Sin da quando Apple ha annunciato i risultati finanziari dell’ultimo trimestre (ecco un file PDF che li riassume), dai quali si evince che gli iDispositivi rappresentano un 60% del fatturato a fronte di un 30% di computer Mac, ho notato in più luoghi di discussione come molti abbiano interpretato questi dati come ulteriore segnale di un fantomatico ‘declino del Mac’.
Sono le stesse persone che da un po’ di tempo vanno ripetendo le stesse cose: che Apple non innova più, che Apple sta perdendo interesse per il Mac e per Mac OS X, che Apple (Jobs) non pensa ad altro che alla piattaforma iOS, eccetera eccetera.
Il dettaglio che sembra sfuggire è che si paragonano gli iDispositivi ai Mac (desktop e portatili) come se fossero due prodotti con le stesse caratteristiche di mercato e di penetrazione. Dei due, cos’è più facile vendere? Mentre, ipotizzo, in un nucleo familiare può bastare un solo Mac, può essere che lo stesso nucleo familiare si compri due iPhone e un iPad.
A me pare assolutamente ovvio che gli iDispositivi vendano di più, e allo stesso tempo non mi pare altrettanto ovvio che questo sia indice di cattiva salute dei Mac. Non bisogna fermarsi alle percentuali, bisogna guardare anche il denaro. Due iPad da 16 GB equivalgono grosso modo a un MacBook bianco. Vendo tutti e tre i dispositivi: il risultato è che ho venduto più iPad di Mac, ma il Mac da solo mi ha fatto guadagnare quanto due iPad. È un microesempio, ovviamente, ma è tanto per far capire quel che intendo dire.
Un altro esempio può essere quello di un’azienda agricola che produce formaggi stagionati, latte e yogurt. È ovvio che, in proporzione, venderà più cartoni di latte e vasetti di yogurt (che costano, diciamo, 1,20 Euro e 2 Euro rispettivamente), che non forme di formaggio o pezzi tagliati di formaggio stagionato (che costano, diciamo, 10 Euro e 4,50 Euro rispettivamente). Sono prodotti diversi destinati ad approvvigionamenti diversi, e l’azienda lo sa. L’azienda smetterà di produrre formaggio stagionato quando saranno i risultati del mercato del formaggio stagionato a essere deludenti, non certo perché sul fatturato complessivo di quella azienda il formaggio rappresenta il 30% e quello di yogurt e latte il 70.
Credo che si debba uscire dalla logica che spinge a vedere i Mac e gli iPhone/iPod/iPad in concorrenza fra di loro. Non lo sono. Possono svolgere compiti analoghi, ma per la maggior parte ognuno di essi ha una propria specificità d’uso, una propria funzione ottimale. È la quantità di Mac venduti — e l’andamento di tali vendite — il dato da tener presente (e il dato che Apple tiene presente), non quanto vendono rispetto a iPad, iPhone e iPod touch.
In altra sede mi è stato fatto notare che la negligenza di Apple verso la piattaforma Mac rispetto a quella degli iDispositivi è evidente semplicemente osservando in questi ultimi anni che cosa è stato realizzato e presentato nell’uno e nell’altro settore. Ma anche qui, mi sembrano scelte sensate da parte di Apple. Insomma: iOS è una piattaforma nuova, in crescita e diffusione esponenziali, con tantissime potenzialità ancora inesplorate. Dall’altra parte esiste il Mac, una piattaforma ben collaudata e che continua a mantenersi bene (sempre esaminando i dati finanziari, si vedrà che Apple ha veduto più Mac rispetto al trimestre anteriore e rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso). È logico concentrare i propri sforzi sul nuovo, per renderlo ancor più robusto e competitivo (o meglio, per aumentare ancor più il divario con una concorrenza –– diciamolo –– abbastanza confusa e ridicola), mentre il ‘vecchio’ Mac continua a sostenersi con le proprie gambe.
Sono certo che arriverà un momento in cui Apple lascerà riposare sugli allori la piattaforma iOS e tornerà a rinvigorire il Mac con qualche nuova tecnologia. E anche qui, non bisogna pensare che dentro Apple la ricerca su Mac e sugli iDispositivi (dal punto di vista dell’hardware e del software) proceda a compartimenti stagni. In tempi non sospetti già sostenevo che i percorsi di Mac OS X e iOS avrebbero finito con il convergere in qualche modo, e quel poco di Mac OS X 10.7 che si è visto lo scorso 20 ottobre non ha fatto altro che confermare la mia teoria.
Concludendo: state tranquilli, in questo momento se c’è un’azienda in grado di non spararsi in un piede è proprio Apple.