolezze che dimostrano quanto gli ingegneri Apple siano andati a livello capillare per risolvere o migliorare quelli che potrebbero sembrare dettagli di poca importanza.
Ancora il Dizionario. In Tiger l’implementazione del Dizionario a tutto campo era cominciata dando la possibilità di richiamare la definizione di un termine (inglese – il Dizionario è monolingue) posizionando il cursore sulla parola da cercare e premendo Ctrl-Mela‑D. Lo si poteva fare in varie applicazioni, come Safari, Mail, TextEdit. In Leopard, il Dizionario si fa più pervasivo. Non solo è possibile scrivere il termine da ricercare direttamente in Spotlight (la definizione del Dizionario è la prima a comparire nell’elenco dei risultati, se il termine di ricerca è una parola inglese di senso compiuto), ma si può anche utilizzare la scorciatoia Ctrl-Mela‑D anche nel Finder. Si fa clic sul nome di un file, come per modificarlo, si posiziona il cursore sulla parola da cercare, Ctrl-Mela‑D ed ecco comparire la definizione. E non è tutto. Ora il Dizionario è richiamabile anche da Anteprima, quando si sta leggendo o esaminando un PDF. Con lo strumento Testo selezionato, si fa doppio clic sulla parola da cercare in modo da evidenziarla. Poi si richiama il menu contestuale facendo Ctrl-Clic. Le voci che compaiono sono interessanti:
Come si può vedere, è possibile effettuare ricerche con Spotlight, Google e nel Dizionario. A titolo di confronto, ecco com’era lo stesso menu in Tiger:
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Cartelle indesiderate. Una cosa fastidiosissima in Tiger e precedenti era l’impossibilità di annullare in un colpo solo la creazione accidentale di una nuova cartella vuota. Supponiamo di creare una nuova cartella accidentalmente (vogliamo aprire una nuova finestra Finder e facciamo Mela-Maiusc‑N invece di Mela‑N), oppure in una posizione sbagliata. D’istinto annulliamo l’operazione con Mela‑Z e il Finder cosa fa? Lascia la cartella dove si trova e cancella soltanto il nome “Cartella senza titolo”, mettendo il cursore lampeggiante in posizione per dare un nuovo nome alla cartella. Ma non vogliamo darle un nuovo nome, vogliamo annullare l’operazione di creazione della cartella. Finalmente in Leopard la procedura avviene come vuole la logica, ossia la cartella senza titolo vuota e accidentalmente creata viene subito eliminata.